Recensione I volti degli spiriti di Maurizio Ferrero

Salve pazza gente! Che ne dite di lasciare per un attimo la nostra amata distopia e fantascienza a riposare e buttarci a capofitto nel mondo fantastico? Non preoccupatevi, con la coda dell’occhio guarderemo i nostri generi preferiti. Perché siamo qui oggi per parlare de I volti degli spiriti di Maurizio Ferrero, Riflessi di Luce Lunare (RiLL).

TRAMA

Recensione I volti degli spiriti Maurizio Ferrero RiLL edizioni

I volti degli spiriti è un’antologia di dieci racconti, fantasy o di fantascienza post apocalittica. Sono storie di persone normali in contesti straordinari: personaggi costretti a schivare la morte o chiamati a dare una svolta alla loro vita, decidendo il proprio destino.

L’antologia personale del 2022 (collana Memorie dal Futuro) è dedicata a Maurizio Ferrero, vincitore del Trofeo RiLL nel 2016 e nel 2018, e di SFIDA 2020. I volti degli spiriti propone propone 10 racconti fantasy e fantascientifici. Il libro è curato da RiLL e pubblicato da Acheron Books.

RECENSIONE I VOLTI DEGLI SPIRITI

Devo ammettere che sono rimasto un po’ sorpreso sin dal principio della lettura di questo volume. La presenza di ben due introduzioni mi è apparsa insolita. Tuttavia, sia Scegliere il proprio destino di Alberto Panicucci, sia Tulip è un re di Andrea Viscusi sono state letture che mi hanno come minimo messo il sorriso sulle labbra, ottimo elemento con cui iniziare la vera antologia.
Come già fatto in passato, prendiamo ogni racconto singolarmente. Facciamo quelli seri.

IL CARRETTIERE NERO

Storia

Ser Cola giunge alla cittadina di San Camicione di Salumicchia, nella speranza di meritarsi la nomina di protettore dei deboli. Le voci infatti raccontano che il villaggio sia minacciato dalle angherie di un cavaliere nero e Ser Cola è pronto ad affrontarlo. Tuttavia, Meo e Baldo, i due fratelli che il cavaliere errante incontra appena entrato nella cittadina, spiegano che non esiste nessun cavaliere nero. Semmai loro hanno problemi con un carrettiere nero.

Personaggi

Valutare i personaggi in un racconto non è facile. Quasi mai l’autore fa una vera e propria scheda personaggi per un testo così breve, appunto perché il racconto è più una fotografia o al massimo una manciata di esse. Eppure in questa storia ci sono sei personaggi, chi più spesso degli altri. Tutti disegnati benissimo, alla funzionali alla storia.
Ser Cola ovviamente per primo.

Stile

Lettura scorrevole, dalle fattezze quasi fiabesche, con un pizzico di modernismo per mostrare i punti di vista dei personaggi. Il testo si può infatti dividere in paragrafi dove abbiamo la terza persona limitata di qualche personaggio in particolare. Scrittura che rimanda a epoche di draghi e cavaliere, quasi necessaria per una storia come questa, eppure senza abusi di fronzoli.

La mia valutazione, per quello che può valere, è positiva.

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TESTIMONIANZA D’UN CAVALIER VIRTUOSO

Storia

Il Cavalier Luvico dei Rosella si ritrova ferito in seguito alle rivolte del popolino, i villani di Farinzia che non riescono più a tollerare le tasse della nobiltà. Il cavaliere viene soccorso da una donna, sopranominata la Madre, che lo porta in casa sua per curargli la gamba. Ci sarà sicuramente un secondo fine, che non posso svelare senza peccare di spoiler.

Personaggi

Pochi, ma buoni. Abbiamo il nostro cavaliere, protagonista assoluto che, in quanto il titolo che ha lo ha per diritto di nascita, crede nella benedizione dei Santi. Lui non si può abbassare a parlare con i plebei, ha un rango da rispettare e i villani dovrebbero capire che le tasse servono per la loro stessa protezione. Un carattere dall’ego potente, sempre coerente per tutto il racconto.
Poi c’è la Madre, soprannome che disegna già il personaggio. Caratterizzata di meno, ma funzionale per mettere in risalto la personalità del cavaliere e le incoerenze del suo ragionamento.

Stile

Vista l’ambientazione e i personaggi, anche questo racconto non può non avere fattezze fiabesche. Scorrevole, scritto dal punto di vista del cavaliere e dal suo ego derivato dall’alto rango, la lettura risulta piacevole. Forse meno della storia precedente, ma questi sono gusti personali, derivanti più dalla trama che dallo stile.

Messaggio

Qui voglio inserire anche questa voce, perché il racconto mostra, senza neanche cercare di nasconderlo, il pensiero comune che si aveva a quell’epoca sul rango, sulla nobiltà e, soprattutto, sulle donne. Come può la Madre parlare al cavaliere da proprio pari? Come può una donna considerarsi meglio di un medico maschio? Mentalità che purtroppo ha i suoi strascichi anche nei nostri giorni.

La mia valutazione è positiva.

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TUTTO INIZIA DA O

Storia

Il capitano Vincent Eagle della Prometheus-1 si ritrova in una spiacevole situazione, con il personale della propria astronave sotto criogenesi e con la nave madre nemica nelle vicinanze. Decide di giocarsi il tutto per il tutto e di entrare nella nave dei lumaconi, pronto a portarsi all’inferno il maggior numero possibile.

Tanuki ha appena finito un videogioco difficile, Shin e Valerie esultano con lui, anche se devono mantenere un profilo basso nella sala giochi: qualcuno potrebbe essere in cerca di mutanti.

Bruno ha appena finito la sessione del gioco di ruolo. Riceve i complimenti per le sue capacità di master dai suoi amici, Chiara, Max e Alessia, che stanno rientrando nelle proprie case.

Il comandante Chklelon sta ricevendo i dati di un androide sulla Terra, dati che servono a studiare il comportamento degli umani. A che pro, se la loro tecnologia supera di tanto quella dei terrestri?

Vi chiederete cosa c’entrano tutte queste storie l’una con l’altra. Be’, me lo sono chiesto anche io e l’autore non dà una risposta se non alla fine: Tutto inizia da O, come suggerisce anche il titolo. Non dico altro, sempre per evitare lo spoiler.

Personaggi

Come avrete capito anche dalla trama, i personaggi sono tanti, forse un po’ troppi per un racconto breve. Non tutti risultano quindi bene disegnati e un paio di loro appaiono addirittura di troppo. Lo so che per una storia di simili dimensioni è quasi impossibile poter soddisfare ogni capriccio dei lettori per quanto riguarda il carattere dei personaggi. In parte l’autore ci è anche riuscito, peccato per quei nomi in più che poco servivano alla storia. In linea di massima, direi che è stato fatto un bel lavoro.

Stile

Cambiano le ambientazioni e le epoche, passiamo dal passato a un possibile futuro, dal fantastico alla fantascienza.
Questo è il primo racconto in cui ci sono sprazzi di onniscienza. Ci sono quattro storie da mandare avanti, tutte scritte in maniera eccellente direi. Trovare forse cinque righe di onniscienza in tutto mi ha fatto leggermente storcere il naso, ma è una questione di gusti. Avrei preferito avere semplicemente il punto di vista dei personaggi per tutto il racconto.
Detto questo – un semplice pelo nell’uovo, ne sono consapevole – la lettura rimane comunque scorrevole come negli altri racconti. L’idea di base è una piccola genialata e lo stile ha saputo mantenere botta a un piano simile.

Valutazione positiva anche in questo caso.

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TRE-GRAFFI E L’ORSA

Storia

Bharos racconta in una locanda le vicende della principessa della Melohira, dei Figli della Foresta. Racconta di come Testabianca, un’enorme orsa cacciatrice di animali e uomini, venne sconfitta dalla principessa, che si meritò il soprannome di Melohira Tre-Graffi, grazie alle cicatrici che l’orsa ha lasciato sul suo volto, portandole per sempre via la bellezze.
Ma un cacciatore afferma che Testabianca, o qualcosa di molto simile, si aggira ancora nei dintorni del villaggio. Bharos e Melohira si prendono l’incarico di cacciare la nuova creatura, prima che faccia seri danni.

Personaggi

Pochi, ma buoni. Il cacciatore e tutte le persone all’interno della locanda sono solo delle comparse. Bharos è disegnato ottimamente: cieco, ma con un olfato che è quasi un superpotere. Tutto questo assolutamente dimostrato dalla trama e dai dialoghi con le persone nella locanda.
Melohira Tre-Graffi è la guerriera del racconto, la combattente, prossima regina dei Figli della Foresta. Questo popolo è costituito da membri più simili a bestie che a uomini, ma ciò è solo lasciato intendere dall’autore. A parte la principessa e Bharos, non si vedranno altri Figli della Foresta.

Stile

Probabilmente diventerò ripetitivo su questo punto – se non lo sono già diventato – ma anche qui la lettura è scorrevole. Ha perfettamente senso che i vari stili dei vari racconti siano simili, considerando la stessa penna che li ha creati. Nonostante questo, mi azzardo a dire che questo racconto scorre più degli altri. Sarà per la scelta della prima persona narrante, dal punto di vista di Melohira, punto di vista che però nulla toglie a Bharos.

Finale

Mi sento di aggiungere un punto per questa breve storia. Il finale è un plot twist, ma con una sorpresa non preparata minimamente, se capite cosa intendo. Nessun elemento può essere considerato come anticipazione al finale. Semplicemente il finale sbuca fuori dal nulla, come se le basi gettate per il racconto non fossero abbastanza per avere una fine della storia.

Di solito una cosa del genere fa perdere dei punti o almeno storcere il naso – ovviamente sto parlando esclusivamente della mia opinione. Ma so di non contradirmi quando dico che la mia valutazione è molto positiva.

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IL SENZAMENTE

Storia

Simo, bimbo di dieci anni, sta facendo un controllo di routine dagli Esaminatori: il suo corpo viene aperto, viene studiato il cervello, il sistema nervoso, gli organi interni. Quando è ora di rimettere tutto al proprio posto, Simo non riesce a collegare il proprio sistema nervoso al corpo, perché manca il codice-chiave. Simo non riesce a ricordarselo – l’ultimo controllo risale a quando aveva quattro anni – e i suoi genitori non riescono a trovare i documenti dell’acquisto del corpo, dov’è scritto questo codice.
Fuori dal proprio corpo, Simo si ritrova a essere un cervello con il sistema nervoso a pendere, a fluttuare con esperienze sensoriali confuse e mischiate tra loro: i colori hanno sapore, i suoni hanno odore, e altre combinazioni.
Una piccola leggenda trovata in un libro dà il titolo al racconto: i corpi vuoti, come il suo, se lasciati in questo stato per troppo tempo, saranno attirati dai Senzamente.

Personaggi

Simo è il protagonista nonché gli occhi del narratore. I genitori del bambino sono più che altro delle comparse. Credo che il personaggio meglio disegnato per questo racconto sia Mirko, fratello di Simo e antagonista: un bullo che sta con i bulli.
Ci sono altre comparse, che non andrò a citare. Mi limiterò a dire che l’assemblaggio dei personaggi non mi è dispiaciuto.

Stile

Raccontato in prima persona singolare, dal punto di vista di Simo, come già menzionato. Questa volta voglio fare i miei complimenti espliciti all’autore, poiché inserire i sensi in un personaggio che può sentirli secondo me è una piccola genialata. Il miscuglio di percezioni che ha il protagonista sono la chicca della storia e l’autore è stato abile: Simo è confuso, il lettore no.

La mia valutazione, per quel che vale, è molto positiva.

Amazon: I volti degli spiriti

LA CURA DEL GREGGE

Storia

Mancano pochi giorni alla gara, grazie alla quale Neri riesce a battere la fiacca, vincendola ogni anno e godendosi il premio per tutti i dodici mesi. Quest’anno però è diverso, perché Neri si è fatto male e non riesce a muoversi: sarà sua figlia Malvina a dover andare sulle montagne, dal nonno Zenone, a prendere l’esemplare di capra che farà vincere loro la gara. C’è chi dice che Zenone sia matto, chi che sia uno stregone, ma Malvina non lo vede da quando aveva sei anni. Dopo tanto tempo, nonno e nipote si rincontrano.

Personaggi

Come si intuisce anche dalla trama, i personaggi principali sono quelli già menzionati.
Neri, un buono a nulla che basa tutta la sua fortuna e il mantenimento della figlia sull’esito positivo della gara.
Malvina, più che personaggio disegnato in maniera eccellente è quella che fa muovere la storia: il suo carattere traspare poco, la sua intelligenza diventa fondamentale nel finale.
Zenone è l’elemento misterioso della storia.
Ammetto anche che non c’era molto spazio per approfondire i personaggi, come del resto non ce n’era neanche nelle altre storie. Tuttavia, per una ragione o per un’altra, questa volta non sono riuscito a empatizzare molto con nessuno dei personaggi. Sicuramente un fatto soggettivo, poiché il racconto ha vinto anche un concorso (Oltre la Soglia, 2018, associazione Veledicarta)

Stile

Scorrevole come sempre. Narrato in terza persona, per lo più dal punto di vista di Malvina, con qualche caduta verso l’onniscienza in qualche frase qua e là.

Il mio giudizio, per quello che vale, è comunque positivo.

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I BAMBINI DI NEIA

Storia

Il 17 aprile 2089 una famiglia decide di abbandonare Vercelli, una città che sta per essere presa d’assalto dalle truppe del Generale Giudice Reverendissimo; uno dei tanti potenti nei tempi di carestia e a cui nemmeno quello che è rimasto dell’esercito riesce più a opporsi.
Per questo, per l’aria irrespirabile della città – la gente è costretta a inalare ossigeno dalle bombolette – e per le risorse sempre più scarse, la famiglia si dirige verso la montagna. Arrivano quindi a Neia, un villaggio con pochissimi abitanti e una quercia, elemento di grande meraviglia: le piante non crescono più da un bel pezzo.

Personaggi

Il protagonista, che immagino si chiami Lorenzo – l’autore non lo specifica – è il padre di famiglia che si preoccupa per i suoi cari. Aurelia, la moglie, e Nadia, la figlia, sono più che altro personaggi di contorno, senza una vera e propria rilevanza.
Importante invece Marco, anche se neanche lui ha delle caratteristiche ben precise. È colui che fa muovere la famiglia: è il cugino del protagonista ed è lui a passare le informazioni di questo luogo in montagna.

Stile – Messaggio

Si cambia un po’ in questo racconto, passando alla prima persona singolare, dal punto di vista di Lorenzo – sempre che si chiami così. Qui l’autore si concentra di più sul messaggio, che è la guerra e la sua imprevedibilità. Mostra, soprattutto all’inizio, le ingiustizie dei conflitti di altri, dei saccheggi, delle cattiverie, mentre l’unica cosa che rimane viva è la speranza, di un nuovo inizio, di un nuovo posto, lontano da tutto il marcio che ormai avvolge il mondo.
Speranza è l’elemento chiave del racconto e, anche se i personaggi sono stati caratterizzati molto meno rispetto alle altre storie in questa raccolta, il mio giudizio è positivo, per quel che vale.

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ANA NEL CAMPO DEI MORTI

Storia

Ana è isolata dal Campo dei Morti, un terreno coperto di mine, residui di un mondo antico in cui gli uomini avevano smesso di pensare e di ringraziare. Per questo Ana, come le diceva sempre sua madre, ringrazia sempre. Ringrazia lo spirito del campo, ringrazia Gùgol – il suo cane – ringrazia sua madre che ora non c’è più. Un uccellino in gabbia, questo è Ana, che proverà a volare: se riuscirà a sollevarsi, vivrà, altrimenti cadrà e morirà.

Personaggi

Qui abbiamo un solo e unico personaggio, Ana per l’appunto. Okay, c’è anche Gùgol, il segugio compagno della ragazza, e la madre di Ana che vive solo nei suoi ricordi, ma tutta la storia è concentrata su Ana. Caratterialmente ben disegnata, vista la lunghezza del racconto. Ha una sua routine e un suo pensiero sul piccolo mondo che la circonda.
Credo di non essere in errore quando dico che la copertina dell’intera antologia si ispiri a questo racconto.

Stile

Se ben molto simile come scrittura agli altri racconti, qui, per un motivo o per un altro, lo stile mi è sembrato superiore. Terza persona limitata, dal punto di vista di Ana ovviamente. La lettura è molto piacevole, anche se non succede molto. Forse proprio per la calma con cui l’autore affronta la storia: non c’è fretta, un passo alla volta, come la stessa protagonista a caccia di vipere.

La mia valutazione, anche e soprattutto in questo caso, è positiva.

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ANA NELLA GRANDE VOLIERA

Storia

Non mi soffermerò molto su questo punto, proprio perché non voglio peccare di spoiler. Sappiate che si tratta della stessa Ana del racconto precedente, com’era facilmente intuibile, e che questo testo è da considerarsi come la seconda parte della stessa storia. Ma non dico altro.

Personaggi

A parte Gugòl e Ana stessa, qui si aggiunge anche Meara, ben disegnata, con il suo carattere nel mondo difficile in cui vive insieme alla nostra protagonista.
Ana in questo racconto subisce un bel cambiamento ed è forse questo l’elemento fondamentale della storia, come si scoprirà solo nel finale.

Stile

Lineare in questo caso, più che nelle altre storie forse, ma comunque molto scorrevole. Risulta una lettura piacevole. La mia valutazione è positiva.

Amazon: I volti degli spiriti

CALIFORNIA PRINCESS

Storia

Ser Sparkling Rose apprende, con maniere non del tutto docili, che la sua amata principessa è rinchiusa nella Torre Pendente, ora la Tana del Dragone. Duccio Dragone. Parte quindi all’avventura per salvare la sua bella, mentre California Princess, rinchiusa nella torre, canta canzoni come Wanderer degli Ensiferum oppure Power of the Drangonflame dei Rhapsody of Fire.

Personaggi

Non ce ne sono moltissimi, a parte goblin da combattere. Ser Sparkling Rose è una donna forte e indipendente, che tiene anche alle apparenza. Dal rosa shocking dei leggings attillati, al lilla-fluo del cigno sul proprio scudo. Il Dragone è un altro personaggio ben disegnato, almeno nei limiti della lunghezza del racconto, ma non ho intenzione di anticiparvi nulla. Stesso ragionamento per la California Princess.

Stile

La storia parte come una perfetta sincronia tra il fantasy, la fantascienza post-apocalittica e la distopia. Cavalieri con il fucile, goblin e mutanti dalle radiazioni, questi per fare qualche esempio. L’autore si concentra poi, giustamente, sull’avventura di Ser Rose, lanciando piccoli colpi di scena qui e là.
Nonostante questo, vuoi proprio per i colpi di scena, vuoi per il disegno dei personaggi originali e discostanti dalle altre storie dell’antologia, lo stile si differenzia un po’ rispetto agli altri racconti.
Sempre lettura piacevole, sempre scorrevole, ma con un appeal diverso. Non meglio, non peggio, ma appunto diverso.

Questo, purtroppo, è il racconto che mi è piaciuto di meno, forse proprio per quel appeal distinto, ma questi sono gusti soggettivi. La mia valutazione rimane comunque positiva, anche se meno entusiasmante rispetto alle altre storie.

Amazon: I volti degli spiriti

One Reply to “Recensione I volti degli spiriti di Maurizio Ferrero”

  1. come co-curatore del libro ringrazio moltissimo per questa bella recensione!
    segnalo che su Amazon è in vendita anche la versione cartacea del libro, alla pagina: https://www.amazon.it/dp/B0BG3JV1FL
    (nella recensione è linkata solo la pagina dell’ebook).
    il volume è inoltre disponibile in vari store on line (come cartaceo e come e-book). tutti i dettagli sul volume e i suoi racconti sul sito di RiLL: https://rill.it/i-volti-degli-spiriti

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