Recensione: “La piaga del drago” di Anna Mantovani

TRAMA

Ai margini della megalopoli di Europa, l’ultima città rimasta dopo una guerra nucleare, gli scienziati hanno scoperto delle uova preistoriche di drago. Il contatto con queste creature ha portato alla diffusione di una pandemia letale che ha decimato la popolazione e trasformato i sopravvissuti in mutanti violenti e coperti di squame, che si ribellano all’ordine costituito.

Sophie, una giovane dottoressa, incontra una donna anziana, Emma, che è miracolosamente guarita dalla peste di drago, e il cui sangue potrebbe essere la chiave per un vaccino. Per sfuggire all’arresto, Sophie fugge con lei attraverso la città.

Nel frattempo Erik, un poliziotto, si mette sulle tracce delle fuggitive; mentre Sophie ed Erik affrontano il loro viaggio dovranno mettere in discussione le proprie certezze, mentre nuovi dubbi li assaliranno: chi è il misterioso Generale, leader dei sopravvissuti ribelli? I draghi sono mostri sanguinari o creature intelligenti? E qual è il segreto che il governo ha nascosto per tutto il tempo?

RECENSIONE

Scritto in tempi non sospetti, e ci tengo a precisarlo perché non vorrei che sembrasse l’ennesimo colpo editoriale ai tempi del Coronavirus, La piaga del Drago ci trasporta in un futuro in cui l’umanità è stata decimata da un misterioso virus.

Costretti a vivere in una megalopoli ad anelli concentrici, in cui il degrado aumenta allontanandosi dal centro, i pochi sopravvissuti sfidano ogni giorno sperando di non contrarre la “peste”. Una malattia altamente infettiva che si trasmette con il semplice contatto e che trasforma i pochissimi sopravvissuti in creature coperte di scaglie iridescenti e dall’indole imprevedibile.

Anna Mantovani ci racconta una storia in cui una ragazza, pavida e poco propensa all’azione, si trova suo malgrado coinvolta in una folle fuga per salvare l’unica persona che ha sconfitto il virus senza mutare. Un’anziana signora che ha nel suo sangue la chiave per il vaccino ma che sembra essere nel mirino sia dei buoni che dei cattivi.

Senza averlo chiesto, e con molte più difficoltà che in un normale romanzo del genere, Sophie si troverà a seguire “il percorso dell’eroe” cercando di dipanare il mistero che avvolge Emma e il suo prezioso sangue.

Nel romanzo si trovano i toni gialli delle spy story e quelli più verdi dell’avventura. L’ansia e la paura di fallire della protagonista sono una parte portante della sua evoluzione, la rendono capace di domandarsi cosa sia giusto in un mondo dove tutto quello che si sa viene insegnato da un’unica fonte.

L’inizio della storia non mi aveva convinto molto, temevo di trovarmi davanti al solito racconto in cui una ragazza con mille paturnie si trasforma in un eroina leggendaria, ma proseguendo mi sono reso conto che Anna ha saputo evitare questi clichè. Ha proposto degli spunti di riflessione e ha inserito un paio di colpi di scena decisamente buoni.

In conclusione La piaga del drago mi è piaciuto e sono contento di potervene parlare.

Leggetelo e se vi va fateci sapere cosa ne pensate.

A presto.

Delos

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