Mysterious Writer: Ilaria Pasqua.2

Buongiorno amici carissimi e ben ritrovati a Mysterious Writer.

Oggi vi riporto la recente intervista a Ilaria Pasqua, un’autrice che era già stata nostra ospite tempo fa. Dato che è da poco uscito il suo nuovo romanzo “Bomb Man” abbiamo pensato di fare un altro giro di boa 😉

Ora vi presento brevemente il romanzo.
TRAMA:

In un futuro non molto lontano, sul pianeta Terra imperversa l’ossessione delle bombe, un vero e proprio flagello per l’umanità. Julius, proprietario dell’azienda Fabric, ha fatto la sua fortuna cavalcando l’onda del terrorismo mentre il figlio Carl desidera un mondo nuovo. E sarà proprio lui a trovare una soluzione al problema: una seconda pelle artificiale che protegge le persone e le città dalle deflagrazioni. Una scoperta che sconvolgerà per sempre il modo di vivere delle future generazioni, come quella a cui appartiene lo “spilungone”, un impiegato di Fabric che assiste muto alle continue esplosioni, ormai diventate un’insostituibile e morbosa fonte di divertimento, in una realtà in cui il terrorismo non è altro, ormai, che un arido riverbero senza significato. Fino a quando non scoprirà che la seconda pelle è imperfetta e che il passato, con tutto il suo bagaglio di luci e ombre, è sempre in agguato.

E ora passiamo all’intervista. Vi riporto qui alcune domande e risposte, ma potrete recuperare il resto qui 😉

  • Come è nata l’idea di questa storia particolare?
  • Come è nata l’idea… dagli attentati terroristici che avevano colpito Bruxelles nel 2016. Mi avevano fatto una grandissima impressione e ho iniziato a domandarmi semplicemente: e se le bombe non ferissero cosa potrebbe mai succedere?
  • Ho letto la trama e immediatamente il mio pensiero si è rivolto allo Yemen, alla Siria, alle zone investite dai conflitti sparsi nelle varie parti del mondo. Mi sembra palese che tu possa esserti ispirata a queste situazioni. Come hai vissuto emotivamente la stesura del tuo romanzo? Romina B.
  • Emotivamente è stato davvero pesante, lo ammetto. Soprattutto provare a immaginare che l’essere umano le bombe le voglia… la morbosità dietro a questo desiderio. È stato faticoso mettersi nei loro panni, ci è voluta un po’ di follia.
  • Come è arrivata la tua storia a Scatole Parlanti?
  • Seguivo l’intero gruppo editoriale già da qualche tempo e così quando ho avuto qualcosa che pensavo potesse essere in linea ho deciso di inviarlo. Quindi ho semplicemente lanciato la bottiglia nel loro mare e ho incrociato le dita…
  • Ho già avuto il piacere di leggere il romanzo e, cercando di non fare spoiler, posso dire che quello che più mi ha colpito è il senso di oppressione che si percepisce in ogni pagina. Il mondo cerca emozioni nella distruzione per scappare dalla gabbia, dalla seconda pelle, con cui si isolano.
    Come mai hai voluto creare un’ambientazione di questo genere? Pensi che sia questa la strada dell’umanità? Delos V.
  • Ho una visione del mondo molto pessimista anche se non così catastrofica… ma in questa storia ho rigettato tutte le mie paure a riguardo, per esorcizzarle anche. L’oppressione che si respira è l’anima della storia, il suo motore più profondo ed è uscita fuori in maniera prorompente senza che ci avessi pensato su. Nonostante tutto continuo a coltivare speranze. Spero proprio che non sia questa la strada.

Come sempre ringraziamo l’autrice per essere stata con noi e vi invitiamo a leggere il suo romanzo 😉

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