Recensione (fumetto): “Eclipse” di Zack Kaplan e Giovanni Timpano.

TRAMA

In un futuro non troppo lontano il principale nemico dell’umanità sarà la luce del sole, letale per chiunque entri in contatto con essa. La comparsa di un assassino che se ne serve come arma per uccidere le sue vittime darà il via a un’indagine destinata a svelare segreti indicibili…

RECENSIONE

Scritta dall’autore televisivo Zack Kaplan e illustrata dall’italianissimo Giovanni Timpano, Eclipse è una serie a fumetti edita negli USA da Top Cow (IMAGE) e pubblicata in Italia da Panini Comics.

Ancora in corso di pubblicazione negli Stati Uniti, Eclipse è un thriller ambientato in un futuro post apocalittico dove il Sole è diventato il peggior nemico della razza umana. Un cataclisma ha modificato gli equilibri solari, ha sconvolto la vita come la conosciamo e ha condannato le persone a vivere lontano dalla luce per non bruciare vive. Il ritmo circadiano della vita si inverte e il coprifuoco permette di uscire soltanto di notte.

Il mondo diventa un luogo crudele e spietato, la legge del più forte imperversa tra le strade buie senza che nessuno possa porvi rimedio. La società umana è arrivata a un passo dall’estinzione, la vita è uno schifo per tutti ma la brama di potere non ha abbandonato gli animi più infimi. Corruzione e degrado sono i due piatti di una bilancia su cui stanno in equilibrio un governo inesistente e un sotto mondo criminale che conosciamo fin troppo bene.

Al centro della narrazione troviamo David Baxter, un eroe contemporaneo che ha fatto del suo meglio durante il cataclisma e che diventa un Iceman di superficie. Il suo compito è esplorare la superficie sotto la luce mortale del Sole avvolto in una tuta da refrigerante simile a quella di un’astronauta. Una vita è segnata da una routine inquietante, da un senso d’oppressione che lo sta divora, fino al giorno in cui non trova il cadavere di un uomo che è stato lasciato a morire in superficie.

Da quel momento inizia una caccia all’assassino che porterà alla luce segreti e orrori che non posso raccontarvi per non rovinarvi la lettura.

Lo stile narrativo di Kaplan rispecchia la sua formazione televisiva, le scene cambiano velocemente e la narrazione le arricchisce quel tanto che basta a renderle comprensibili. Non ci sono lunghi descrittivi o tavole fitte di dialoghi, tutto scorre via velocemente lasciando al lettore la responsabilità di comprendere la narrazione.

Le tavole di Giovanni Timpano hanno uno stile leggero e molto accurato, i toni di colore colpiscono gli occhi e la luce diventa protagonista di ogni immagine. L’impostazione “italiana” del disegno traspare per dare più spessore all’emotività dei personaggi rispetto alla classica impostazione action americana.

Nonostante vi si possano trovare molti riferimenti o accostamenti a qualcosa di già visto, a pelle vi direi Fallout e qualcosa di 28 giorni dopo, credo che sia un opera interessante.

Grazie dell’attenzione.

A presto.

Delos

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