Recensione Gli ultimi ragazzi sulla Terra

Gli ultimi ragazzi sulla Terra è una serie animata post apocalittica disponibile su Netflix e tratta dagli omonimi romanzi di Max Brallier, pubblicati in Italia Il Castoro.

Trama della serie

America del giorno d’oggi. Quando un’orda di zombie e di mostri invade improvvisamente la sua città natale, il tredicenne Jack Sullivan si unisce ai suoi amici per sopravvivere all’apocalisse. Basato sulla celebre saga letteraria di Max Brallier, la serie affronta la fine del mondo con la leggerezza dell’adolescenza.

Recensione Gli ultimi ragazzi sulla Terra

Un’orda di zombie e di mostri invade improvvisamente il mondo. Gli esseri umani scompaiono e il giovane Jack Sullivan è costretto a lottare per sopravvivere. Vittima di un’infanzia difficile, in cui ha dovuto passare da una famiglia affidataria all’altra, Jack non è il tipo di ragazzino che si abbandona alla disperazione o che si lascia schiacciare dagli eventi. Ha sempre combattutto per ogni cosa, anche per un sorriso, e trovarsi da solo in mezzo all’apocalisse non lo spaventa.

Ostentando una tracotanza che non possiede, affronta la fine del mondo convinto di essere l’unico umano sopravvissuto. Una condizione che lo intristisce e che lo fa soffrire, ma solo quando può abbandonarsi alle sue debolezze al riparo sulla sua casa sull’albero.

Per questo, il giorno in cui incontra June, Dirk e ritrova il suo amico Quint, la sua vita cambia e inizia a scoprire cosa significhi avere una famiglia.

Gli ultimi ragazzi sulla Terra è una serie leggera, con uno stile grafico semplice e una velocità narrativa capace di tenere alta l’attenzione.

Nonostante sia stata pensata per un pubblico giovane, e con una trama portante abbastanza lineare, nei 21 episodi che compongono le 3 stagioni trovano spazio anche tematiche importanti come l’accettaizone, la diversità, il bullismo, la redenzione e l’amicizia.

Tutto viene trattato con la giusta delicatezza e senza eccessivi approfondimenti. Lo spettatore resta sempre coinvolto in una storia dinamica, ironica e che pone la ricerca della felicità come obbiettivo oltre l’avventura.

I personaggi si intrecciano, interagiscono e crescono con il passare degi episodi. Affrontano tanti piccoli problemi e devono fare i conti sia con l’invasione dei mostri che con le paure che affiggono l’animo umano. Come ultimi esseri umani portano sul cuore il peso della solitudine. Temono di non poter più riabbracciare le persone care che hanno perso o di non riuscire a dimostrarsi all’altezza del destino che gli è caduto addosso.

Gli ultimi ragazzi sulla Terra è un prodotto da guardare in famiglia, come ho fatto io con mio figlio di 9 anni (a dire il vero è stato lui a propormi di vederla), per poi correre a comprare i libri. La cosa che ho realmente apprezzato di questa serie non è la sotria, ma la passione contagiosa che poi porta chi la vede a voler iniziare a leggere i libri da cui è tratta.

Consigliata.

A presto.

Delos

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