Recensione: Final Space

“Posso offrirti un biscotto, Gary?
A volte i biscotti aiutano”

HUE

In questi ultimi anni ho visto parecchie serie tv fantascientifiche. Arrivare all’ultimo episodio di alcune di queste è stato davvero ostico, mentre per altre è stato un piacere immenso. Molte di queste serie le ho scoperte per vie secondarie.

“Ehi hai mai sentito parlare di questa serie?”
“No, perché?”
“Devi per forza vederla, non te ne pentirai”

E il più delle volte non me ne sono pentito, effettivamente.
Certo, altre volte avrei voluto lobotomizzarmi per dimenticare tutto, o prendere una Delorean per andare indietro nel tempo e dire a me stesso di non perdere tempo prezioso a guardare quella determinata serie tv.

Poi ci sono quelle serie che ho scoperto per puro caso: nessuna pubblicità, nessun consiglio da parte di altra gente. Ecco, Final Space è una di queste. Si tratta di quegli incontri fortuiti, che arrivano all’improvviso, come quando cerchi l’amore della vita senza mai trovarlo e poi, quando stai per gettare la spugna, spunta dietro l’angolo.

Sì, non sono esagerato. Final Space ha trovato me mentre cercavo altra roba da guardare ed è riuscito, nella sua piccolezza e nelle sue poche pretese, a conquistarmi come pochi lavori di fantascienza hanno mai fatto. Dal primo episodio ho capito che ne avrei viste delle belle.

Creata da Olan Rogers, composta da sole tre stagioni disponibili su Netflix, oggi cercherò di essere uno di quegli amici che vi farà conoscere una magnifica serie, probabilmente a voi sconosciuta.

Quando pensi che la trama sia banale

Bisogna avere un inizio davvero accattivante per poter invogliare lo spettatore a proseguire e non passare ad altro dopo neanche venti secondi. E come avete visto dal video sopra, Final Space riesce nel suo intento. Le domande che sorgono spontanee sono in sequenza: “chi è questo ragazzo?“, “con chi sta parlando?“, “perché fluttua nello spazio?“, “che diavolo è successo?“.

Ed è così che, dopo la sigla di apertura, Final Space ci mostra tutto dagli inizi. Facciamo quindi la conoscenza di Gary Goodspeed, rinchiuso in una navetta prigione chiamata Galaxy Uno, costretto a scontare la sua pena di cinque anni in totale solitudine.

Anzi, no. Per l’esattezza la Galaxy Uno è controllata da un’intelligenza artificiale chiamata HUE, da un robot di compagnia anti-impazzimento chiamato KVN (o Kevin come lo chiamerà sempre Gary), e molteplici guardie robotiche.

Gary e Mooncake

Cosa avrà mai fatto Gary per finire in questo posto e avere una condanna così aspra? Niente di che, semplicemente si è finto un pilota stellare per fare colpo su una ragazza di nome Quinn, finendo per distruggere più di 40 caccia spaziali e un ristorante messicano.

La vita di Gary continuerà ad essere banale e ripetitiva fin quando non farà la conoscenza di Mooncake, un piccolo alieno verde che sembra stia scappando da qualcosa o da qualcuno. Da quel momento, Gary viene piombato in una serie di eventi che lo porteranno ad incontrare nuovi compagni di viaggio come Avogatto, Gatto Junior, Ash e Fox e dei temibili nemici: il Lord Comandante e i Titani provenienti dallo Spazio Finale.

Quando ti sembra di aver già visto qualcosa di simile

Sì, come dicevo poco prima, la trama di Final Space potrebbe sembrare davvero banale se raccontata in questi termini. Il ragazzo sfigato che si ritrova inaspettatamente a combattere le forze del male insieme ad una banda di amici pronti a fare di tutto per sconfiggere i cattivoni.

Per far capire, però, quanto questa poca originalità sia solo una facciata di copertura per qualcosa che all’interno racchiude un gioiello magnifico, l’unica cosa che posso consigliarvi è di accedere al vostro account Netflix e iniziare a guardare questi episodi.

Il malvagio Lord Comandante, doppiato nella versione originale dal bravissimo David Tennant

La trama, infatti, si rivelerà essere qualcosa di molto più elaborato, in cui la storia di ogni singolo personaggio sarà un tassello fondamentale ai fini dell’insieme che compone Final Space. Quando veniamo a conoscenza delle reali intenzioni del Lord Comandante e sulla vera natura di Mooncake, allora il panico pervade lo spettatore nel realizzare che quella che credevamo essere una produzione leggera in realtà di leggero ha ben poco.

Sono stati molti i casi, in cui, personalmente parlando, mi sono ritrovato a dover dire “ma non era una serie per un pubblico giovane? Perché tutta questa sofferenza?!“, constatando che Olan Rogers non ha creato Final Space per i più giovani ma proprio per un pubblico più maturo.

Quando l’animazione non sembra di alto livello

Siamo abituati sempre più, ultimamente, a serie animate di un certo livello, dove l’occhio vuole assolutamente la sua parte. Basti pensare ad Arcane o anche a Cyberpunk Edgerunners uscite entrambe di recente ed entrambe presenti nel catalogo di Netflix.

Eppure come un libro non si giudica dalla copertina, non è detto che un prodotto il quale non possiede uno stile d’animazione o una grafica spaccamascella non possa essere un prodotto di qualità. Devo per caso tirare in ballo Rick & Morty, e ricordarvi quanto, anche in quel caso, non si urla al capolavoro in quanto a stile di disegno, ma lo è in termini di storia?

Bolo è uno dei Titani imprigionati provenienti dallo Spazio Finale

Ecco, Final Space segue quel filone di prodotti in cui lo stile grafico non è sbalorditivo, eppure non gli diamo peso più di tanto perché ai fini della trama non è importante. Anzi, dopo qualche episodio riuscirete perfino ad apprezzare lo stile di disegno e animazione. Parola del sottoscritto.

Solo dopo aver visto Final Space, ed essendomi informato sui produttori o su chi c’era dietro ho pure scoperto che, non solo gli studios dietro l’animazione sono gli ShadowMachine di Los Angeles i quali hanno collaborato con lo studio canadese dei Jam Filled, ma soprattutto che gli sfondi utilizzati nella serie sono stati creati attraverso alcune foto fornite ai produttori addirittura dalla NASA.

Quando vorresti prendere a pugni il mondo

Final Space, come detto poco prima, è una serie che non punta ad un pubblico giovane, non esclusivamente almeno. Si tratta di un prodotto che spazia tra momenti in cui presenta delle simpatiche gag umoristiche e comiche (a volte anche senza senso), a momenti in cui ci piomba in uno stato di sconforto senza via di fuga.

Ci saranno volte in cui vedere alcune scene equivarrà a farci prendere il cuore e ridurcelo in tanti piccoli brandelli. E nel corso delle tre stagioni che compongono la serie, queste scene aumenteranno di numero trasformando quello che inizialmente era un prodotto leggero in qualcosa di realmente drammatico.

Non passerà molto prima che i personaggi di Final Space ci entrino nel cuore

Se dovessi fare un paragone, potrei associarlo alla saga di Harry Potter, iniziata con toni più leggeri e spensierati per poi arrivare a temi che incupiscono la trama sempre più man mano che essa va avanti inesorabilmente verso il finale.

A proposito di finale. Final Space si conclude con la terza stagione, ma probabilmente non tutti apprezzeranno come è finito, in quanto erano previste nei piani iniziali ben sei stagioni. Purtroppo Adult Swim ha cancellato lo show e sappiamo benissimo a chi appartiene Adult Swim, vero? Dai vi do un indizio: è una casa di produzione cinematografica che sta cancellando serie tv e film come se fosse uno sport nazionale. Esatto! Proprio Warner Bros!

Allora è meglio prendere un biscotto

Quando seppi della cancellazione di Final Space mi è sembrato come se mi avessero dato un pugno in faccia. Non riuscivo a capire il perché alcune serie d’animazione ben più stupide e poco originali continuino a sfornare stagioni una dopo l’altra mentre un prodotto ben realizzato come Final Space era stato condannato.

Tra Gary e Avogatto inizialmente non correrà buon sangue ma successivamente diventeranno ottimi amici

Inoltre, non solo noi spettatori, ma anche il creatore Olan Rogers è rimasto inizialmente sorpreso e successivamente scosso dalla cancellazione. Una volta concluso l’ultimo episodio ha, infatti, voluto ringraziare coloro che hanno seguito lo show con un toccante video in cui egli stesso si è commosso, affermando di aver messo anima e corpo in questa serie.

Insomma, la mazzata finale in un contesto già triste di suo. Ma tutto ciò che possiamo fare è alzare le spalle, accontentarci di un finale che come finale di serie può anche funzionare se non si è amanti del “e vissero tutti felici e contenti“, e tenere nelle nostre menti i ricordi delle emozioni provate nel guardare una bellissima serie come Final Space.

Ovviamente, come al solito, vi invito a farci una bella chiacchierata su questa serie animata, se vorrete.

Alla prossima recensione!

Ron

2 Replies to “Recensione: Final Space”

  1. Serie fantastica. Ogni finale di stagione aspettavo con ansia la successiva. Peccato l’abbiano cancellata ma rimane valida anche con il finale dell’ultima stagione.
    Consiglio di vederla in lingua originale, secondo me i personaggi sono caratterizzati meglio.

    1. Serie meravigliosa. Mi ha tenuto incollato allo schermo.
      Quando ho saputo che era stata cancellata, ho veramente urlato di dispiacere.

      Cavolo, come si fa a interrompere una serie così? All’apice del successo? Non capirò mai le sottotrame delle grandi case produttrici…

      Per fortuna c’è speranza. Nel 2024 Olan Rogers rilascerà una graphic Novel di 500 pagine (già preordinabile), che finirà la saga di Finale Space!!!

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