Recensione Il grido degli innocenti di Giuliana Guzzon

Bentrovati amici e amiche amanti della fantascienza e della distopia!

Oggi per la rubrica “Dietro l’angolo” ho il piacere di parlarvi di un thriller pazzesco!

Il titolo è “Il grido degli innocenti” scritto dall’autrice Giuliana Guzzon.

Seguito, ma non vincolato se non per i protagonisti, de “Il cacciatore delle libellule”, “Il grido degli innocenti”ci racconta una storia ricca di colpi di scena e agghiaccianti risvolti.

TRAMA DE IL GRIDO DEGLI INNOCENTI

Il Vermont, situato nel New England, la regione più spettacolare del Nord America, con i suoi colori autunnali di querce, betulle e aceri con tonalità arancio, rosso, giallo, marrone, viola e vermiglio, vi accoglierà nel cuore delle sue vallate fino al Québec.

Ma, all’ombra delle Green Mountains qualcuno sta trasformando la costa nord-orientale degli Stati Uniti in un macabro terreno di caccia. Torna a galla una tremenda storia su un orfanotrofio abbandonato, mentre le ricerche conducono alla congregazione Amish, nella Contea di Orleans. Una comunità che coltiva i suoi antichi vincoli e valori, in modo rigido e categorico.

Per Doris Lewis, la profiler, scatta così una disperata corsa estenuante, quando un indizio trovato su una lugubre scena del crimine, la coinvolge e la riconduce a una serie di omicidi commessi due anni prima, nel cuore del Kenya.

Sembra che il suo passato stia tornando a galla, e muterà in vero e proprio panico quando si troverà coinvolta nella ricerca di bambini scomparsi.

I due casi sono collegati?

In che modo?

Chi è Oxfort?

Si tratta di uno psicopatico o dietro c’è qualcosa di più?

Comincia così una discesa nella psicosi dell’animo umano.

Forse questa volta la verità è più spaventosa di ogni immaginazione.

RECENSIONE DE IL GRIDO DEGLI INNOCENTI

Inizio col dire che il romanzo mi è piaciuto veramente molto. Nel corso delle mie letture, mi sono spesso trovata di fronte a romanzi del genere e devo dire che i così detti autori e autrici meno famosi, perché alle spalle non hanno grandi case editrici, come Giuliana, non mi hanno mai delusa! Anzi, con la loro bravura e professionalità gli ho trovati spesso più geniali dei colleghi più noti. La storia dal Kenya, luogo che ospitava le vicende del primo romanzo, si sposta nella cittadina di Milton, Vermont, Stati Uniti. Regione famosa per la bellezza e per ospitare la comunità Amish, dalla quiete nella quale normalmente versa, improvvisamente, diventa teatro di efferati omicidi. Le vittime principali, sono giovani donne, ma in seguito al brutale assassinio del prete della chiesa locale, la follia omicida dell’artefice di tanto orrore sembra dilagare. Il giovane ispettore Denver Morgan sembra trovarsi in un pericoloso e claustrofobico vicolo cieco, nonostante a spalleggiarlo ci sia la bravissima e affascinante anatomopatologa Angie Stone e colleghi più che qualificare a indagare.


L’aiuto della nota profiler, Doris Lewis, accompagnata da un team di professionisti nel campo, riuscirà a fare luce sull’intera vicenda?.
Come si evince dalla trama la Guzzon ha mantenuto un forte nesso narrativo con il precedente romanzo, da questa solida base ha creato una fitta trama di eventi, vicende, e collegamenti che catturano il lettore in una rete narrativa cruda e agghiacciante.


Il lettore non si approccia unicamente a un thriller ma attraverso di esso apprende una quantità di nozioni incredibili. Da tutto ciò si evince il grande lavoro di ricerca che l’autrice svolge per ciascun romanzo. Giuliana non lascia niente al caso, tutto è documentabile con un’accuratezza pazzesca!.
L’autrice è maestra nel coinvolgere il lettore sia per quanto riguarda le ambientazioni, precise e dettagliate, sia per le situazioni, al limite del maniacale come per i personaggi descritti tutti nei minimi particolari.
Tutto ciò fa sembrare a coloro che si apprestano a leggere le sue storie di trovarsi di fronte a un’immensa orchestra ricca di strumenti finemente accordati tra di loro in grado di suonare in maniera assolutamente armonica.
Una prosa fluida, efficace, sottile e tagliente. L’autrice ha dimostrato, rispetto al volume precedente un’escalation di capacità espressive e narrative, creando un romanzo alchemico.
Nonostante l’innegabile presenza di particolari riguardanti le scene del crimine, alcuni descritti in maniera molto dettagliata, non ne sono rimasta per nulla impressionata, anzi, li ho considerati necessari e incalzanti.
Un libro assolutamente imperdibile! Cinque stelline non bastano!.

Alla prossima!

Valentina

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