Dietro l’angolo: “Per voi non ci sarà ritorno” di Franco Ricciardiello

Buongiorno a tutti. Oggi per la rubrica Dietro l’angolo vi propongo un racconto lungo in e-book, uscito nel dicembre 2019 sulla collana Robotica di Delos Digital. Il racconto è di fantascienza, quindi poco dopo l’angolo ma non si tratta di Distopia anche se…

TRAMA

Le chiamano Venusiane ma nessuno sa da dove siano arrivate. Bellissime come le donne di Botticelli e letali grazie all’aiuto del Vitruviano, che può spostarsi nel tempo e nello spazio proteggendole con le quattro braccia e le quattro gambe taglienti.

Sono venute per portare la bellezza della morte e straziare gli uomini, usando il sacrificio della loro prole per divederli e costringerli in caste in competizione per la vita.

Nessuno può avvicinarsi alle Venusiane, nessuno può ucciderle perché il Vitruviano quantistico non lo permetterebbe. Firenze è una città avvizzita precipitata nel male, il sud è un territorio di morte. Solo a nord la Repubblica continua a resistere, ma serve altro per poter vincere il male delle Venusiane: un male ancora più vasto e profondo, un sacrificio straziante che nasconde la disperata speranza dell’umanità.

Nota dell’editore: Il racconto ha contenuti che possono turbare la sensibilità dei lettori.

RECENSIONE

Questo racconto è nero, viscoso, putrescente, nauseabondo.
Vi informo che, se non avrete avuto un mancamento entro la fine del secondo capitolo, forse riuscirete a terminarlo.

Infatti la lettura potrebbe essere sconvolgente. Non è un racconto distopico. Parla di un’invasione aliena. Pensate alla crudeltà e alla violenza nei campi di sterminio nazisti, pensate alle torture perpetrate sulle povere cavie umane e potrete immaginare il tono della trama.

Conosco bene l’autore e, dopo avere letto il racconto, gli ho chiesto come mai ha scritto un testo simile. Mi ha risposto che non c’è una ragione vera e propria, solo la voglia di scrivere una storia su un campo di concentramento durante un’invasione aliena.

Comunque il fatto che la penna sia un autore esperto, pluripremiato e molto prolifico rende profondo un testo assai difficile da maneggiare sia in qualità di scrittore sia come lettore.

La raffinatezza dello stile e l’inserimento di elementi artistici nella narrazione, tipici di Ricciardiello, donano al lettore la possibilità di affrontare il racconto senza esserne sopraffatti. L’ambientazione è il museo degli Uffizi e la città di Firenze; gli alieni, definiti come venusiane, sono esseri di una bellezza inimmaginabile e irreale.

Una delle venusiane, Fortezza, asserisce che la bellezza è solo un ingrediente della crudeltà.

La crudeltà può senz’altro esistere senza il bello, aggiunse, ma viene sempre il giorno in cui la bellezza ha bisogno di crudeltà.

I Millenari, una delle caste in cui è divisa la miserabile società di reclusi, oltre a Genitori e Mesti, sono convinti che

le venusiane non esistano, che si tratti di un’allucinazione condivisa da tutta l’umanità, un incubo con le sembianze delle donne incantate di Botticelli: e in quanto miraggio, sarebbero immortali.

Cosa siano in realtà è poco chiaro, certamente la dicotomia bellezza/crudeltà è un argomento affascinante che permea tutto il racconto. Ricordate il detto “La bellezza salverà il mondo“? In questo caso la teoria è smontata senza mai avere l’opportunità di potersi attivare per dimostrare la sua validità. Anzi, sembra che per le venusiane incontrare la bellezza generi una recrudescenza ulteriore di atrocità.

Un altro argomento che ha suscitato la mia riflessione è forse l’unico che riesce a portare un tocco di distopia all’intero racconto.

Un giorno ci sarete grati per ciò che vi abbiamo rivelato, replica Fortezza. Ci avete invocate fino dagli albori della civiltà e, finalmente siamo arrivate a voi; che delusione scoprire quanto Dio possa odiarvi, vero?

L’umanità diventa, con le sue atrocità perpetrate quotidianamente verso se stessa, verso gli altri esseri viventi e verso l’ambiente, artefice del suo destino orribile, sublimato nel male estremo come atto di espiazione. L’intenzione distopica si dipana così, in tutta la sua potenza intrinseca, non riuscendo però a definire questo racconto che rimane nella fantascienza in generale senza poter essere inquadrato in alcun sottogenere.

Devo dire che sono riuscita a terminare il racconto e ho constatato di avere faticato di più durante la lettura di un altro testo. Forse avere evitato volgarità e grettezze stereotipate riesce a rendere più digeribile una trama davvero forte.

Non me la sento di consigliare la lettura o meno del racconto. Comunque chi riuscirà a terminarlo potrà usufruire di un servizio messo a disposizione da Delos Digital: il form per contattare l’autore, situato al termine di tutti i racconti Delos. Credo che avrete molte domande da porre al signor Ricciardiello.

A presto.
Romina Braggion

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