Recensione Ragazzi, Belve, Uomini di Sam Miller

Zona 42 ci propone un’antologia di racconti scelti direttamente dall’autore, nella traduzione di Martina Del Romano e impreziositi dalle illustrazioni di Anna Seghedoni.

TRAMA

Ragazzi Belve Uomini, pubblicato da Zona 42 in anteprima mondiale, presenta ai lettori i migliori racconti di Sam J. Miller scelti dall’autore stesso.

Che si muovano nei territori della fantascienza, dell’orrore o del fantastico tout court, i racconti di Sam J. Miller riflettono il caleidoscopico mondo circostante osservandolo da un punto di vista spesso marginale, sempre appassionato e profondamente consapevole.

In queste storie capiterà di incontrare dinosauri in gabbia e case infestate, si ritornerà a Qaanaaq (la città dell’orca dell’omonimo romanzo) e ci si sposterà nel tempo fino alla Russia rivoluzionaria o nelle strade della rivolta di Stonewall. Si esploreranno gioia, tristezza e rabbia, ci si innamorerà e si cercherà umanità e bellezza, ovunque.

Molti dei racconti presenti nel volume sono stati selezionati in più di quindici raccolte antologiche della migliore produzione dell’anno e sono risultati vincitori o finalisti dei più prestigiosi premi dedicati alla letteratura d’immaginazione (Nebula, Shirley Jackson, World Fantasy, Sturgeon Memorial).

RECENSIONE

Ragazzi, belve, uomini - Sam J. Miller - Libro - Zona 42 - I libri  dell'Iguana | IBS

Se conoscete Miller (di cui abbiamo recensito La città dell’orca) sapete già come scrive, avete un’idea chiara del suo stile e del modo in cui crea un immaginario al limite della suggestione ipnotica. Conoscete il senso di disagio che si prova quando ci si immerge nei suoi mondi immaginari e il tempo che bisogna prendersi per non sentirsi fuori posto.

Ecco, in questa antologia, anche se conoscete e apprezzate l’autore, vi troverete davanti all’ineluttabile incapacità di ambientarvi. I racconti proposti spaziano tra generi, tempi, ambientazioni e stili differenti. Sono un mare in tempesta, con onde alte e improvvise risacche che sballottano il lettore senza ritegno, senza dargli il tempo di ambientarsi.

Non ci credete?

Immaginate di leggere una storia avendo come punto di vista quello del divano al centro della stanza, non fate a tempo a comprendere il senso del testo che vi ritrovate in un’allegoria tossica della mascolinità, ambientata nella Russia della rivoluzione comunista. State empatizzando con una New York alienante e, prima di aver iniziato a familiarizzare con l’ambientazione, vi trovate a vivere un crimine dell’odio attraverso una narrazione molto personale.

Le storie sono brevi e variano troppo per riuscire ad ambientarsi. Si passa dal grottesco racconto di un allosauro a tematiche opprimenti, passando per atmosfere dark e brevi viaggi al limite dello psichedelico. L’antologia e i testi presentati sono sicuramente interessanti ma leggerli, come ho fatto io, in una manciata di giorni crea (o almeno lo ha creato in me) un senso di insoddisfatto disagio. Insoddisfatto per alcune storie in avrei voluto più ciccia, più pagine, e disagio per l’altalena narrativa.

Consiglio per leggerlo: un racconto alla volta. Uno al giorno, non di più, così fate in tempo a lasciarlo sedimentare prima di passare a quello successivo! Secondo me, se fate così vi godete la lettura, che merita.

A presto

Delos

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