Mysterious Writer: Emanuela Valentini

Buongiorno carissimi, oggi torniamo a immergerci nel regno degli scrittori che popolano la letteratura distopica. E lo facciamo conoscendo meglio Emanuela Valentini, autrice di “Grotesquerie” edito da DANA.

Pronti a scoprirla insieme a noi?

Entrate nel tendone allora 😀

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Emanuela Valentini vive e lavora come editor e ghostwriter a Roma o dove capita. Tra le altre cose scrive per Wired Italia. Colleziona libri e macchine per scrivere. Nel 2013 ha messo in rete gratuitamente la fiaba “La bambina senza cuore” superando in pochi mesi i 160mila download. Nello stesso anno ha vinto il premio Chrysalide Mondadori con il racconto “Dantalian”. Sempre nel 2013 è uscito Ophelia e le Officine del Tempo, romanzo fanta-storico finalista al Torneo IoScrittore. Con Delos Books ha pubblicato il serial Red Psychedelia, dedicato a una Cappuccetto Rosso cresciuta in un ambiente più triste e non meno pericoloso del bosco. Nel 2016 ha vinto il Premio Robot con il racconto Diesel Arcadia, la favola di una nave volante nella Parigi del 1925, che a luglio di quest’anno è stato pubblicato in Giappone. Grotesquerie è il suo quarto romanzo.

Emanuela Valentini

Ora vi rinfreschiamo la memoria con la trama del romanzo, di cui qui avete già una nostra recensione 😉

TRAMA:

Questo è un libro pieno di cose che non dovrebbero accadere. Un’adolescente muta non dovrebbe essere costretta a lavorare in un circo; una ragazza intrepida e generosa non dovrebbe essere ridotta in schiavitù nelle viscere di una prigione orrenda; un ragazzo che si affida alla poesia non dovrebbe essere ostaggio di sudici poteri. In Europa la pace è effimera, il 1900 è percorso da segnali di guerra e da un sentimento di ribellione che attraversa la Francia: dai cunicoli di una prigione sotterranea alle mura dei palazzi del potere; la rivoluzione cresce tra la polvere e la cipria di un circo, dentro le pagine dei libri, intorno a grandi macchine, alla guida di sciami di insetti. Emanuela Valentini torna al romanzo con un’avventura steampunk distopica, che contrappone ricchi e poveri, belli e ribelli. Al centro di tutto il circo di Madame Grotesque e la sua nuova attrazione, Priscilla: una ragazza in grado di muovere intorno a sé piccoli animali e grandi sentimenti.

E adesso passiamo a un breve assaggio dell’intervista che potete recuperare integralmente qui.

  • Perché il circo?
  • Perché sono sempre stata animalista e contraria alle dinamiche circensi. E durante alcuni studi avevo scoperto che un tempo c’erano stati circhi che esibivano esseri umani. Questo è stato l’aspetto scatenante della storia. Ho deciso di raccontare un circo che trattasse allo stesso modo animali e persone, proprio come nella realtà.
    Questo per quanto riguarda lato sociale.
    Da parte mia ci metto che, se privato della violenza, il circo è un mondo affascinante e magico, ambientazione perfetta per ricamare una storia.
  • Emanuela parlaci della protagonista principale, Priscilla.
  • Priscilla è un’adolescente che ha perso l’uso della parola da piccola a causa di una fortissima febbre.
    A causa di questa menomazione, viene abbandonata dai genitori e chiusa in un collegio. Sarà la direttrice del collegio a venderla al circo di madame Grotesque, per rientrare delle spese sostenute per il suo mantenimento in quegli anni.
    Priscilla è una ragazza sensibile e forte, dall’animo buono. È curiosa e per certi versi ingenua. Vivere nel circo della grande ansa le farà aprire gli occhi.
  • Ci vedresti bene un film o un telefilm? Marika V.
  • Ci vedrei una serie a puntate perché le storie all’interno della trama sono tantissime e sarebbe divertente raccontarle tutte volta per volta, così da dare spazio a tutti i personaggi 🙂
  • Come è nata l’idea? Nel senso: cosa ti ha fatto scattare la molla che ha dato inizio alla storia nella tua mente? Un’immagine, un film, un libro… Debora D.
  • L’idea nasce dall’attrazione che ho sempre avuto per la magia del circo inteso come spettacolo, e dall’avversione che ho sempre avuto nei confronti della violenza sulle creature più deboli e indifese. Mescola tutto ed ecco Grotesquerie.
  • Come mai hai scelto la Francia come luogo in cui ambientare la tua storia?
  • Amo la Francia. Mia nonna è nata vicino Parigi e mastico il francese da sempre.
    Nell’ottica di reinventare l’Europa dei primi 900 fatta da città stato mi è piaciuto raccontare una storia ambientata in Normandia.
  • Raccontaci di questa tua esperienza editoriale. Come sei arrivata alla Dana?
  • Da una conversazione con Beniamino Sidoti che stava cercando opere per la sua collana di narrativa fantastica. Gli ho fatto leggere Grotesquerie e da quel momento non ci siamo più fermati.
  • Progetti futuri?
  • Un thriller … Non posso dire di più sennò il mio agente mi uccide.

Come sempre ringraziamo l’autrice per la disponibilità e i membri del gruppo per aver animato l’intervista con la loro infinita curiosità.

Non ci resta che darvi appuntamento… al prossimo spettacolo 😉

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