Recensione: "Una favola" di Edoardo Romanella

Buongiorno Distopici Amici, oggi vi parleremo di uno degli ultimi romanzi arrivati in Redazione. Si tratta di “Una favola” di Edoardo Romanella, edito da Le Mezzelane Casa Editrice.

TRAMA:

Ogni cosa esiste perché esiste il suo opposto e ciascuno di noi è il prodotto del proprio vissuto. Una girandola di archetipi e miti, antichi e moderni, guida Gus alla ricerca di se stesso, narrandogli la favola della sua vita.
Gus ha ventiquattro anni e vive a Princeton. Una sera, poco dopo essere rincasato, sente bussare alla porta. Va ad aprire e si trova davanti una ragazza bellissima, che dice di aver avuto un guasto all’auto e gli chiede se può entrare per fare una telefonata. Fuori imperversa una bufera e lui la fa accomodare senza problemi. Dopo i primi convenevoli però, il ragazzo ha la sensazione che in lei ci sia qualcosa di strano. Col passare dei minuti la situazione diventa sempre più sgradevole, e Gus inizia a percepire un forte malessere interiore. Forse si sono già conosciuti…

RECENSIONE:

Questo libro è davvero molto particolare. Unico nel suo genere. Mi verrebbe da dire un grosso grasso inganno, ma il perché di questa affermazione lo lascio scoprire a voi.

Una scrittura pulita che dà vita a molti personaggi e che racconta attraverso una moltitudine di vicende cosa si cela nelle viscere della natura umana. Quali sentimenti ed emozioni attendono di essere risvegliate. E di quanto poco serva per richiamarle alla vita.

Forse la depressione che segue un dolore non è una parentesi della vita reale ma, al contrario, l’unica pausa all’illusione in cui viviamo.

Molti i temi trattati, e tutti molto importanti. Leggendo questo libro si ha l’impressione di essere di fronte a un’antologia che, però, alla fine di tutto rivelerà il suo vero volto.

Fuorviante, ingannevole, profondo, diretto.

Una lettura stimolante che saprà farvi riflettere sul mondo che c’è fuori, ma soprattutto dentro di voi.

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