Vi è mai successo di perdere completamente l’orientamento guardando un film? Provate a sottoporre ai vostri occhi e alla vostra mente Tetsuo e capirete il senso di questa domanda.
TRAMA
Un feticista del metallo è solito inserire rottami metallici nel suo corpo. Quando viene investito da un’autovettura, una malattia sconosciuta colpisce il conducente del mezzo che lentamente trasforma quest’ultimo in un violento uomo di metallo.
![](https://www.leggeredistopico.com/wp-content/uploads/2022/05/tetsuotheironman-1600x900-c-default-1204x457-1-1024x389.jpg)
COMMENTO
E’ molto probabile che durante la visione di Tetsuo prenda forma nella mente dello spettatore questa domanda: cosa sto vedendo?. Il film è un caotico e visionario assemblaggio di ossessioni e sensazioni contrastanti: uno sguardo poco attento o troppo impressionabile, potrebbe far perdere il filo conduttore della pellicola, e sarebbe un peccato imperdonabile perché il tema di questa opera cinematografica è davvero affascinante. Cronenberg con Videodrome e Lynch con Eraserhead, evidentemente avevano fatto scuola anche in Giappone: Tetsuo si tuffa nelle spire allucinanti delle due pellicole sopracitate, si spinge nei loro fondali, ne raccoglie le idee più accattivanti e ne riemerge portando alla luce una pellicola dallo spiccato carattere cyberpunk. La contaminazione uomo-macchina è alla base di tutto: senza ombra di dubbio il nostro futuro sarà fatto di carne e metallo, da materia grigia corrotta da parti meccaniche. La sopraffazione da parte della macchina sull’uomo diventa sempre più preponderante ogni qualvolta l’umanità si lascia ammaliare dal progresso tecnologico: il genere umano aiutato, in ogni sua azione, da automi di vario genere veleggia verso l’alienazione. Arduo e complicato dare un senso logico alla trama e alla narrazione di Testuo, più semplice, invece, farsi trasportare dalle sue immagine montate come fossero delle tavole di un manga: i personaggi sembrano comportarsi come in un fumetto, assumendo espressioni e movimenti che sembrano riproporre i le pose degli eroi-antieroi dei disegni giapponesi. Un film dalla difficile fruizione ma incredibilmente espressivo e spiazzante, realizzato, con un budget ridottissimo, da un vero e proprio factotum della cinepresa: Shunya Tsukamoto. Regista, sceneggiatore, produttore e montatore del film. Tsukamoto nel 1992, con un budget più sostanzioso, ne ha tratto un remake a colori: Tetsuo II: Body Hammer, mentre nel 2009 ha girato un terzo capitolo: Tetsuo: The Bullet Man.
Crediti: paese di produzione: Giappone; anno di produzione: 1989; durata: 67 minuti; regia, soggetto, sceneggiatura e produzione: Shin’ya Tsukamoto.