Recensione Fumetto: Smoking Parade di Katoka Jinsei e Konduo Kazuma.

TRAMA

Nel giorno del quindicesimo compleanno Yoko Kakujo vede la propria vita andare in frantumi. Qualche istante prima che sia ammazzato dalla sorella Mirai, trasformatasi in un mostro assassino, appare un gruppo di demoni neri che la fa a pezzi e chiede al ragazzo di unirsi a loro…

RECENSIONE

Normalmente la trama “ufficiale” richiama molto le ambientazioni dell’opera ma in questo caso credo che sia leggermente fuorviante.

Smoking Paradise è una serie distopica (tutt’ora in corso) ambientata in un futuro imprecisato in cui i progressi della Medicina rendono possibile la completa rigenerazione cellulare di un organo e il suo reimpianto nel corpo dell’individuo che ne è stato privato. Un mondo in cui la scienza medica ha cercato di sostituirsi alla natura ed è stata ripagata con degli effetti collaterali che vanno oltre l’immaginazione. La Amenatori, l’unica azienda a possedere la tecnologia di rigenerazione cellulare, ha sviluppato un sistema che non provoca un rigetto nel paziente, ma che in alcuni casi lo trasforma in uno Spider, un assassino bestiale e completamente fuori controllo.

In questo scenario surreale leggiamo la storia di Yoko Kakujo, un ragazzo che vede la propria esistenza fatta letteralmente a pezzi. Anche lui sta per essere travolto dalla morte quando arrivano i Jackalope a offrirgli una possibilità di salvezza. La task force, brutale e sanguinaria come le sue prede, è composta da un misterioso gruppo di combattenti con innesti meccanici il cui unico scopo è dare la caccia agli Spider.

Violento e crudo fin oltre il narrabile Smoking Paradise affronta due grandi tematiche e ci pone delle domande a cui solo noi possiamo rispondere:

1 – Fino a che punto è giusto sostituirsi alla natura? Siamo disposti a pagarne le conseguenze?

2- Cosa distingue il bene dal male se coloro che proteggono i deboli devono diventare peggiori delle belve che cacciano?

Pensateci.

A presto

Delos

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