Recensione: “2119 La disfatta dei sapiens” di S. Guzzanti.

Ciao a tutti, distopici!

Come state? Oggi ho il piacere di presentarvi la mia recensione di un romanzo che mi ha veramente stupita! Si tratta del primo libro scritto dall’ attrice, conduttrice, imitatrice e regista, Sabina Guzzanti : “2219 La disfatta dei sapiens”. Sin da quando sono ragazzina associo il nome di Sabina alla parola “imitazioni”. Quanti ricordi legati alle sue interpretazioni e altrettante risate. Con questo primo romanzo la leggerezza che la contraddistingue si è mantenuta, ma non solo, nel libro troviamo tematiche veramente importanti che fanno riflettere il lettore. Ma andiamo con ordine…

TRAMA:

Anno 2119. Dopo una lunga serie di catastrofi ambientali, pandemie e sconvolgimenti di ogni sorta i superstiti sono stati costretti a sottomettersi a un regime ingiusto ma stabile, liberamente ispirato al feudalesimo. La società è formata da un centinaio di milioni di arcimiliardari onnipotenti e tre miliardi di migranti ambientali senza diritto di voto, raggruppati in grandi campi di accoglienza, sui lembi di terra risparmiati dall’innalzamento delle acque. Fra i ricchissimi la fanno da padroni gli azionisti del Consorzio delle multinazionali che controllano il web.
Gli unici che si oppongono al Consorzio sono i giornalisti di Holly, il solo organo di informazione concepito e scritto da esseri umani invece che da robot. E quando il Consorzio sta per mettere in rete un nuovo algoritmo, in grado di eliminare definitivamente il libero arbitrio, le poche speranze di salvezza sono nelle mani di Tess, bistrattata redattrice di una rubrica sui gattini…Accanto a Tess e agli altri giornalisti di Holly, incontreremo famiglie di migranti europei e newyorkesi, ingegneri del marketing e dei big data, azionisti spietati e riccastri spiantati, bambini e algoritmi, hackers e haters. E saranno tutti coinvolti da una catena di avvenimenti che può portare alla fine della specie che si è autodenominata Sapiens…

RECENSIONE:

Il romanzo di Sabina ha attirato subito la mia attenzione appena uscito nelle librerie; vuoi per la copertina fluorescente, vuoi per l’autrice, ma soprattutto per la storia. Approfittando di una promozione su Amazon ho deciso di acquistarlo e conscia delle tematiche, estremamente delicate e attuali che tratta ho deciso di leggerlo e recensirlo per “Leggere distopico”. Inizio col dire che mi è piaciuto molto e considerando che si tratta di un romanzo d’esordio direi che l’autrice si è destreggiata nella sua stesura con discreta disinvoltura. Non è un capolavoro, però è leggibile e scorrevole. Un’ottima lettura per il periodo che ci accingiamo ad affrontare, ovvero quello estivo.

Lo stile di Sabina è fluido, ironico, graffiante e divertente. Non vi nascondo che qualche risatina mi è scappata in maniera abbastanza plateale. Il “curpus” è abbastanza articolato e le tematiche affrontate, estremamente attuali e che attirano l’interesse del lettore. Tutto ruota sulla tecnologia e come essa, negli anni a venire, sarà sempre di più fondamentale nella nostra esistenza. Contrapposta a questa, c’è la necessità di riappropriarsi dei valori, quelli veri, e di come ciò che ci circonda ha un’importanza inestimabile.

Un altro tema importante è quello ambientale e del rapporto dell’uomo con gli animali e la natura. Protagonisti indiscussi sono i gatti e di come essi governino, già attualmente, le esistenze di tante persone! I personaggi mi sono piaciuti tantissimo. Vari, spiritosi, non banali e ben inseriti nel contesto narrativo.

“Dovete mettervi in testa che questa barca non ha una volontà sua, questa barca non sa dove volete andare e perché. Non conosce i vostri dati sanitari né le vostre preferenze musicali. Questa barca non sa un cazzo di voi, perché questa barca – reggetevi forte – è solo una barca.”

Il romanzo è costruito su diversi piani che, a un certo punto, collidono per dare, armoniosità alla storia. Un libro geniale, divertente, forse un po’ lungo ma che sicuramente ha saputo mantenere costante la mia attenzione, appassionandomi pagina dopo pagina con un epilogo, per niente scontato, dai risvolti comici e divertenti. Nota di merito va anche alla costruzione ambientale e situazionale, l’autrice ha saputo creare un mondo del futuro alternativo ben strutturato e assolutamente credibile. Un romanzo che sa fa riflettere e divertire.

Valentina Meana

2 Replies to “Recensione: “2119 La disfatta dei sapiens” di S. Guzzanti.”

  1. Non sono per niente d’accordo. L’ho trovato un romanzo banale, cose già lette e rilette mille volte; forzato nel voler infilare politica a tutti i costi, nel lieto fine, nel suggerire cosa pensare. E pure scritto male, con punti di vista saltellanti e elementi descrittivi superficiali.

    1. Grazie per aver lasciato la tua opinione, anche se diversa dalla mia!. Mi fa altrettanto piacere che tu abbia letto la recensione.
      Alla prossima,
      Valentina.

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