I Grandi Classici #3: "La svastica sul sole" di Philip K. Dick

E’ il turno di un autore eccelso: Philip K. Dick. Chi ama la fantascienza e il genere distopico non può far altro che invaghirsi delle sue avvincenti opere animate da un continuo rimpallo tra realtà e illusione.

Con “La svastica sul sole”, lo scrittore statunitense ebbe il suo primo grande successo letterario che gli valse anche il Premio Hugo (riconoscimento per le opere di fantascienza o fantasy ).

La Storia, quella con la “s” maiuscola, attraverso il genio creativo di Dick, prende un’altra direzione, anzi, imbocca a tutta velocità una distopica autostrada: la Seconda Guerra Mondiale è finita ma i vincitori e i vinti si sono scambiati di ruolo.

LA TRAMA

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Il mondo è piegato al culto della superiorità della razza ariana. La Germania nazista e i suoi alleati (Giappone ed Italia) hanno vinto la Seconda guerra mondiale. Gli Stati Uniti sono stati disuniti, o meglio, suddivisi in due aree: una controllata dal Reich e l’altra dai nipponici. L’Europa parla tedesco e l’Italia raccoglie solo le briciole del successo militare, mentre un immane sterminio ha desertificato completamente l’Africa.
Questa allucinante cartina geopolitica fa da sfondo alle vite di sei personaggi che intrecciano i loro destini intorno a due libri: l’I Ching, l’oracolo della saggezza cinese e il bestseller del momento, “La cavalletta non si alzerà più”, romanzo secondo il quale l’Asse avrebbe avuto la peggio e, per questo, messo all’indice dal regime Nazista.

LA RECENSIONE

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Opera dall’intreccio complicato ma semplice da leggere, filosofica ma coinvolgente, in questo romanzo Philip K. Dick mostra tutto il suo potenziale immaginifico: i diversi piani narrativi si mescolano splendidamente intorno a sei personaggi che si muovono in una realtà post bellica che richiama un clima da pseudo guerra fredda (con il titolo originale, “The man in the high castle”, esce nel 1962) in cui, al posto di russi ed americani, troviamo tedeschi e giapponesi. Questo dualismo antitetico si riverbera su tutta la vicenda: due sono i libri che ispirano le azioni dei protagonisti, L’I Ching e “La cavalletta non si alzerà più”, il bestseller del momento messo all’indice dai nazisti. “La cavalletta” è un romanzo nel romanzo che racconta una realtà alternativa nella quale i nazisti vengono sconfitti, in un gioco di specchi con la trama principale che produce un entusiasmante percorso tra realtà ed illusione.
Lasciatevi trasportare dalle evoluzioni del racconto: “La svastica sul sole” ha uno stile espositivo fluido e scorrevole ed, in più, dà modo di riflettere sui grandi temi dell’esistenza umana.

L’ESTRATTO

Nella nostra società non siamo riusciti a risolvere il problema degli anziani, che aumentano costantemente di pari passo al miglioramento dell’assistenza medica. La Cina ci insegna giustamente ad onorare i vecchi. Comunque il comportamento dei tedeschi fa apparire il nostro atteggiamento questi perfetto. Mi risulta che da loro i vecchi vengano eliminati

Questa è la considerazione di uno dei protagonisti del romanzo, Nobosuke Tagomi, in merito alla terza età. Parole che suggeriscono un tema centrale dell’uomo: la sua naturale inclinazione ad adattarsi al contesto che lo circonda, fino ad omologarsi alle situazioni o alle teorie più abberranti.

LA SERIE TV

Immancabilmente, visto che viviamo l’era delle serie televisive, il romanzo di Dick ne ha ispirata una intitolata “The man in the high castle” (titolo originale del romanzo). Prodotta da Amazon Studios, la serie distribuita nel 2015, è già alla seconda stagione mentre se ne attende una terza nel 2017.

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