La (non) recensione:”Cosmic Sin” di E.Drake.

TRAMA :

Nell’anno 2524 l’umanità ha imparato a viaggiare oltre il sistema solare e ha impiantato colonie nello spazio. In una di queste una ricercatrice scopre un’invasione aliena e fa in tempo a comunicare con la Terra. L’unico modo per fermare la nuova specie – che prende possesso del corpo degli umani e trasforma le persone in spie del proprio sistema – è mandare sul pianeta una squadra di militari. A capitanarla viene chiamato l’ex generale James Ford, allontanato con disonore dall’esercito anni prima, al quale viene offerta l’occasione del riscatto. Ford ritrova un ex nemico, il comandante Bleck, e la sua ex compagna, la dottoressa Goss, più altri guerrieri disposti a tutto pur di salvare la Terra. La missione è quasi suicida e ha come scopo la distruzione completa del pianeta invaso.

RECENSIONE :

NOOOOO BRUCE! Perchè lo hai fatto?

Mi appresto a scrivere questa “Non recensione” con la morte addosso. Bruce Willis, 66 anni e ne dimostra almeno 10 in più, è uno dei miei eroi dell’infanzia. Il” Die Hard” che ironizza su tutto, “L’ultimo Boy scout” che cade e si rialza, un uomo che ha costruito una carriera in canottiera pur non avendo il fisico da palestrato.

Quando ho visto la locandina del film mi sono caricato di molte speranze. Volevo il mio eroe in canotta (ovviamente futuristica come ne “Il quinto elemento”) e mi sono trovato davanti un uomo che fa lo sguardo da duro verso la telecamera e dice micro frasi ad effetto senza alcun senso. Nooooo Bruce!!!!!!

All’interno di una sceneggiatura rigida, in cui ogni battuta stride come unghie sulla lavagna, ci troviamo in un ipotetico 2524 in cui di di futuristico ci sono solo le corazze da football americano che indossano i protagonisti. Edward Drake, regista e sceneggiatore di questo capolavoro già acclamato come peggior Sci-fi dell’anno, ha sniffato i calzini di James Gunn o di Nolan cercando in quegli effluvi un’ispirazione.

Il risultato è un copione in cui ogni battuta è scontata quanto il Bepi, un signore che abitava vicino a casa mia e che aveva un detto in milanese per ogni donna che passava. Non ci credete?

Una donna con un’armatura abbondante sul davanti, oddio sono più grosse della sua testa!, che imbraccia un fucile enorme. Vi devo dire quanti e quali sottili, sottilissime, allusioni vengono fatte alla sua abilità di gestire un attrezzo così grande?

Fortunatamente l’ironia smodata viene mitigata da grandi perle che verranno citate in tutti i prossimi NON manuali di sceneggiatura.

Bruuuceeee perché? Dimmi perché lo hai fatto? Volevi una parte ne “Il Signore degli Anelli” e hai deciso di prendertela combattendo con degli alieni che sembrano dei Nazgûl? Hai allungato le braccia, hai posato l’orecchio sulla spalla e hai sparato (con un futuristica pistola di plastica) per dimostrare che bastavi tu a fermare l’Oscuro Signore? BLAM BLAM. Due colpi ben assestai con la tua pistolina, mentre attorno a te tutti sparano senza colpire nulla, e il gioco è fatto. Uno sguardo da duro e poi quella smorfia da ” domani avrò mal di testa” e titoli di coda. Volevi questo o eri semplicemente ubriaco quando hai firmato?

Capisco il basso budget, capisco il cinema d’avanguardia trash, ma qui siamo in gara con Battaglia per la Terra.

Mannaggia a te Bruce!

Delos

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