Recensione: “Oxygène” di A. Aja.

Bentrovati bunkeriani!

La bella stagione è ormai alle porte, di conseguenza le serate trascorse accoccolati davanti al televisore stanno lasciando il posto alle passeggiate, alle cene fuori ed ai vari eventi che ogni città organizzerà all’esterno. Noi di “Leggere distopico” non cediamo a ciò che la massa propone e oggi siamo qui con una nuova recensione. Uscito il 12 Maggio scorso sulla piattaforma Netflix abbiamo il piacere di presentarvi “Oxygène” un film ambientato nel futuro che unisce il genere thriller a quello fantascientifico.

TRAMA:

In un futuro imprecisato una giovane donna, Elizabeth Hansen, si risveglia all’interno di una capsula criogenica, ma a causa di un’amnesia non ricorda il motivo per cui si trovi lì. La situazione peggiora quando l’ossigeno inizia a esaurirsi ed Elizabeth per non morire dovrà scavare nella sua memoria e contemporaneamente cercare una via di fuga. La storia subisce una svolta quando la donna nel corso dei dialoghi con MILO, il computer che sovrintende a tutte le operazioni, si rende conto di quella che è la realtà: la sua identità infatti, con sua sorpresa e angoscia, è quella di un clone della scienziata Elizabeth Hansen, che viaggia su un’astronave con altri suoi simili verso un lontano pianeta, così da sfuggire ad un virus che sta annientando la vita dell’uomo sulla Terra.

RECENSIONE:

A discapito delle stelline che potete trovare nei vari siti web dedicati alla cinematografia, che assegnano un giudizio abbastanza pessimo alla pellicola, a me, è piaciuto. Il film è praticamente rilegato a livello di ambientazione ad una capsula criogenica, quella, in cui si risveglia la nostra protagonista. La trama ci mostra attraverso flashback rivelatori la sua vita precedente in maniera casuale e senza un apparente filo logico. Lo spettatore si sente oppresso e vive insieme alla protagonista il suo senso di impotenza e angoscia. Questo a mio parere è la carta vincente del film, quello di trasportarci in una spirale di morte che, successivamente si rivela in un epilogo stupefacente. Molto curati i dettagli. La pellicola è principalmente emozionale. Gli effetti visivi sono pochi ma ben riusciti. Il regista vuole comunicare senza strabiliare, conducendo lo spettatore alla soluzione attraverso frammenti di suggerimenti visivi. Un film interessante che si discosta in maniera innovativa alle pellicole del genere. Di seguito vi lascio il trailer.

Buona visione,

Valentina Meana

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