Recensione: “Ragazze elettriche” di Naomi Alderman

Buongiorno cari Lettori.

Oggi mi accingo a scrivere una recensione davvero difficile, perché il romanzo in questione è un’opera sulla quale avevo grandissime aspettative. E forse è stato proprio questo a complicare le cose.

Sto parlando di “Ragazze elettriche” di Naomi Alderman, edito da Nottetempo, e considerato da alcuni al pari de “Il racconto dell’ancella” di Margert Atwood.

TRAMA:

In questo romanzo visionario dai toni fantascientifici, Naomi Alderman costruisce una perturbante distopia che è anche una parabola sul potere e sulle sue perversioni. In un tempo imprecisato ma molto vicino al nostro presente, nel mondo comincia all’improvviso a verificarsi uno strano fenomeno: prima le ragazze, e poi le donne in generale, sviluppano la capacità di infliggere dolore e morte tramite scariche elettriche emanate dalle loro mani e attivate da una misteriosa “matassa” collocata sulle clavicole. Si innesca cosi un’inedita gerarchia di potere – in cui gli uomini sono ridotti in schiavitù, seviziati e uccisi – che è anche un’imprevista evoluzione dei rapporti tra i sessi e l’impulso a un nuovo ordine globale, con esiti inarrestabili e catastrofici. “Ragazze elettriche” scompagina il racconto del futuro prossimo e penetra nelle vene della crudeltà che abita ineludibilmente, come uno stigma, la conquista e l’esercizio del potere.

RECENSIONE:

Dunque, senza entrare troppo nel merito di quella che è la trama, e senza neanche approfondire la caratterizzazione dei personaggi, vi dirò schiettamente che questo romanzo non mi è piaciuto.

Passi l’idea di scrivere una storia in cui vengono ribaltati gli ruoli canonici UOMO/DONNA in cui si mostra come sarebbe il mondo se fossero gli uomini quelli denigrati, sottopagati, violentati, e via dicendo.

MA! UN GIGANTESCO MA!

Mi sarei aspettata un risvolto diverso. E invece, questo libro non è altro che un susseguirsi di violenze, vendette, crimini efferati, odio allo stato puro!

Sicuramente l’autrice avrà inteso la storia in una chiave diversa da quella che ho percepito io, anzi, credo di aver intuito cosa volesse fare, ma di fatto non ci è riuscita, perché il suo messaggio si è perso negli spargimenti di sangue e nelle scelte sbagliate dei personaggi.

Quindi, pur apprezzando l’intento di Naomi, mi ritrovo a bocciare (mio parere personale eh) il libro che ahimè, ha perso il suo potenziale (grandissimo davvero) in un groviglio di dolore che offusca la mente del lettore.

Cosa voleva dirci con questa storia?

Che se anche fossero le donne ad avere il potere lo userebbero nella maniera sbagliata, perché il potere è di per sé sbagliato?

Che l’umanità è senza speranza perché l’istinto umano è quello di infliggere dolore perché succube di una perversione animale?

Che è meglio che l’uomo detenga le redini della società, perché diversamente sarebbe l’inizio della fine? Mi auguro vivamente di no!

Insomma, per queste e un’altra serie di domande e pensieri che non sto a elencarvi, il mio parere su questo romanzo è negativo. Sorry… ma proprio no.

2 Replies to “Recensione: “Ragazze elettriche” di Naomi Alderman”

  1. ho letto questo romanzo il mese scorso e l’ho trovato di una noia mortale.
    secondo me il messaggio che alla fine passa è comunque negativo e sminuisce il rapporto tra uomini e donne.
    bocciato anche per me.
    credo che sia figlio della solita tendenza delle case editrici a voler cavalcare l’onda di successo di altri romanzi bestseller.
    molto spesso quando un autore ha una buona idea, dovrebbe avere anche il buon senso di capire quando ha tra le mani materiale adatto per realizzare un romanzo o invece, come in questo caso, un semplice e bel racconto, breve o lungo che sia.

  2. A me, al contrario sta piacendo molto.
    Posso dirti quello che il libro ha detto a me:
    1- ha risvegliato il giusto senso dell’orrore. Pensa al caso Genovese, a come è stato trattato, a quella larga fetta della stampa e dell’opinione pubblica che disquisisce su quanto di quella violenza subita fosse di fatto meritata. Le violenze subite dagli uomini nel libro sono subite dalle donne nella vita reale eppure l’assuefazione mitiga l’orrore che suscitano in noi.
    2- le donne non sono più dolci, più sensibili e migliori degli uomini. L’unica vera differenza tra uomini e donne è il privilegio detenuto dai primi. Nel libro il privilegio viene invertito, ma la società non cambia e coerentemente non si crea una società più giusta. Non ci sono soluzioni ma un grande monito, se vogliamo che la società migliori non dobbiamo appropriarci del privilegio, bisogna smantellalo, dobbiamo innanzitutto sforzarci di immaginare prima e promuovere poi una società non più basata su un sistema di privilegio

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