Pop-Corn Day: V per Vendetta

“Ricorda per sempre il 5 novembre, il giorno della congiura delle polveri contro il parlamento. Non vedo perché di questo complotto, nel tempo il ricordo andrebbe interrotto. Ma l’uomo? So che il suo nome era Guy Fawkes e so che nel 1605 tentò di far esplodere il parlamento inglese. Ma chi era realmente? Che tipo d’uomo era? Ci insegnano a ricordare le idee e non l’uomo, perché l’uomo può fallire…”

Questo l’inizio. Ed è una partenza travolgente: idee, uomini, congiure, Guy Fawkes (chi era costui?) e, in maniera più viscerale, prende forma un’altra domanda: perché non si può e, soprattutto, non si deve dimenticare il 5 Novembre 1605? La risposta risiede nelle memorabili sequenze di “V per Vendetta”.

LA TRAMA

v_for_vendetta_minimalistic_by_jswoodhams-d4wmquk_pngPrima di passare al plot del film, qualche dettaglio tecnico: nel 2005 il regista James McTeigue, in collaborazione con le sorelle Wachowski (sì, quelle di Matrix, anche se al tempo erano fratelli), dà alla luce questa pellicola tratta dall’omonima graphic novel creata dal genio di Alan Moore coadiuvato dai disegni di David Lloyd.

In un futuro distopico, la Gran Bretagna soggiace ad un regime repressivo di stampo Orwelliano. Il grande fratello in questione ha un nome e un cognome, si chiama: Adam Sutler, dai suoi sottoposti invocato come l’Alto Cancelliere. A Sutler si oppone un misterioso personaggio che si mostra sempre con il volto coperto dalla maschera di Guy Fawkes. Al contrario del tiranno non ha né nome né cognome, ma solo una lettera lo identifica: la “V”.

(La trama è volutamente breve per non spoilerare troppo: sarebbe un delitto imperdonabile rovinare il film a chi ancora non l’ha visto)

LA RECE

22291546_1113335695463530_871313402174278987_o“V per Vendetta” è un’opera fortemente simbolica capace di far vibrare l’anima rivoluzionaria insita in ognuno di noi. Certo, dopo questa affermazione qualcuno si potrebbe insospettire e porsi la domanda: come può un film tratto da un fumetto essere in grado di rilasciare una tale energia? La risposta è facilmente rintracciabile nella creativa coabitazione di alcune menti eccelse nella scatola magica che partorì “V”. Ovviamente il riferimento è alle Wachowski sister (Matrix) e a quel folle scrittore-fumettista che risponde al nome di Alan Moore. Visivamente trascinante, la pellicola si avvolge intorno alla controversa figura di “V”, cavaliere dark dotato di favella forbita che imbriglia a stento un’implacabile sete di vendetta. La sua lucida follia lo rende un essere cangiante: abile nel combattimento ma allo stesso tempo tenero, incredibilmente carismatico eppure debolmente umano. Il passato lo rincorre e lo spinge ad attuare, senza alcuna esitazione, un piano per ristabilire la giustizia in un paese che pare averla dimenticata. Come il suo personaggio principale anche il pathos del film trascende il linguaggio: dialoghi ficcanti, simboli, scene allegoriche scrivono indelebilmente il messaggio di “V” destinato al mondo. Ma ci sono anche note dolenti: la prima parte dell’opera ha una tonicità che la seconda non presenta. Solo le evocative immagini finali ci riportano ai fasti dell’incipit. In ogni caso, con tutti i suoi limiti, questo è un film che non si può perdere: V per Va visto, senza più indugio.

LA MASCHERA

mascheraRappresenta il volto di Guy Fawkes, il membro di spicco della cosiddetta “congiura delle polveri” che, a Londra, cercò di far saltare in aria la Camera dei Lord il 5 novembre 1605. Il piano, che venne sventato, prevedeva l’eliminazione fisica del re e del suo governo.
(Anche il 5 ha un’accezione “vendicativa”: in latino è rappresentato da una “V”)
Basandosi sulla maschera originaria, utilizzata nella “Guy Fawkes Night” che si celebra nel Regno Unito, il disegnatore David Lloyd, ne ha creato una più stilizzata proprio per “V per Vendetta”
E’ stata, in seguito, adottata da Anonymous e ancora oggi è il simbolo di molte proteste.

EVEY

eveyInterpretata da Natalie Portman, Evey è una ragazza che lavora come impiegata alla BBC. “V” le salva la vita e lei ne rimane affascinata. Scopre, in seguito, la verità sul passato del misterioso giustiziere. Decide anche di appoggiare la sua causa diventandone complice.
La pronuncia del nome Evey ricorda sempre la “V”: nulla può essere lasciato al caso nella più grande celebrazione della vendetta.

SIPARIO

mascheroneChi si cela veramente dietro il volto stilizzato di Guy Fawkes?
Nel film non si vede mai in faccia, ma l’attore che interpreta “V” è Hugo Weaving. Non sapete chi sia? l’agente Smith di “Matrix” vi dice qualcosa? Già, è proprio lui.
Pare fosse stato scritturato un altro attore per vestire i panni di “V”, tal James Purefoy ma, dopo settimane di lavorazione, il povero James si arrese al fatto di non riuscire a sopportare la maschera durante le riprese. Per questo motivo, la leggenda narra che poi fu scelto Hugo con tanto di doppia v come iniziale del cognome! Meglio di lui, nessuno!

“Nascondi ciò che sono e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni” parola di “V”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *