Recensione: "Winter" di Delos Veronesi

Buongiorno Amici Lettori, questa è la mia prima recensione per Leggere Distopico e la cosa mi emoziona particolarmente. Winter è anche il primo libro che leggo di Delos Veronesi, oggi vi scriverò cosa ne penso.

TRAMA:

In un futuro non troppo lontano, un killer silenzioso e freddo come l’inverno, si muove tra le opprimenti pareti di metallo delle colonie orbitali in cui gli esseri umani hanno dovuto esiliarsi. Non sa nulla del suo passato, gli scienziati del Progetto Newman gli hanno tolto tutto, anche il suo nome, per trasformarlo nella macchina da morte chiamata Winter. Cresciuto lontano da ogni contatto umano, immerso in un mondo di sangue e violenza, si ritrova a vivere in una realtà fatta di deboli ipocrisie e un classismo non meritocratico. Costretto a lottare ogni giorno per poter sopravvivere al suo stesso destino, dovrà fuggire o riuscire a sconfiggere tutti i soggetti del Progetto Newman che gli danno la caccia. Ma dopo il suo incontro con July, una ragazza in fuga per aver sorpreso il console Nick Nycros con uno dei boss della malavita, Winter si troverà coinvolto nell’avventura più complessa della sua vita: riscoprire la sua umanità.

RECENSIONE:

Il romanzo è ben scritto, scorrevole, coinvolgente. Fin dalle prime pagine viene voglia di saperne di più di questo enigmatico personaggio, della sua crescita durante la storia, e lo stesso vale per tutti gli altri coprotagonisti, che dopo averlo conosciuto non saranno più gli stessi. La sua evoluzione e le motivazioni che l’hanno portato ad essere freddo come l’inverno, il suo passato così come il suo futuro, sono domande costanti che ti tengono incollato al libro.

Il futuro distopico e l’ambientazione in realtà sono marginali. Quello che interessa all’autore, per me è evidente, è raccontare i sentimenti e le sensazioni dei suoi personaggi, la loro crescita personale e cosa li porta a cambiare a seconda delle situazioni vissute. Potrebbe benissimo essere ambientato ai giorni nostri e la storia non perderebbe la sua efficacia e la sua forza.
Anche le situazioni in cui Winter si trova a lottare sono comunque un mezzo per rappresentare il suo autocontrollo, portato fino ai limiti più estremi.

Poi arriva July e scuote l’animo del più freddo calcolatore che esista, in tantissimi modi diversi: July per me rappresenta l’innocenza e la purezza, come quelle di un bambino. Ognuno dei due in qualche modo cambierà l’altro.

E se da quanto letto fin qui pensate che sia un libro basato principalmente solo su due personaggi, non è affatto così, le carte in tavola vengono cambiate abilmente da Delos Veronesi, che sapientemente dosa gli ingredienti fino ad ottenere un mix ottimale.


Per me, l’avrete capito, Winter è un libro che va letto e che si fa leggere tutto d’un fiato, fino al sorprendente finale.

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