Recensione: Armonia Finale di Hendrik R. Rose

Buongiorno Dystopian People!

Oggi Leggere Distopico partecipa al Party Review organizzato per festeggiare l’uscita del romanzo a tinte Distopiche “Armonia Finale” di Hendrik R. Rose, edito da La Ponga Edizioni.

Inizio subito ringraziando la Casa Editrice per averci contattato. Leggere in anteprima questo romanzo è stato un piacere per me.

Prima di dirvi cosa penso di questa lettura però, vi lascio qualche istante per leggere la trama.

TRAMA:

Gli elfi sono tra noi, loro malgrado. In un futuro prossimo e dolorosamente simile al presente, una razza mitica quanto misteriosa è uscita allo scoperto solo per ritrovarsi oppressa vittima del razzismo degli umani. Rinchiusi in quartieri ghetto ai margini della società, gli elfi si ritroveranno sull’orlo dello sterminio totale, uccisi da ciò a cui un tempo erano più legati: la bellezza. Il loro destino è nelle mani di Elhand, riluttante leader di una rivolta sul punto di scoppiare.

Copertina

Titolo: Armonia finale

ISBN: 9788897823636

Data di pubblicazione: 14 Ottobre 2017

Pagine: 486

Prezzo Cartaceo: 23.00€

Prezzo Ebook: 4.99€

Collana: Tanto è Fantasy

Okay, i dati riguardanti il libro ve li ho forniti, quindi adesso direi che possiamo andare dritti al sodo.

Premettendo che non amo le recensioni in cui si snocciola fino all’ultimo granello della storia, polverizzando all’istante il desiderio di leggerla, cercherò di esprimere la mia opinione senza rivelare troppo.

Prima di tutto voglio fare i complimenti all’autrice per lo stile di scrittura che ho trovato elegante e molto ricercato. Ammetto che inizialmente ho faticato ad abbandonare l’immagine stereotipata del personaggio Elfico, ma poi mano a mano che proseguivo la lettura addentrandomi nella storia, sono riuscita a lasciarmi alle spalle le classiche orecchie a punta.

Devo dire che ho trovato la trama molto curata sotto ogni aspetto. E ho molto apprezzato le canzoni con cui ogni capitolo è stato “battezzato”. Una sorta di colonna sonora, e di ottimo gusto per giunta.

Altro punto a favore sono i passaggi di testimone, come li chiamo io, in cui il POV (point of view) passa da un personaggio all’altro. Li ho trovati estremamente delicati e piacevoli.

A me piace pensare a un romanzo come a un buon piatto. E per cucinare un buon piatto bisogna avere la ricetta giusta, in cui tutti gli ingredienti si amalgamano fra loro con armonia e nelle giuste dosi.

In questo piatto ci sono gli ingredienti migliori: una trama interessante, uno stile di scrittura accattivante, personaggi costruiti ad Hoc, interazioni e dialoghi convincenti. Per il mio gusto personale mi sarebbe piaciuta anche una spolveratina di peperoncino, ma vi posso garantire che ci saranno momenti in cui le palpitazioni aumenteranno.

Ora mi permetto di offrirvi un piccolo passo del romanzo che ho apprezzato particolarmente (da brava Distopica):

“La verità interessante risiede altrove, nel palazzo del governo, dove i corridoi affogano in quel silenzio che non si trova neanche nei cimiteri. È il palcoscenico su cui uomini ingessati in grigio marciano, seguiti dalle loro ombre oblique, scivolano su pavimenti tirati a lucido da quelli come me. Loro non lasciano traccia come abili assassini. Hanno lo sguardo di vetro che terrorizza i bambini. Il cenno di un loro dito è un ordine. Uomini che a malapena sanno pronunciare i nostri nomi. Decidono dove dobbiamo stare, cosa dobbiamo pensare, come dobbiamo vivere. Hanno tracciato una linea di confine da non oltrepassare nemmeno col pensiero.”

In conclusione mi sento di consigliarvi la lettura di questo romanzo che, sono certa, farà molto parlare di sé.

Ora un paio di note sull’autrice, alla quale auguro tanta fortuna!

Hendrik R. RoseHendrik R. Rose ha studiato all’Accademia delle Belle Arti prima di diventare stilista e desi- gner di moda e accessori per aziende italiane ed estere. Docente di design di moda in importanti scuole italiane è sempre stata attratta da tutte le forme di comunicazione. Il lavoro l’ha portata a vivere per molti anni lontano dall’Italia e a viaggiare frequentemente in Europa e Oriente, dove trascorre diversi giorni all’anno tra India, Vietnam, Cina e Hong Kong. La passione per la scrittura è dovuta agli stimoli e alle riflessioni raccolte durante questi viaggi e attraverso i contatti con la gente e le lunghe ore trascorse negli aeroporti, guardando e registrando i modi di fare e di vivere di persone di altre culture.

A presto Distopici Amici!
Bye Bye

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