Recensione: “Heptagram” di Laura Fiore

Buongiorno a tutti. Questa mia quarta recensione per Leggere Distopico riguarda “Heptagram“, l’ultimo romanzo di Laura Fiore, pubblicato nel 2019 da GDS.

TRAMA:

Riusciranno i superstiti di “Salvation”, il pianeta spaziale su cui si è rifugiata la razza umana dopo la distruzione della Terra, a trovare una nuova casa?Un viaggio attraverso il tempo, unico detentore del potere cosmico di Heptagram, dove Michelle Stepford, giovane comandante della Space Force terrestre, e Tyler Walker, geofisico australiano, si troveranno a dover affrontare avventure e misteri mai svelati. Sul loro cammino, esseri supremi, li guideranno attraverso la conoscenza del potere che esercita il tempo sulla materia.

RECENSIONE:

Il romanzo offre al lettore tutti i topoi classici della Fantascienza: catastrofe mondiale, viaggio spaziale, pianeta artificiale, viaggio nel tempo, resurrezione della Terra. C’è molto, ma non c’è la distopia.
C’è ancora altro: amore, morte, solidarietà, abnegazione, spirito di patria, parità tra i sessi.
Sono molti i temi posti davanti al lettore, forse si rischia un po’ di confusione.
Comunque il tentativo dell’autrice è legittimo e si percepisce la voglia di proporre temi cari ai grandi classici della fantascienza, soprattutto tramandata dal pulp.
Credo che il romanzo gioverebbe di molte più pagine per sviluppare in modo organico e corale tutto il materiale portato dall’autrice.
Il libro è adatto a tutti, solo suggerisco un ulteriore revisione, da parte di un editor specializzato in questo genere di romanzi, affinché si aggiustino le lacune che in alcuni tratti rischiano di far perdere di credibilità.

A presto.
Di Romina Braggion

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