Recensione: “La democrazia della felicità” di Stefania Coco Scalisi

TRAMA

Nina è una donna che ha saputo sfruttare il proprio dono, ovvero riuscire a ottenere spontaneamente le confidenze degli altri, diventando una psicologa di indiscusso talento. Il suo è un lavoro importante e delicato, soprattutto da quando il Partito del Sorriso ha instaurato la Democrazia della Felicità e nel Paese i sentimenti negativi e la mancanza di trasparenza sono stati messi al bando. Nel romanzo si ripercorre la carriera professionale di Nina, alle prese con personaggi noti e meno noti ai suoi concittadini.
Spiccano casi scabrosi, come quello di un’amatissima attrice accusata di tentato infanticidio, ed episodi di massimo riserbo, che riguardano alte sfere di quel clero che ha visto di buon occhio l’ascesa del nuovo corso politico. Sullo sfondo, l’avvento di una società dispotica che fa della felicità il suo vessillo per eliminare il dissenso anche solo potenziale. Così, con ironia sottile, il romanzo racconta la cancellazione dell’individuo e il rompersi dei legami sociali e comunitari in un mondo anestetizzato dai troppi finti sorrisi.

RECENSIONE

Questo libro mi è capitato tra le mani quasi per caso durante il Salone del Libro di Torino e, come tutte le cose che accadono senza motivo, mi ha incuriosito. Ho letto la trama e, ora che l’ho finito, posso dire che raramente mi è capitato di trovarne una così ben centrata sul contenuto.

L’autrice racconta tramite Nina una società incentrata sul sorriso, un’enorme utopia forzata in cui ogni malumore è stato bandito assieme alla libertà di espressione. Più che un romanzo è un saggio narrato, una lunga digressione sull’insofferenza umana alla ricerca di una perfezione che non può esistere.

Spesso un po’ carente di ritmo, La democrazia della felicità usa i pazienti di Nina come un pretesto per raccontare comportamenti e situazioni estremamente attuali. Non ci sono colpi di scena e nemmeno scambi al fulmicotone, tutto scorre attraverso la vita apparentemente normale di una psicologa che ha deciso di ottenere il massimo risultato col minimo sforzo. Anna è una dei personaggi che possiamo incontrare nel racconto, l’emblema di una storia basata su una semplice parola: felicità.

Anna sei felice?

Felicità. Perché siete tutti ossessionati da questa parola? Io non so neanche cosa significhi.

Il resto lo lascio a voi.

Dalle pagine emerge la capacità di Stefania di giocare con le emozioni, ha uno stile caratteristico incentrato sulla narrazione più che sul dialogo. Se vi piace il genere e le date fiducia sono certo che vi converrà tenere d’occhio questa ragazza.

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