Mysterious Writer: Angelo Calvisi

Buongiorno ^_^

Pronti a conoscere un nuovo autore del genere Distopico?

Oggi vi presentiamo Angelo Calvisi, autore di Genesi 3.0, edito da NEO Edizioni.

Angelo Calvisi è nato a Genova nel 1967. Nella vita ha svolto mestieri disparati: il giornalista sportivo, l’attore, il compilatore di guide turistiche, il geometra presso l’Ente Provinciale di Genova, il responsabile di un enorme negozio di dischi e, tra il 2007 e il 2015, il cooperatore sociale. Nel 2015 si è trasferito in Germania, ma nel 2017, per non perdere il senno, è tornato in Italia. Insegna materie umanistiche nelle scuole del regno e possiede un sacco di tessere per l’ingresso (a biglietto scontato) nei cinema della sua città. Nel corso del tempo ha pubblicato saggi, biografie, graphic novel e, soprattutto, molta narrativa. Lo scorso febbraio, per NEO., è uscito il suo ultimo lavoro: Genesi 3.0.

TRAMA:

Un bosco ai margini del mondo e, ai margini del bosco, un ragazzo e un uomo. Il ragazzo si chiama Simon, l’uomo è il Polacco. Vivono liberi e in attesa, perché un giorno il Polacco farà ritorno nella Capitale per compiere una misteriosa missione urbanistico/militare. Nella grande città, la vita di Simon diventa un incubo di lavoro inutile, burocrazia tumorale e sanità alienata. Il risveglio arriverà all’improvviso, sull’orlo di un riscatto mai immaginato. “Genesi 3.0” è una fiaba allucinata sui vincoli del potere e sulle storture del sangue, una satira visionaria su ciò che siamo o che potremmo diventare.

INTERVISTA

Come sempre vi riportiamo alcune delle domande che gli sono state rivolte dai membri del nostro gruppo, ma potete tranquillamente recuperare l’intera intervista qui 😉

  • Cosa porta a scrivere un distopico? Sara G.
  • Sara, ti confesso che all’etichetta distopica io non ci pensavo. Io volevo scrivere una satira, ma è fatale, anzi fatidico, che qualche critico vedesse in Genesi anche un progetto di distopia. Mi spiego meglio. Se la distopia, come da manuale, è una storia ambientata in un presente o immediato futuro fortemente indesiderabile, be’, Genesi rientra in questo genere a pieno titolo, anche nella dimensione allegorica intendo. Se Il racconto dell’ancella parla della condizione della donna che è nelle cose, nell’attualità, Genesi parla di un potere deformato e deformante che mi pare altrettanto (come dire) constatabile e verificabile dalle nostre parti, nel nostro occidente psichedelico.
  • Come avviene il processo creativo? È più un flusso di coscienza che poi riorganizzi o qualcosa di più metodico e schematizzato? Elisa R.
  • All’inizio è un flusso che non sai bene dove possa portarti. Poi il lavoro si sistematizza e quando ha le idee più chiare diventa maggiormente metodico.
  • Perché hai deciso di scrivere questa storia? Valentina L.
  • Isolamento, riflessione sulle modalità di convivenza tra gli esseri umani, satira sociale… Ecco le molle.

Noi abbiamo il suo libro fra le mani e presto lo leggeremo 😉
Alla prossima!

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