Recensione: "L'unico sesso" di Linda Lercari

Buongiorno Amici distopici e bentornati al nostro appuntamento delle recensioni, il libro di cui voglio parlarvi oggi è L’unico sesso di Linda Lercari. Non fate quella faccia, anch’io sono caduto nell’errore indotto dal titolo ma vi assicuro che non c’è nulla di osé nel testo…

TRAMA

Pianeta Terra, futuro prossimo venturo, sesta era glaciale. A causa degli sconvolgimenti climatici dovuti alle guerre nucleari, il ghiaccio avvolge gran parte delle terre emerse e la crisi alimentare decima le popolazioni sopravvissute. Quale valvola di sfogo per le masse inferocite, le super potenze hanno istituito “Il gioco”, ovvero un mix di Hockey e combattimenti estremi dove riuscire a segnare un punto nella porta avversaria è solo il pretesto per far massacrare i giocatori gli uni contro gli altri. David, apprendista giocatore, cerca la sua strada in un mondo di violenza oltre ogni limite, unico faro è la campionessa Morte Bianca, una donna misteriosa e un’assassina spietata. Sulle bianche piste del “gioco”, il fato traccia scritte rosse col sangue di coloro che tentano di sovvertire l’ordine mondiale mentre David dovrà decidere se essere semplice pedina o protagonista di un destino che va oltre il presente, verso un futuro di speranza e rinascita.

RECENSIONE

Mentre leggevo la trama ho avuto la sensazione che il romanzo si ispirasse al mitico film di fine anni Ottanta Giochi di Morte. Nella pellicola di David W. Peoples la Terra è una landa (desertica) inospitale, le persone vivono al limite della sopravvivenza dimenticandosi dei progressi tecnologici del passato e come unica fonte di svago hanno Il Gioco, un nome per definire un massacro mascherato da partita di hockey/rugby il cui unico scopo era versare sangue nelle arene.

Le similitudini sembravano esserci ma per fortuna si sono fermate solo al contesto. Forse l’autrice ha visto il film anni addietro e qualcosa le è rimasto in un angolo della memoria, oppure è uno dei tanti casi (è capitato anche a me) in cui si matura autonomamente un’idea simile a qualcosa che già esiste ma di cui si è completamente all’oscuro.

L’unico sesso racconta le vicende di David e la sua lotta per diventare un giocatore professionista, un ragazzo che vuole abbandonare la povertà camminando sui cadaveri degli avversari. Attraverso una narrazione in prima persona e dei brevi salti temporali Linda Lercari ci racconta una fetta di vita del protagonista, ci mostra qualcosa di lui e del mondo in cui vive.

La Terra è un’immensa sfera ghiacciata in cui non c’è più vita. Le persone sopravvivono al limite della miseria dentro a grandi città scavate nel ghiaccio, non sanno cosa sia il calore o la luce del sole. L’unica fonte di sostentamento sono delle alghe che sopravvivono sotto i ghiacci, la tecnologia è regredita e con essa anche le aspettative della popolazione. Le uniche fonti di intrattenimento sono la televisione, fornita gratuitamente dallo stato, e Il Gioco. Sono le uniche valvole di sfogo per impedire alla popolazione di impazzire fino all’estinzione della razza umana.

Se questi sono i presupposti perché chiamarlo L’unico sesso? Me lo sono chiesto anch’io, il titolo è fortemente fuorviante ma va reso merito all’autrice per come lo spiega. Non vi dico ne come ne dove ma c’è un senso e mi è piaciuto scoprirlo.

Più che un romanzo è un racconto lungo in cui vengono poste più domande che risposte. Forse ci sarà un seguito o forse l’autrice vuole lasciare i lettori con la curiosità, questo non posso saperlo ma di certo sembrano esserci i presupposti per creare una serie attorno a questa prima storia.

Intanto vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato e attendo di sapere cosa ne pensate di questo titolo.

A presto

Delos

One Reply to “Recensione: "L'unico sesso" di Linda Lercari”

  1. Vi ringrazio per la recensione, e ammetto di essermi ispirata a film della mia infanzia, fra cui Rollerball e Quintet (quest’ultimo non molto famoso e che invito tutti a cercare e gustare), ma devo confessare che Giochi di Morte me lo sono perso: rimedierò. Grazie e buona lettura a tutti.

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