Recensione Loro di Kay Dick

Loro di Kay Dick, edito in Italia da Minimum Fax, nella traduzione di Assunta Martinese, è un romanzo che colpisce per l’inesorabile accanimento contro ogni forma d’arte e d’espressione creativa. Un testo breve, sorprendente e leggermente destabilizzante.

TRAMA

In un tempo che potrebbe essere ieri, oggi o domani, l’Inghilterra è percorsa da gruppi di individui che, senza avere apparentemente poteri forti alle spalle che ne dirigano le azioni, lavorano sistematicamente a reprimere tutto ciò che ha a che fare con l’arte, i sentimenti, la comunicazione. Gli scrittori, pittori e musicisti che insistono a comporre e rendere pubblica la propria arte vengono brutalmente puniti per contrappasso (i pittori vengono accecati, gli scrittori mutilati, i musicisti resi sordi), ma anche chi continua a coltivare sentimenti viene sottoposto a una «desensibilizzazione» e privato della memoria.

RECENSIONE LORO

recensione loro

Loro di Kay Dick è un testo che è rimasto nell’oblio per quasi mezzo secolo. Un testo che racconta come l’oppressione possa passare attraverso un lento e sistematico annullamento di ogni forma d’atre. Di come la libertà sia imbrigliabile attraverso la monotonia della solitudine.

Scritto ben prima che esistessero AI che “inventano” e “creano” al posto degli esseri umani, prima che i social togliessero alle persone la voglia di sollevare gli occhi dallo schermo, Loro, ci mostra un mondo in cui le persone sono vittime della paura di fantasticare. Hanno il terrore di aprire la mente a pensieri diversi dal grigiore del vivere.

Loro non hanno nome, non hanno volto e sembrano muoversi senza logica tra le colline inglesi per portare avanti la loro missione. Se possono evitano ogni scontro diretto, agiscono in silenzio e senza proclami. Non si sa chi ci sia al comando o a quale organizzazione appartengano. Loro distruggono ogni forma d’arte e di espressione, che si tratti di dipinti, spartiti musicali, racconti, sculture e persino lettere a un caro amico o diari.

Niente viene risparmiato e chi si oppone, o non impara la lezione, viene punito severamente. I pittori vengono accecati, gli scrittori mutilati, i musicisti resi sordi… E a tutti viene tolta la memoria, o forse la capacita di trasformare sentimenti in creazoni.

Ciò che resta sono persone vuote, gusci privati dell’ispirazione e della capacita di generare emozioni con le loro creazioni.

Loro è una distopia lenta, che scorre sottopelle. Non ha gli ambienti oppressivi, la militarizzazione o la dottrina ossessiva tipica del genere. Ambientato tra le verdi e tranquille colline inglesi, il testo rende la mancanza della dittatura ancora più inquietante della sua presenza. Nemmeno dove i classici del genere vedono un lieto fine può esserci pace.

Non è semplice raccontare questo testo, e ancor meno dare un’idea di cosa contiene. Loro non è un romanzo, è un’antologia di storie, di schegge di vita strappate all’esistenza. Racconta la resistenza passiva di menti che non vogliono cadere nell’oblio, che non vogliono smettere di sentirsi vive e che sono disposte a rischiare pur di non perdere la capacità di pensare.

Kay Dick ha scritto un testo forte e molto profondo. Non conoscendola sono andato a leggere qualcosa di lei, ho letto la sua storia, e sono rimato profondamento colpito dall’importanza di una donna che il mondo sembra aver dimenticato. In questo link di Wikipedia qui trovate le prime informazioni su di lei e vi lascio il piacere di scoprire il resto, e di leggere qualche approfondimento su come They l’abbia condannata all’oblio.

Libro consigliato!

A presto

Delos

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