Recensione American War di Omar El Akkad

BREVE PARENTESI PERSONALE
Da quando mi sono trasferito negli USA, nel gennaio del 2010, fino a oggi, non ho mai sentito parlare così spesso, e con più paura, della possibilità di una seconda guerra civile americana. Le persone con cui ne ho discusso ribadiscono grossomodo la stessa cosa, ‘non siamo mai stati così divisi, pieni di paura, di odio come in questi anni.’ Dal mio osservatorio per certi aspetti privilegiato, una grande università di stato nel Sud Est degli Stati Uniti, luogo del deep south dove gli echi della prima guerra civile non si sono mai spenti e soprattutto dove le generazioni che si sono succedute dal 1864 a ora non hanno mai dimenticato il ‘dopo’ guerra civile, posso confermare: gli Americani non sono mai stati così divisi e pieni di sentimenti forti e contrastanti. Miscela potenzialmente esplosiva.
Da qui a parlare di una seconda guerra civile prossima ventura, tuttavia, mi pare azzardato. Ma per fiction, distopia (e cinema, fra non molto uscirà nelle sale un film su una guerra civile americana contemporanea) l’argomento ha un appeal, sia in America che altrove, cui è difficile resistere.



LA VICENDA
Poste queste premesse si capisce il grande successo che questo romanzo ha riscosso. American War, ambientato alla fine del Ventunesimo secolo, narra le vicende di una ragazzina, Sarat, della Lousiana, che, da vittima della guerra diventa parte attiva di essa, con vicende che la porteranno all’azione, alla prigionia, alla liberazione e, alla fine, in un’autoimmolazione catastrofica.

LA MIA OPINIONE SUL ROMANZO
Il clima di odio e sospetto reciproci che separano gli stati del Sud dal resto del Paese è reso, a mio parere, con estrema dovizia, così come gli eventi personali e bellici sono narrati con equilibrio e accortezza. Ho letto questo libro con molto piacere, riconoscendo nei vari personaggi i miei vicini di casa, colleghi, studenti, insomma la gente che mi sta attorno qui nella Carolina del Sud, luogo peraltro centrale nella vicenda in quanto postazione di comando e di operazioni militari fondamentali.
Consiglierei la lettura a chiunque sia disposto ad approcciarsi a un buon romanzo di ampio respiro, senza estremi né compiacimenti, ma a tratti molto duro; una buona storia ben narrata e credibile, che presenta un futuro possibile, non probabile, no, ma molto, molto plausibile.

UNA NOTA CONCLUSIVA
Una versione kindle, in lingua italiana, si trova su Amazon.com, con lo stesso titolo, pubblicata nel medesimo anno dell’originale americano, edita da Rizzoli. Curioso che le recensioni a questa edizione pullulino di lettori di lingua inglese furibondi per aver comprato il kindle in un’altra lingua, l’Italiano, appunto. Evidentemente la scritta ‘romanzo’ sulla copertina non li ha messi sull’avviso così come il nome dell’editore in fondo. In qualità d’insegnante d’italiano non posso non augurarmi che questi clienti sbadati non decidano d’imparare l’italiano per leggere il libro…

A presto!

Rob

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