I nostri tag: #PersonaggiInaspettati

Le chiacchiere che condividiamo sulla nostra pagina facebook sono riportate in questo articolo che è un patchwork dei nostri post dedicati a un tema specifico.

Un po’ di tempo fa lessi un libro che mi è rimasto nel cuore il cui titolo è Kallocaina, un romanzo che si colloca, senza alcuna esagerazione, nello stesso nobile scaffale dove trovano posto Noi di Zamjatin, Il mondo nuovo di Huxley e 1984 di Orwell.
Il personaggio inaspettato però non è il protagonista del libro e nemmeno un comprimario presente nella trama. Leggendo Kallocania, oltre ad essere trascinati dalla vicende che si dipanano tra una pagina e l’altra, cresce inaspettatamente la curiosità nei confronti dell’autrice. E cercando informazioni sulla vita di Karin Boye, si scopre una figura seducente, tragica e colma di talento narrativo e poetico. La Boye nacque in Svezia nel 1900 e morì suicida dividendosi fra la poesia, la critica letteraria e la scrittura.

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Artista, attiva politicamente e bisessuale, la Boye invadeva giustamente un territorio intellettuale maschile e patriarcale che, in quanto tale, non si faceva però conquistare. La Svezia dei primi del 900 non era ancora l’evoluta nazione dei giorni nostri e la scrittrice, dotata di enorme sensibilità, subì senza alcun filtro l’incombenza dell’oscurantismo dell’epoca. Forse un sollievo piccolo glielo diede la psicanalisi e uno più grande glielo fornì la giovane compagna che incontrò a Berlino dopo aver tentato la via del matrimonio tradizionale.

Questa la sua poetica:

Come posso dire se la tua voce è bella.
So soltanto che mi penetra
e che mi fa tremare come foglia
e mi lacera e mi dirompe.
Cosa so della tua pelle e delle tue membra.
Mi scuote soltanto che sono tue,
così che per me non c’è sonno nè riposo,
finché non saranno mie.

Questa la sua prosa:

E su cosa è fondato appunto lo Stato? Se ci fosse qualsiasi ragionevole motivo per avere reciproca fiducia fra gli uomini, lo Stato non sarebbe mai sorto. La ragione sacra e necessaria dell’esistenza dello Stato è la nostra mutua, legittima sfiducia l’uno dell’altro. Chi mette in dubbio questo fondamento, mette in dubbio lo Stato.

da Kallocaina
– Riccardo Muzi – 
E adesso la parola passa a Valentina 😉

Nel nostro gruppo per questo tag, io, avevo presentato un personaggio di un romanzo che avevo in lettura all’ epoca proprio per il blog, ossia “I cercatori di pace” della bravissima Laura Costantini ( Qui troverete la recensione, se foste, per caso interessati a leggerlo). Il mio #PersonaggioInaspettato fu la controversa figura de “Il Viandante” uno dei protagonisti dell’ avventuroso viaggio per salvare l’ umanità da un’ eminente catastrofe. Mi colpì per il suo ruolo e la sua complessità, oltre che  per il ruolo che assume nella storia. Se ne volete sapere di più vi consiglio di leggere il romanzo, veramente splendido! Vi lascio qui un disegno di questo personaggio tanto per farvi un’ idea. Vi ricordo che le illustrazioni presenti nel volume sono state realizzate dal bravissimo Nicola Pizzorno, che con i suoi disegni ha contribuito a rendere più reale questa bellissima storia!

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Per oggi è tutto!
Al prossimo tag 😉

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