Recensione: “Biglietto blu” di S. Mackintosh.

Bentrovati bunkeriani!

Oggi ho il piacere di presentarvi la recensione di un romanzo attuale e molto particolare, dalle tematiche complesse e per nulla scontate o banali. Un libro che, proprio per questo, mi ha colpita da subito, scatenando in me emozioni contrastanti. Ma prima di dirvi cosa ne penso partiamo dalla TRAMA:

TRAMA:

Da bambina, molto prima che le fosse consegnato il biglietto blu che porta nel medaglione, Calla conosceva già le regole della lotteria. Quando arrivano le prime mestruazioni, le ragazze sono convocate per estrarre il proprio biglietto: bianco significa matrimonio e figli; blu, invece, tutto il resto. Da quel momento le due categorie conducono esistenze separate. L’assegnazione della sorte è legittima e inappellabile. Ora che è una donna adulta, con una solida carriera e una vita sociale tanto intensa quanto fatua, Calla sospetta che le possibilità promesse alle biglietto-blu non siano poi così sconfinate e allettanti. Da un po’ di tempo pensa sempre più spesso – e con bramoso trasporto – a carrozzine, latte caldo e manine paffute di bebè. Nonostante la maternità sia appannaggio esclusivo delle biglietto-bianco, e non abbia quasi nessuna conoscenza in merito, Calla sente che nel suo corpo si agita un sentimento oscuro, un desiderio accecante che mostra un’unica, rischiosa, strada percorribile. E proibita. Quando la sua gravidanza clandestina viene scoperta, Calla è costretta alla fuga. Con i pochi oggetti di un kit di sopravvivenza come unico bagaglio, questa sovversiva biglietto-blu intraprende un viaggio spericolato per non rinunciare al diritto di diventare madre. Presto si accorge anche di non essere sola nella sua lotta. Sul cammino, infatti, Calla incontra altre donne che, come lei, non vogliono arrendersi a un destino imposto e si ribellano servendosi dell’arma più potente: la scelta.

RECENSIONE:

Il romanzo, complessivamente, mi è piaciuto!. Unica nota dolente, l’epilogo, che, obbiettivamente mi ha spiazzata e stupita a causa della scelta da parte dell’autrice, di lasciarlo aperto. Mah! Valli a capire questi scrittori!!!.

Nonostante lo stile, non sia fluidissimo, ed il ritmo, decisamente lento, la scrittrice ha saputo coinvolgermi nelle vicende narrate, grazie, anche, all’attualità dei temi trattati.

La mia paranoia era come una sostanza fisica, una pittura ad acquarello che tingeva tutto.

La protagonista è Calla che, come tutte le giovani donne della società nella quale è ambientato il romanzo, alla comparsa della prima mestruazione, viene condotta dal padre in un luogo pervaso da un alone di mistero, per estrarre, insieme ad altre ragazze come lei, un biglietto (questo procedimento viene denominato “lotteria”). Questo sarà o di colore azzurro o bianco e determinerà il futuro della ragazza.

Così la tua vita diventa una cosa fissa, scritta e immutabile. Era un oggetto che non apparteneva davvero a me, e desiderarne un’altra era come minimo uno sbaglio, se non un vero e proprio tradimento.

Calla estrae il blu e quindi potrà condurre un’esistenza libera da tutte la convenzioni sociali, contrariamente a coloro che estraggono quello bianco, che, in quanto donne dovranno provvedere alla famiglia e progenie. Ma non tutte sono d’accordo con questo sistema e di conseguenza ad uniformarsi ad esso. Queste “mosche bianche” sono condannate a fuggire ed a essere inseguite da una sorta di vigilanti, chiamati emissari. Nella nostra protagonista la maternità è un desiderio forte, impellente. Qualcosa di irrinunciabile, tanto da stravolgerla mentalmente e fisicamente per realizzarlo. Calla si trasforma in poco tempo da donna emancipata, libera e realizzata nell’ombra di sé stessa e completamente in balia del suo desiderio. La libertà non è contemplata e chi la sceglie è condannato.

Libertà, desiderio di affermarsi, maternità sono alcuni dei tami trattati che conducono il lettore a riflessioni profonde. I personaggi sono ben delineati ed inseriti nel contesto narrativo. Le ambientazioni contribuiscono a creare il giusto alone di tensione nella narrazione. Un romanzo interessante e coinvolgente che vi consiglio di non perdere!.

Ringrazio la casa editrice per avermi omaggiato della copia digitale e ci tengo a fare i complimenti a Norman Gobetti per l’ottimo lavoro di traduzione.

A presto!.

Valentina Meana

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