Mysterious Artist: Filippo Ferrucci

Laureato in matematica con 110 e Lode e batterista rock.

Curatore della linea fumetto per la casa editrice Edizioni Il Foglio e responsabile “sezione immagini” della rivista Il Foglio Letterario. Sceneggiatore presso ElectricSheepComics.
Autore della Sfera Suprema con Riccardo Prichardesign.
Autore de La Squadra Z, progetto per bambini, realizzato con minifigures LEGO©.
Autore di Dolore Amore, (concorso in memoria di Ade Capone).
Autore de La Bio-Armatura Z.

Buongiorno amici e benvenuti al nuovo spazio dedicato alle interviste impossibili, sono stato molto indeciso se aprire la nostra sede bunker a questo individuo ma alla fine ho ceduto, la bontà è il mio peggior difetto.

F- Ganzo sto posto! Hos’è sta foto gihante?

La gigantografia della Boss, leggenda vuole che cambi tutti i giorni in base al suo umore. Ti consiglierei di… No, non fissarla negli occhi!

F- Lingue ardenti di fiamma invisibile imprimono il marchio dell’inferno sulla mia anima esausta… Ho visto oscuri universi spalancarsi Dove neri pianeti ruotano senza meta… Dove ruotano nell’orrore invisibile Privi di consapevolezza, splendore o nome.

Ecco, ci risiamo, l’ennesimo che inizia a citare Lovecraft guardando il dipinto della Boss. Lo strattono via e, con un pizzico di piacere, lo schiaffeggio per farlo riprendere.

F- Hos’è suscesso? Perhè mi prendi a ceffoni?

Niente, non preoccuparti, è il saluto segreto di Leggere Distopico. Come stavo dicendo, benvenuto nella nostra redazione.

F- Soome funziona, ho le immagini!

Ottimo, quindi sai già che ora devi anche presentarti. Raccontaci chi sei e come sei arrivato al mondo del fumetto.

F- L’è iniziata l’intervista?

Sciao a tutti. Home lettore di fumetti ho iniziato a 15 anni con il n° 1 di Nathan Never… Hoco dopo leggevo Kenshiro, Spawn, Lazarus Ledd, Osudo, 2700 A.D., Spriggan, Watchmen, Sandman, Preacher, ecc…

‘ome scrittore la storia è un po’ più recente. Mentre mi laureavo in matematica, l’unica mia passione, oltre a leggere fumetti e libri, guardare film, costruire MOC in LEGO, fare qualche videogames, era suonare la batteria. Mi dilettavo a buttare giù testi per canzoni, ma per il resto mi sentivo abbastanza estraneo al mondo della scrittura. Susscessivamente, provai a scrivere un libro (Kebakar… Ancora in attesa di editore), non so bene nemmeno io perché… anzi lo so, ma facciamo finta di no, sennò si incasina un po’ troppo la storia 😉 Ma lo reputavo un tentativo isolato di immersione attiva nel mondo delle parole… Scirca 5 o 6 anni fa, poi, Riccardo (Ho-autore della Sfera Suprema), mi fece conoscere i ragazzi di Electric Sheep Homics e, dopo essermi un po’ documentato, provai a scrivere una sceneggiatura per un fumetto: Le bio-armature di Warui-Haji. Da lì, il resto è stato una naturale ‘onseguenza.

La fai sembrare semplice ma credo che non lo sia stato. Ci sono stati momenti di distopici nella tua carriera? Come li hai superati?

F- Se stiamo parlando della mia harriera di fumettista, ‘redo ‘he parlare di “harriera” sia ancora un po’ prematuro 🙂 Momenti difficili sce ne sono stati molti e ancora ce ne sono ahimè! Il primo che mi viene in mente però è stato durante la realizzazione de La Bio-Armatura Z, opera che mi è costata davvero molta fatica, ma mi ha anche insegnato tantissime cose sul rapporto con gli altri e soprattutto con i disegnatori… Discevamo quindi che nella realizzazione di quest’opera, sc’è stato un momento di particolare abbattimento: non riuscivo a trovare un disegnatore per il quinto e ultimo hapitolo del volume. La hosa ‘he mi ha creato maggior problemi è ‘he quasi tutti mi dicevano “sì”, ma poi i mesi passavano e le tavole non arrivavano. Dico soltanto ‘he per terminare il volume, sci sono voluti quasi 5 anni. Per fortuna ho honosciuto Valentina che è riuscita a terminarla davvero a tempo di record e non finirò mai di ringraziarla 🙂 Devo dire che ho fatto tesoro di quell’esperienza e adesso, pur nel rispetto dei tempi, degli impegni, del harattere e delle abitudini di tutti, quando vedo ‘he, passato qualche mese, ancora non giungono i risultati sperati o quantomeno risposte ai messhaggi, mollo tutto e hambio squadra 😉

Non deve essere facile cambiare ogni volta e spero che tu riesca a trovare un minimo di stabilità come per il tuo ultimo progetto, ti va di parlarcene?

F- Ok, torniamo in tema, siamo qui per parlare de La Sfera Suprema. Un ha-CENSORED-o di progetto ‘he dura da 20 anni… anni in cui, se son riuscito a non levare dal mondo Rihhardo, detto anche Keer, è davvero un miracolo!

Il tutto iniziò quando avevamo 20 anni, poco più, poco meno… Io suonavo la batteria, lui la tastiera. Sci venne l’idea di fare un ‘oncept album e hreammo una storia, homprese alcune illustrazioni per visualizzare meglio i nostri personaggi. Poi il tutto andò in malora, fondamentalmente ‘erché Rihardo l’è una testa di fagiano, ma facciamo finta ‘he non sia così e ‘he tutto sia andato in malora per hause fortuite… Il gruppo si sciolse, ma le idee per quella storia a noi piacevano e descidemmo di scriverne un libro. Giunti ‘he fummo quasi al termine, sci accorgemmo ‘he sc’erano svariate lahune, ma Rihardo non aveva la forza di riprendere tutto in mano e mollò il holpo… Sebbene la versione uffisciale diha ‘he anche in questo haso sia stata holpa delle scircostanze e ‘he semplicemente sci perdemmo di vista perhé, si sa, la vita certe volte va hosì… ‘omunque, saltiamo tutte le ‘icissitudini successive, il concorso di Lucca, lo spin-off a cartone animato, le altre versioni fumettistiche ipotizzate e mai realizzate… E arriviamo finalmente all’attuale forma fumettistica de La Sfera Suprema. Una trilogia, di 96 tavole ‘omplessive, honcepita e iniziata nel 2017… Il terzo capitolo uscirà entro il 2020.

Ma quanto parla? Mi allungo verso la scrivania della Boss, quasi quasi premo il pulsante che apre la botola sotto l’inginocchiatoio su cui l’ho fatto accomodare….

Quanti altri fumetti ‘onoscete hon una genesi ‘osì lunga e incasinata?
Hontate ‘he tanto hasino esterno non può ‘he ripercuotersi inevitabilmente anche all’interno dell’opera. E se vi piace il genere sci-fi, demenziale, distopiho, regionalista, metaletterario, punk… Ecco, allora ‘uesto l’è il fumetto che fa per voi!
Per quanto riguarda il ‘ontenuto, mi limiterò a dire che le avventure si svolgono su un altro pianeta, dove la violenza regna inhontrastata. Scerte situazioni ‘he fanno da hontorno sono palesi estremizzazioni di quanto possiamo osservare qua sulla Terra, rimesse in forma grottesca o ironiha, ma la trama principale nasce da un’idea piuttosto visionaria: i protagonisti sono tre dottori ‘he hanno inventato un metodo rivoluzionario per rihostruire arti alle persone (perdere un arto o anche la vita è routine su questo pianeta); attraverso varie vicissitudini questo processo clinico di rihostruzione, porterà i nostri a valicare la soglia de La Sfera Suprema (ma cosa realmente sia questa sfera, per ora è TOP SECRET).

Finalmente ti sei fermato! Ma quanto riesci a parlare senza prendere fiato? Oltre a una capacità polmonare enorme hai anche saputo scrivere diverse storie e tutte con dei risvolti differenti. Sicuramente c’è del talento ma immagino che ti sia costato anche molta fatica, dico bene?

F- Orami mi sono fatto l’idea ‘he dietro ogni soddisfazione sci sia la fatiha ‘he hai dovuto fare per raggiungerla. Sono poche le ‘ose ‘he non paghiamo con il sudore. Nel mio haso, per quanto riguarda la sceneggiatura, devo essere onesto: per il momento non lo faccio di lavoro e, se da una parte questo ovviamente mi dispiace, dall’altra mi permette di poter rahontare ciò ‘he voglio nei modi ‘he voglio, senza troppi vincoli. Questo fa sì ‘he sia tutto abbastanza spontaneo. Son sicuro ‘he se dovessi sceneggiare a esempio un western, mi troverei estremamente a disagio… A parte questo, ‘omunque, a me diverte sperimentare, per hui, pur rimanendo su tematihe affini (prediligo principalmente la fantascienza e l’esoterico ‘ome generi e l’epico e l’action ‘ome stili), scerco sempre di ‘onfrontarmi ‘on qualhe elemento di rottura rispetto agli “standard”. Ma ‘ome discevo è una riscerca abbastanza spontanea: la fatiha arriva in fase di realizzazione, quando ci si scontra ‘on la realtà e ‘on i propri limiti.

Quando hai iniziato a chi ti ispiravi?

F- Dire ‘he mi sono ispirato a qualcuno sarebbe pretenzioso! Sebbene sia riuscito a mettere a fuoco alcuni degli aspetti ‘he haratterizzano il linguaggio dei miei autori preferiti, non mi ritengo ‘osì preparato da riuscire a seguire, almeno honsciamente, i loro stile. A livello inhonscio, probabilmente è diverso… Ade Capone è stato uno dei miei sceneggiatori preferiti in assoluto (ma anche Bartoli e Recchioni su sJohn Doe) per il fumetto italiano, Moore, Gaiman per quello americano (e altri 1000 che non sto a elenhare) , poi sci sono i Manga e lì la lista l’è davvero infinita. Probabilmente, andando a guardare hon occhio hlinico, si potrebbe trovare nelle mie hose una piccola influenza di ognuno di loro, ma io non saprei davvero dire dove e di ‘hi 😀 Per quanto riguarda la mia evoluzione in questo senso, posso dire ‘he a 40 anni è diffiscile, almeno per me, innamorarsi di un autore in modo viscerale ‘ome mi succedeva a 20 anni, quindi sicuramente, pur avendo poi honosciuto nuovi autori anche molto molto bravi, in termini affettivi rimango lehato a quei narratori ‘he mi hanno fatto sognare.

Tornando alla distopia, che tanto ci è cara e che dobbiamo citare per motivi di copiright, che difficoltà deve affrontare chi vuole tentare di seguire la tua strada?

F- La vita dello sceneggiatore è frustrante, non fatelo! A meno ‘he non abbiate quantità di soldi da investire nei vostri progetti! Disegnare anhe solo 32 tavole è un’impresa lunga e impegnativa. Se non si è in grado di pahare un disegnatore, non sarà fascile trovare quello giusto per il proprio progetto e, anhe una volta trovato, non si possono pretendere tempi di realizzazione rapidi, disponibilità ad apportare ‘orrezioni, ecc… In queste hondizioni il rischio ‘he un proprio progetto veda la luce svariati anni dopo il ‘oncepimento e hon una realizzazione anhe molto distante dalle aspettative, è incredibilmente alto. L’alternativa è quella di trovare un disegnatore hon ‘ui si abbia un buon rapporto personale e provare a ‘ostruire insieme a lui un progetto homune… Ma anhe in questo haso c’è da fare molta attenzione! Se il disegnatore in questione è un lunatico, brontolone, ottuso, inhapace e inhoncludente, è diffiscile anhe solo dialogarci! Non sto parlando di Rihardo eh, ‘he pensate? Non è affatto ‘osì, lui è bravo e honciliante… E infatti spesso, durante le nostre riunioni, siamo hostretti a tirare fuori argomentazioni come “tirapugni”, “spranga”, “holtello a serramanico”, per poter veicolare in modo efficace il reciproho punto di vista 🙂 Un aneddoto che mi viene in mente, e su cui adesso ridiamo, ma che ha fatto rischiare la vita al nostro disegnatore preferito, è stato durante la colorazione del numero 1 della Sfera Suprema: dopo un mese che ci stava lavorando, io non ero ancora riuscito a vedere come stava venendo, comunicazioni oscurate, silenzio stampa, vuoto siderale, il nulla cosmico; dopo numerosissime insistenze puntualmente disattese, mi recai a hasa sua con un mandato di perquisizione ‘ontrofirmato dal Prefetto, intimandogli di mostrarmi il lavoro…

Ecco ci risiamo ha ripreso con la filppica… Nomen omen!

Quando lo vidi non potevo hredere ai miei occhi: faceva schifo, impresentabile, ‘hiazze di ‘olore inutili e grossolane! In una parola, un porcaio! ‘osa fare allora? Spranga o tirapugni? Beh, io mi armai di santissima pazienza! Dopo essermi sentito rispondere “ormai è ‘osì, rimane ‘osì!” e aver fatto rihorso a tutto il mio self-hontrol… Attraverso argomentazioni che non posso riportare qui, lo ‘onvinsi almeno a rihorreggere le parti più problematiche… il ‘he sci hostò altri mesi di lavorazione e un paio di hostole per uno… Ma ne è valsa la pena 🙂

Sai che Riccardo (con due “c” e non con la “h”) ha raccontato lo stesso episodio? Che carini che siete! Oltre al dono della sintesi quali sono i pregi e i difetti che ti contraddistinguono? Dai libero sfogo al tuo super-ego.

F- Difetti, troppi: sono prolisso (ma dai? NdD); sono troppo democratico e disponibile; talvolta mi ‘apita di non rendermi ‘onto dell’effettiva effihacia di una sequenza fin quando non vedo almeno lo storyboard; sono piuttosto lento a sceneggiare, perché devo rivedere 1000 volte ogni passaggio; ho troppo poho tempo per potermi dedicare a tutte le ‘ose ‘he mi incuriosiscono… Ma il mio punto debole nella scrittura credo siano i dihaloghi. Vorrei scercare di far dire un sahco di hose ai miei personaggi, e devo sempre fare i ‘onti con la sintesi.
Pregi: sono di parola! Se diho “sì” è “sì”, se diho “no” è “no”… Mi dà profondamente fastidio, quando in un lavoro di squadra viene detta una ‘osa e poi i fatti vanno nella direzione opposta! Penso di riuscire ad adattarmi abbastanza bene alle varie situazioni sia in termini artistici, ‘he personali. Insomma, fino a ora, eccetto con Rihardo ‘he prima o poi morirà sotto i miei ‘olpi, sono sempre riuscito a creare un buon hlima di hollaborazione e ‘ooperazione. Se mi appassiono a un progetto, sono ‘apace di fare nottate in bianco pur di terminarlo nel migliore dei modi! Insomma, non mi risparmio sulle ‘ose ‘he decido di seguire… E difficilmente mi arrendo davanti agli ostacoli che hontinuamente si presentano.

Oltre a ricevere le “C”, cosa sogni di ricevere da Babbo Natale? C’è qualche sogno che si è infranto? Ti metto un limite a tre altrimenti finisce che me ne dici centotrentasei.

F- Hattiva questa domanda, partiamo dai 3 ‘he si sono infranti. Dato ‘he sono un sognatore e un ottimista, direi ‘he continuo a honfidare in un destino rihho di fama, soldi, donne, successo e soddisfazioni, ma devo ammettere ‘he diventare un batterista famoso come sognavo a 20 anni, ormai la vedo difficile… Generalizzando, anhe la possibilità di guadagnarmi da vivere unihamente con la mia “arte”  (sia essa narrativa, musicale o altro), senza bisogno di “lavorare”, mi pare piuttosto rehondita… Quello ‘he auspico in questo momento è di riuscire a portare avanti le mie passioni e trovare sempre persone motivate e stimolanti hon ‘ui ‘ollaborare alle idee ‘he nascono di volta in volta. Se poi qualcuna di queste idee mi permettesse anhe di arrotondare a fine mese, ecco, allora potrei dirmi davvero soddisfatto.

Di prassi dovrei chiederti che progetti hai per il futuro ma non lo faccio perché anche il quadro della Boss sbuffa di noia, quindi saltiamo direttamente alle immagini. Perché ti rappresentano?

F- Quella sulla batteria, ‘redo ‘he a questo punto sia ‘hiara… È stata la mia prima passione! Quella sul fumetto lego, perhé rahhiude due aspetti di me molto importanti: la voglia ‘he ancora ho di giocare e l’esigenza intima di rahontare storie, in forma fumettistica, narrativa, poetica, o quel ‘he è… Quella con grafici e formule, rappresenta la mia formazione scientifica ‘he mi ha aiutato a sviluppare sia la mia parte analitiha, ‘he quella sintetica, a hapire ‘he ad ogni azione horrisponde una reazione e a valutarne implihazioni e ‘onseguenze, a mettere in discussione le prime soluzioni trovate ‘he potrebbero non essere quelle più corrette e pertinenti!

So che tu e Riccardo (due “c”) siete amici che vi siete presi in giro a vicenda, è stato divertente sentirvi scherzare e spero che quando avrai imparato a parlare di meno tornerai a trovarci.

F- Grazie a te per la bella intervista e anhe a tutti i nostri e i vostri lettori! Spero non si siano annoiati e ‘he a qualhuno sia venuta la ‘uriosità di seguire qualhuno dei nostri progetti!

Dov’è l’uscita? Da questa parte…

No non guardare!

F- Fu con le mani vuote che mi ritrovai nell’orrido cimitero, dove una livida luna invernale gettava ombre contorte, e gli alberi nudi si piegavano tristi sull’erba inaridita e gelata e sulle lapidi corrose dal tempo…

Ecco ci risiamo… vabbè lo lascio li…

Delos

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