IT COMES AT NIGHT: sano citazionismo e robusto horror post apocalittico.

Trama: una casa sperduta nel bosco. Una famiglia (padre, madre e figlio adolescente) che tenta di sopravvivere ad un evento che, a quanto pare, ha sconvolto l’intera umanità. Forse un’epidemia. Per difendersi dal mondo esterno che sembra impazzito, la famiglia si dà delle regole ferree da seguire. La più importante è: non entrare in contatto con nessuno. Ma accade proprio questo: nel loro trinceratissimo microcosmo irrompe un uomo che cerca di portare in salvo la propria famiglia.

Rece: La pellicola ha un biglietto da visita di tutto rispetto: è prodotta da A24, casa di distribuzione e produzione indipendente, ormai sinonimo di qualità e di scelte “fuori dal coro” ( Moonlight, Il sacrificio del cervo sacro). L’ambientazione post-apocalittica del film lascia subito il passo all’incedere horrorifico che si alimenta degli umani sentimenti alle prese con estreme situazioni. L’ignoto si poggia pesantemente sulle spalle dei protagonisti, restituendoci serpeggianti sensazioni di smarrimento e angoscia. Il non detto, il non dichiarato e l’insinuazione del dubbio, serpeggiano nella casa sperduta e nel bosco circostante. Sopravvivere quando tutto sembra ormai perduto: un misteriosa epidemia ha sconvolto il mondo e cambiato per sempre gli esseri umani. “Cambiato” nel senso che il termine assume ne La notte dei morti viventi e “sconvolto” nell’accezione suggerita da Shining. Trey Edward Shults usa la sua creatura filmica come catarsi personale. Il regista, anche sceneggiatore, ha dichiarato di aver iniziato a scrivere il film subito dopo la scomparsa del padre. Lo testimoniano le scene iniziali che indugiano su un uomo contagiato e morente. It Comes at Night ha effettivamente un appeal intimista: si sofferma sui risvolti psicologici e sulle pulsioni di chi è costretto a vivere con la paura ogni giorno. Ottima messinscena della disperazione dettata dallo spirito di auto-conservazione: come si possono difendere i propri cari dall’inferno in terra, avendo a disposizione solo le proprie mani e il proprio ingegno?

Malgrado il ricorso ad alcuni classici espedienti per sollecitare le paure nel pubblico, It comes at night risulta un’opera bene ideata e ben diretta. Le citazioni ne impreziosiscono la cornice e la contaminazione di vari generi le fornisce una freccia in più per il suo arco già molto affascinante.

Credits: anno di produzione: 2017; durata: 97 minuti; regista e sceneggiatore: Trey Edward Shults. Disponibile sul catalogo Amazon Prime video.

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