Recensione Un salmo per il robot di Becky Chambers

Un salmo per il robot (A Psalm for the Wild-Built), di Becky Chambers, edito in Italia da Mondadori nella collana Urania, è il primo volume della serie Monk & Robot. L’ho letto senza sapere nulla dell’autrice o del libro e mi sono ritrovato a viaggiare in una fantascienza fresca.

TRAMA Un salmo per il robot

Secoli addietro, i robot di Panga hanno acquisito consapevolezza di sé, hanno smesso di lavorare per gli esseri umani e sono spariti nelle terre selvagge. Quasi nessuno di ricorda di loro e la loro esistenza è avvolta nel mito.

Almeno fino a quando il monaco Sibling Dex, in cerca di una spiritualità perduta, viene sconvolto dall’incontro con un robot, Mosscap, ricomparso per onorare un’antica promessa. Il robot non potrà tornare indietro finché non avrà trovato la risposta alla domanda: “Di cosa hanno bisogno gli esseri umani?”. Ben presto Sibling Dex si renderà conto che rispondere non è affatto facile, e che da questo dipende il significato stesso dell’esistenza.

RECENSIONE Un salmo per il robot

La storia è ambientata su un mondo lontano, colonizzato dall’umanità in un’epoca talmente lontana da essersi persa nel tempo. La società di Panga ha attraversato una fase critica diversi secoli fa, quando i robot originariamente destinati a integrare la forza lavoro umana l’hanno completamente sostituita. Con le fabbriche operative 24 ore su 24 e senza più la necessità di una presenza umana, l’equilibrio societario ha iniziato a vacillare verso un’apatico senso di inutilità. Fino a quando, quasi improvvisamente, i robot divennero senzienti, abbandonarono le fabbriche e scomparirono nella natura selvaggia.

La civiltà, completamente asservita dalla dipendenza delle macchine, ha impiegato tempo a riprendersi, a ritrovare un equilibrio. Ma, invece che sopperire alla mancanza replicando ciò che è andato perso, gli abitanti di Panda hanno imparato dai loro errori e sono passati a uno stile di vita più armonioso e sostenibile. In armonia con la natura e senza più la necessità di perpetuare produzioni industriali per sentirsi appagati.

Secoli dopo questi eventi, Fratello Dex intraprende un percorso per ritrovare sé stesso e le basi della sua spiritualità. Durante il viaggio, incontra un robot che gli dice di chiamarsi Splendido Cappello di Muschio Maculato. Sono passate generazioni da quando i robot si sono isolati e Splendido Cappello di Muschio Maculato è tornato tra gli esseri umani per tener fede a una promessa, deve trovare una riposta a una domanda molto semplice e dannatamente complessa: “Di cosa hanno bisogno gli esseri umani?

Una domanda che ha milioni di risposte e che Dex affronta con l’apertura mentale di chi cerca l’illuminazione. I due iniziano a viaggiare assieme, alla ricerca di un eremo, e intanto imparano a conoscersi dalle rispettive storie.

Un salmo per il robot non è un libro con grandi scene di combattimento, tragedia, commedia, romanticismo, ecc… È la storia di qualcuno che ha perso la strada e fatica a trovare un significato nella propria vita. Il robot rappresenta lo specchio in cui si riflette l’umanità del protagonista, è il dubbio nella certezza e al contempo la speranza nel momento di sconforto. Dex e Muschio Maculato si alternano nel ruolo di allievi e maestri, si confrontano sul significato dell’esistenza.

Il libro investe buona parte delle poche pagine nella costruzione del mondo e nella spiegazione, anche attraverso molti non detti, di come Panda sia completamente diversa dal mondo che noi conosciamo. Non c’è traccia di razzismo, sessismo, capitalismo o qualsiasi altro male che affligge la Terra, tutto scorre nel pieno rispetto del prossimo e della vita in ogni sua forma.

Come detto all’inizio, Un salmo per il robot è la prima novella di una serie, per cui il finale chiude “una prima puntata della storia” ma non tutta la narrazione. Durante la lettura ho ritrovato la stessa sensazione di quando lessi Il mondo di Sofia, con quell’altalenare tra l’apprendimento (per me che sono un bestione ignorante) e qualche momento meno interessante.

Becky Chambers ha scritto un romanzo intimo e che fa della riflessione sulla vita il suo punto centrale. Ha ripulito il mondo da ogni forma di pregiudizio per provare a estrarre l’anima dei personaggi.

A presto.

Delos

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