Recensione: "Bunker Diary" di Kevin Brooks

Buongiorno Distopici Amici 😉

Ho appena terminato la lettura di un libro veramente bellissimo e non potevo aspettare. Dovevo scrivere immediatamente la recensione per condividere con voi ciò che ho provato leggendolo.

Quando mi è stato regalato ho sentito subito una certa affinità con la storia perché al momento sto lavorando a un romanzo che ha alcuni punti in comune a questo, perciò non è passato molto tempo prima che mi tuffassi nella lettura.

Si tratta di un romanzo Distopico? Forse non è stato classificato in questi termini, dato che non siamo di fronte a scenari post-apocalittici e nemmeno a nuove versioni del mondo con situazioni politiche insostenibili o virus letali che trasformano la gente.

Ma… un bel grosso MA!

 

La situazione che il nostro protagonista si trova ad affrontare è altamente Distopica.

Il suo mondo non è più il mondo. Il suo mondo è rappresentato da pareti di cemento che non gli offrono alcuna via d’uscita. E se questo luogo angusto è divenuto il suo pianeta, colui che lo ha imprigionato lì dentro si è eletto a suo Dio.

Il romanzo di cui parlo è Bunker Diary di Kevin Brooks, edito da Piemme.

TRAMA:

Linus, 16 anni, insieme a quattro adulti e una ragazzina di nove anni, si trova intrappolato in un bunker, uno spazio claustrofobico, da cui nessuno può fuggire. Sono stati rapiti da qualcuno che si è presentato loro ogni volta in modo diverso e non sanno perché sono stati scelti. Spiati da decine di telecamere e microfoni perfino in bagno, dovranno trovare un modo per sopravvivere. Un incubo che il lettore vive sulla propria pelle attraverso le pagine del diario di Linus in un¿escalation di umiliazioni, meccanismi perversi e violenza fisica e psicologica innescati “dall’uomo di sopra”….

Questo ragazzi miei è un libro che si fa divorare!

Come sempre non entrerò nel merito della storia per non rovinarvi il piacere della lettura, ma sappiate che siete di fronte a un romanzo forte, di una profondità sottile e pungente in grado di pizzicare i vostri nervi più sensibili.

Il protagonista, Linus, è un ragazzo fantastico che vi farà vivere la storia attraverso i suoi pensieri.

Ho sentito pareri negativi riguardo al finale, ma sapete cosa vi dico?

Che non poteva finire che così!

Un finale più che giusto e… reale.

Le recensioni chilometriche non sono il mio marchio di fabbrica, lo sapete. A me piace dirvi di getto le emozioni che ho provato durante e soprattutto a fine lettura.

Lo stile è fluido come un flusso di idee e l’impostazione a diario ben fatta, curata e, sebbene possa sembrare una pensata banale, originale al punto giusto.

Carissimi Amici Lettori…

Questo romanzo è DA LEGGERE! DA GUSTARE CON IL CUORE E CON LA MENTE!

Alla prossima 😉

Bye Bye!

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