![](https://www.leggeredistopico.com/wp-content/uploads/2019/12/1571325123834.jpg-k_11__volume_primo-778x1024.jpg)
TRAMA
La guerra di Karl non è ancora finita. Mentre il secondo conflitto mondiale si avvia alla sua conclusione, un giovane soldato sovietico accetta di partecipare a un pericoloso progetto scientifico segreto. Segnato nel corpo e nell’animo dall’assedio di Stalingrado, Karl compie il suo primo, doloroso passo nell’era che segnerà tutto il ‘900. L’era atomica.
RECENSIONE
K-11 è a primo impatto un supereroistico sovietico che strizza molto l’occhio a personaggi e storie che un vecchio nerd come me non può non aver letto.
Karl è un veterano di guerra, un uomo ferito nel corpo e nello spirito, che non vuole abbandonare gli ideali che lo avevano reso un soldato solo per una gamba malconcia. Lui ha combattuto e ha lasciato sul campo più di quello che potrà mai dimenticare, lui è un patriota che è disposto a fare di tutto per la Grande Madre Russia.
![](https://www.leggeredistopico.com/wp-content/uploads/2019/12/1571325622907.jpg-1-1024x676.jpg)
Si sottopone volontariamente degli esperimenti che stanno uccidendo i pazienti prima di lui. Entra in un progetto scientifico il cui unico scopo è quello di creare super soldati grazie alla tecnologia radiottiva, nuovi esseri con poteri fuori dalla norma e completamente devoti alla causa.
So cosa state pensando: roba già vista. Il riferimento a Tania Belinsky, la Red Guardian sovietica dotata di superpoteri dopo un incidente nucleare, e Arma X sono effettivamente forti, e non manca anche un piccolo richiamo a Chen Lu, il poco conosciuto Uomo radiottivo.
Avete ragione, il taglio supereroistico, gli esperimenti segreti e l’utilizzo delle radiazioni sono sicuramente qualcosa di già visto, ma non per questo il prodotto ne risente.
![](https://www.leggeredistopico.com/wp-content/uploads/2019/12/3-20-740x1024.jpg)
La sceneggiatura di Matteo Casali ha un ottimo ritmo narrativo, passa senza problemi attraverso una serie di eventi introspettivi e riesce a raccontare senza l’assillo di mille baloon le vicende di Karl.
I disegni di Davide Gianfelice sono arricchiti dai colori di Stefania Aquaro che mostra la sua bravura con uso attento dei toni. Rendere un’emozione o un flashback riconoscibili solo grazie al tratto e ai colori utilizzati è una capacità che pochi hanno.
Sono contento che Sergio Bonelli Editore abbia intrapreso questa strada, forse vent’anni fa quando ero io a volergliela proporre con le mie storie non era ancora il momento, ma finalmente è giunto il tempo di creare grandi romanzi visivi fuori dagli schemi narrativi che hanno reso celebre il grande marchio del fumetto italiano.
Leggetelo e fatemi sapere cosa ne pensate, a me è piaciuto e spero di veder crescere questa storia.
A presto
Delos