Recensione: “2149: The Aftermath”

Buongiorno distopici!

Oggi, cari amici e amanti della distopia, vi propongo la mia recensione di un film girato nel 2014, uscito due anni dopo con titolo “Confinement” e riproposto nel 2021 sulle piattaforme di movie sharing.

Io l’ho guardato su Amazon Prime, il film dura circa un’ora e un quarto, all’inizio una nota informa che fu girato durante l’estate del 2014 e che prima ancora di “Confinement” ebbe due titoli:” ESC” e “Darwin“.

TRAMA:

Un regime autoritario tiene prigionieri i suoi abitanti in torrette sigillate e informatizzate in cui lavorano e vivono con la convinzione che fuori l’aria sia infetta a causa della guerra che nove anni prima ha distrutto la società.
In una di queste torrette vive il giovane Darwin, che gestisce a distanza il lavoro di scavatrici in un cantiere. Durante un temporale la sua torretta viene colpita da fulmini che ne causano il malfunzionamento prima e il guasto poi. Il protagonista esce e scopre che l’aria non è tossica e che esistono persone che vivono fuori dalle torrette. Parte alla ricerca della madre che molti anni prima l’ha salvato mettendolo in una di quelle torrette. Nei boschi s’imbatte in una madre che ha una figlia adolescente e altri tre bambini più piccoli. Stando con loro impara a comunicare con la voce e non con la tastiera e per la prima volta dopo tanti anni scopre cos’è la vita all’aria aperta e, inevitabilmente, l’amore per la sua coetanea. Continua il suo viaggio alla ricerca della madre con cui fino ad allora ha cercato di mettersi in contatto inutilmente via internet sfidando la minaccia dei droni che danno la caccia ai fuggitivi. Al termine del viaggio Darwin potrà fare la sua scelta di vita.

RECENSIONE:

La narrazione filmica è lenta ma non pretenziosa né intellettualistica. La vicenda si dipana con chiarezza, una voce fuori campo, del protagonista ormai maturato, approfondisce e contestualizza le vicende del personaggio.

La fotografia, pur non impeccabile, è buona e ciò che resta di Toronto è rappresentato dalle torrette, dal cantiere e soprattutto dal bosco.


I temi disopici, o meglio post-catastrofici ci sono tutti: la distruzione, i tentativi di ricostruire (il cantiere dove vengono estratti e lavorati materiali per ri-creare tecnologia e industria) l’onnipresenza dell’occhio digitale e lo stato autoritario, lo stato d’eccezione e la repressione, il viaggio dell’eroe, il locus amoenus e quello horridus, l’amore e la speranza per una ricostruzione diversa e umana, in seguito alla vittoria sul regime oppressivo e ingannevole.


Originale e antropologicamente interessante è l’idea del ripopolamento che nel film è immaginato con la creazione di microsocietà matriarcali in cui gli uomini e solo gli uomini sono nomadi e, letteralmente, fecondatori itineranti. Nel film il protagonista Darwin, nomen omen, farà una scelta assai importante proprio in relazione a questo status quo.

E prima di chiudere, vi lascio il trailer!

Roberto Risso.




https://www.comingsoon.it/film/aftermath-la-vendetta/53736/video/?vid=25580










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