Dario Degliuomini – I figli del disastro

Buongiorno di nuovo amici Lettori!

Vi avevo detto che oggi avremmo avuto doppio appuntamento 😉

Ed eccoci qui a parlare di Dario Degliuomini e il suo romanzo “I figli del disastro“, edito da Nativi Digitali Edizioni.

Dario Degliuomini nasce a Milano nel 1987. A cinque anni impara a scrivere e da allora è un continuo migliorarsi, fino a giungere alla pubblicazione del suo primo romanzo, I Figli Del Disastro. Colleziona vecchi Urania e crede fermamente che qualunque romanzo della storia della letteratura migliorerebbe se avesse al suo interno delle navi spaziali.

TRAMA:

9 dicembre 2013. Il Disastro si abbatte sulla Terra, lasciandosi dietro milioni di morti e nessun colpevole. In seguito, i leader mondiali scelgono di firmare l’Armistizio Totale, che interrompe ogni conflitto per tutto il tempo necessario alla ricostruzione.
Due anni dopo, i destini di tre persone apparentemente comuni si incrociano: Alessandro Altavista, uno studente universitario in piena crisi esistenziale e angosciato per il futuro; Clayton Weaks, un timido impiegato costantemente vessato e umiliato dai suoi superiori, innamorato dei libri e del teatro; Kameyo Ishimori, una brillante liceale in perenne conflitto con il padre, che da lei esige sempre il massimo, al punto da voler prendere tutte le decisioni che la riguardano.
Dentro di loro è racchiuso un potere immenso, che affonda le sue radici nelle origini dell’Universo stesso, in grado di riportare la luce in un mondo ferito o di farlo piombare definitivamente nel caos. Mentre cercano di trovare la strada per la salvezza dell’umanità, la memoria del Disastro continua a incombere sulle loro vite. Qual è la sua causa? Chi lo ha provocato? Nessuno sembra saperlo. O forse sì…

Come sempre, prima di salutarvi vi lasciamo con un estratto 😉

“Delle centinaia di crateri che si aprirono sul suolo giapponese, alcune decine vennero scelti come siti per l’installazione di grandi obelischi commemorativi in marmo nero con incisa sopra la data del Disastro e nient’altro. non c’era abbastanza spazio per i nomi di tutte le vittime. uno di questi monumenti si trovata all’interno di un piccolo parco giochi. Kameyo si fermava sempre a rendergli omaggio quando rientrava dagli allenamenti. Ogni volta, la sua mente tornava indietro nel tempo, fermandosi sempre a quel 9 dicembre che cambiò ogni cosa. Accadde tutto così in fretta che lei, suo padre e sua madre non ebbero neanche il tempo di stupirsi nel vedere il cielo illuminarsi a giorno, a quell’ora così tarda. In un attimo le fiamme divamparono, inghiottendo ogni cosa: la loro casa, il loro quartiere, i loro vicini, i loro amici….”

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