Consigli di lettura per il genere Dark Scifi

Una delle cose belle della fantascienza, è la possibilità di poter approcciare un range di storie e di tematiche incredibilmente ampio, che coinvolge spesso anche generi differenti. Uno di questi è sicuramente quello “horror”, che ha caratterizzato nel corso del tempo diversi romanzi che non possono mancare tra le letture degli appassionati.

Scopriamo allora il nostro #Listone dedicato al mondo del “Dark Scifi”.

I grandi classici del Dark Scifi

Prima di dare magari qualche titolo più recente in merito, ce ne sono sicuramente alcuni imperdibili che nel corso del tempo, hanno saputo dare lustro a queste particolari tematiche. Paura, eh?

(Al)Le Montagne della Follia (H.P.Lovecraft – 1931)

Uno dei grandi classici del genere, che ha contribuito alla leggenda e alla fama di Lovecraft (anche se per la verità alla sua uscita fu un flop colossale). Il romanzo ci porta negli orrori di un’avventurosa spedizione al Polo Sud, alle prese con una scoperta incredibile di alcune misteriose creature che chiameranno “Antichi”. Da quel momento, le sventure non mancheranno, complice la scelta di proseguire oltre le catene montuose per arrivare fino a quella che sembra essere l’antica città di questi esseri, probabilmente alieni.

“Dubitare di quanto rivelerò sarà inevitabile, ma se depennassi dal mio resoconto ciò che può sembrare incredibile o fuori del comune, non rimarrebbe alcunché”. Durante una spedizione in Antartide, il protagonista viene a conoscenza, da un collega partito in avanscoperta, del rinvenimento di un’immensa catena montuosa e delle tracce di un’arcaica civiltà, le cui creature, ibernate, vengono battezzate “Antichi”. Interrottesi le comunicazioni, il narratore, partito alla ricerca dei membri della spedizione dispersi, ne rinviene l’accampamento distrutto. In una successiva ricognizione, scoprirà i bastioni di una gigantesca città e l’ingresso di un tunnel scavato in quelle stesse montagne, ove vivrà avventure tali da condurlo sull’abisso della follia. Cosa nasconde realmente l’immensa distesa ghiacciata dell’Antartico? In un crescendo di suspense e di tensione, un viaggio che nessuno avrebbe dovuto compiere, una vera e propria discesa agli inferi alla scoperta di una verità che nessuno avrebbe voluto conoscere.

La Cosa (John W Campbell – 1938)

Proprio i richiami all’opera di Lovecraft, sono evidenti anche in questo racconto pubblicato da John Campbell per la prima volta nel 1938, che ha ispirato a suo volta il regista John Carpenter nel suo “La Cosa” cinematografico con Kurt Russell (e prima ancora “La cosa di un altro mondo” di Christian Nyby nel 1951, oltre al remake del 2011 diretto da Matthijs van Heijningen).

Un team di scienziati in Antartide scopre un’entità aliena mostruosa e mutaforma, che vuole annientarli per sostituirsi a loro. Il manoscritto originale di Campbell, intitolato Frozen Hell, è rimasto sconosciuto e inedito per decenni ed è stato riscoperto solo di recente. Inferno di ghiaccio espande drammaticamente la storia della Cosa, dando un retroscena e un contesto vitali a un’avventura già incredibile

Terrore dalla sesta luna (Robert A. Heinlein – 1951)

A dare vita a un nuovo “filone” di invasioni aliene, fu probabilmente Heinlein con questo “Terrore dalla sesta luna”. Un libro che ha forti connotati cupi e profondi, proprio per la metodologia con cui viene proposta questa invasione: la difficoltà sta non più nell’affrontare il nemico con tecnologie avanzate, ma un qualcosa che si fa fatica a distinguere dagli stessi umani e che vive, pur senza emozioni, proprio al nostro fianco. La trasposizione cinematografica di quest’opera, fu fatta nel 1993 da Stuart Orme, che volle (non a caso) come protagonista lo stesso Donald Sutherland che aveva già interpretato un ruolo simile in “Terrore dalla spazio profondo” (vedi il libro successivo).

La Terra è invasa da una misteriosa specie che viene dalla sesta luna di Saturno, ma nessuno si è ancora accorto di nulla. Gli extraterrestri hanno la forma di grosse amebe che controllano le ramificazioni nervose dei loro involontari ospiti. Ma qualcuno sa che quell’ingobbimento della schiena di molte persone, all’apparenza normali, altro non è se non il segno che quella persona non è più umana. I Titani, questo è il nome dei parassiti, verranno sconfitti dopo che Sam Cavanaugh sarà riuscito a gettare l’allarme e a convincere tutti a girare nudi per dimostrare di non essere stati invasati.

L’invasione degli ultracorpi (Jack Finney – 1954)

Altro “cult” del genere, il libro di Finney racconta con macabra precisione un’invasione aliena decisamente diversa da quanto si era abituati immaginare all’epoca. Invece di grandi battaglie e astronavi distruttrici (vedi “La Guerra dei Mondi”), questi volta il tutto avveniva in maniera molto più subdola e sistematica: gli alieni depositavano dei grandi “baccelli” vicino agli esseri umani mentre dormivano, facendone una copia esatta che ne prendeva il posto successivamente. Proprio questa lenta ma inesorabile sostituzione, è alla base del conflitto umano ed emotivo dei sopravvissuti che si accorgono di non avere più a che fare con il loro cari.

Di questo libro sono poi state fatte diverse trasposizioni cinematografiche: “L’invasione degli ultracorpi” (Don Siegel, 1956); “Terrore dallo spazio profondo” (Philip Kaufman, 1978); “Ultracorpi – L’invasione continua” (Abel Ferrara, 1993) e “Invasion” (Oliver Hirschbiegel, 2007).

In campagna le case sono più spaziose, e c’è sempre un angolo dove non si va mai a guardare, dove si accumulano cose dimenticate e tanta polvere. Passando per caso in uno di questi angoli remoti, Jack Belicec si imbatte in quello che ha tutta l’aria di essere un cadavere. Superato lo spavento, guardando meglio, si rende conto che non si tratta propriamente di un cadavere: è un corpo troppo perfetto, senza segni o ferite. Più che un corpo, un abbozzo in attesa di definizione. E, cosa ancora più inquietante, l’abbozzo risponde in pieno alle caratteristiche fisiche di Jack. Ecco perché da qualche tempo a Mill Valley certe persone sembrano cambiate…

Io sono Leggenda (Richard Matheson – 1954)

Nel 1954, il libro di Matheson “Io sono Leggenda” (edito in Italia anche con il titolo di “I Vampiri”), diede una vera e propria svolta al genere fantascientifico e horror, inserendo una variabile da “post apocalisse pandemica e zombie” che da quel momento ha fortemente influenzato tutte le produzioni dedicate. Il concetto di base è semplice, quanto però estremamente efficace: se tutti intorno a noi diventano vampiri e siamo gli unici a restare umani, chi dice che non abbiano lo stesso diritto di vivere (o persino di più, visto che in quel caso saremmo noi i “mostri” solitari che uccidono) costruendo una nuova società a loro immagine?

Anche in questo caso, ci sono varie trasposizioni cinematografiche che esplorano per la verità sfaccettature diverse del romanzo e delle sue complicazioni etiche e umane: “L’ultimo uomo sulla Terra” (Ubaldo Ragona, 1964); “1975: Occhi bianchi sul pianeta Terra” (Boris Sagal, 1971); “Io sono Leggenda” (Francis Lawrence, 2007). Ma è inutile negare come quest’opera, abbia poi dato vita anche ad altri grandi classici della filmografia horror, da “La notte dei morti viventi” di Romero, fino a “28 giorni dopo” di Danny Boyle.

Robert Neville è probabilmente l’ultimo uomo vivente sul pianeta… eppure non è solo. Un morbo incurabile ha trasformato uomini, donne e bambini in vampiri assetati di sangue. Di giorno Robert attraversa le rovine della civiltà, seguendo le tracce dei mostri come un cacciatore sulle orme della preda, li studia, sperimenta nuovi modi per sterminarli. Di notte si barrica in casa, assediato dalle creature delle tenebre, e implora che sorga presto il sole… Rovesciando la situazione di Dracula, vampiro nel mondo degli uomini, Matheson immagina un uomo solo in un mondo di creature mostruose, dando vita a uno degli scenari più fortunati della letteratura e del cinema novecentesco. Quello che – con la sua scrittura ossessivamente cristallina, asciutta, ipnotica – Matheson dipinge è un mondo apocalittico, straniato, nel quale ogni valore e ogni certezza vengono stravolti. Chi sono i buoni e chi i cattivi? Ci sono davvero dei buoni e dei cattivi? O ci sono solo eventi e creature che sfuggono alla comprensione razionale e alla catalogazione scientifica? L’orrore, suggerisce Matheson, ci abita accanto.

Andromeda (Michael Crichton – 1969)

In “Andromeda”, Crichton esplora un altro aspetto inquietante di una possibile invasione aliena. Quella che non si tratta di entità simili a noi ed evolute dal punto di vista tecnologico, ma qualcosa di molto più microscopico e pericoloso. Comincia con un semplice satellite che si schianta in una zona rurale del paese, salvo poi evolversi rapidamente in una misteriosa epidemia che uccide un intero paese e che deve, in qualche modo, essere contenuta. A patto di capire cosa sia quel agente patogeno che sta mettendo a rischio l’umanità.

Arizona, fine anni Sessanta. Un satellite militare, terminata la sua missione nello spazio, fa ritorno sulla terra. Subito dopo, a pochi chilometri di distanza, un’inspiegabile epidemia decima gli abitanti di una sonnolenta città sperduta nel deserto, lasciando solo due sopravvissuti: un anziano e un neonato. Il governo degli Stati Uniti è costretto ad attivare «Project Wildfire», un protocollo top secret di risposta alle emergenze. Quattro dei biofisici più capaci della nazione vengono mobilitati per cercare di comprendere e contenere la crisi, ma quello che si trovano di fronte si rivela ben presto diverso da qualsiasi cosa abbiano mai visto prima. La scoperta del ceppo Andromeda può causare un’immane catastrofe. In gioco c’è la sopravvivenza stessa dell’umanità.

Il maestro del genere: Stephen King

Se c’è un vero e proprio mattatore del genere però, questo non può che essere Stephen King. I romanzi dark scifi scritti dal maestro dell’horror sono molteplici e in molti altri c’è una certa “contaminazione” di generi diversi. Ne abbiamo però scelti (almeno) tre, che proprio non possono mancare nelle letture per gli appassionati di questa particolare categoria.

L’ombra dello Scorpione (Stephen King – 1978)

La visione apocalittica di Stephen King ci restituisce un mondo completamente trasformato dal virus, con città vuote e spettrali percorse da poche persone allo sbando. L’ombra dello scorpione è ancor più affascinante e spaventoso oggi di quando è stato pubblicato per la prima volta. È il morbo sfuggito a un segretissimo laboratorio a seminare morte in tutto il mondo: il novantanove per cento della popolazione della terra non sopravvive all’apocalittica epidemia. I pochi sopravvissuti si trovano intrappolati in uno scontro più grande di loro, quella lotta eterna tra forze della natura nella quale si può solo decidere di perseguire il Bene e appoggiarsi alle fragili spalle di Mother Abagail, la veggente ultracentenaria, o seguire le orme dello spaventoso Randall Flagg, il Senza Volto, il Signore delle Tenebre. L’umanità di fronte alla pandemia sbanda tra paura e voglia di sopravvivere a qualsiasi costo: emergono i lati più oscuri dell’animo umano ma anche il coraggio di affrontare le tenebre.

Tommyknocker – Le creature del buio (Stephen King – 1987)

La scrittrice Roberta Anderson scopre un giorno, nel bosco dietro casa, un enorme, sinistro oggetto sepolto lì da milioni di anni, e che tuttavia vibra ancora di un’ignota forma di vita. Con cautela, la giovane comincia a scavare per disseppellirla e, man mano che il suo lavoro procede, gli abitanti del borgo in cui lei risiede cominciano a cambiare, fondendosi in un’entità spaventevole asservita ai misteriosi esseri che ogni notte bussano alle loro porte: i Tommyknocker…

L’acchiappasogni (Stephen King – 2001)

Tempo fa, a Derry, la città del terrore di It e Insomnia, quattro ragazzini coraggiosi compirono una buona azione. Che li trasformò per sempre. Da grandi, Henry, Jonesy, Beav e Pete hanno preso strade diverse, ma due cose hanno mantenuto un richiamo irresistibile: una è il legame con il bambino molto, molto particolare che aiutarono quel giorno lontano e l’altra è la fantastica battuta di caccia al cervo che ogni anno li riunisce nel Maine, là nella baita dove ondeggia quel curioso oggetto indiano chiamato acchiappasogni. Però stavolta li aspetta una brutta avventura: il cielo promette ben peggio di una forte nevicata e nel folto si aggira qualcuno, qualcosa, che amerebbe tanto abitare sulla Terra.

I romanzi “Dark Scifi” degli anni duemila

Oltre ai grandi classici del genere, ci sono poi anche diverse opere uscite in tempi più recenti che possono ricondurre storie “Fanta” ad ambientazioni e stili decisamente più horror.

Il Passaggio (Justin Cronin, 2010)

Nel cuore della foresta boliviana il professor Jonas Lear fa una scoperta destinata a cambiare per sempre il destino dell’umanità: un virus, trasmesso dai pipistrelli che, modificato, è in grado di rendere più forti gli esseri umani, preservandoli da malattie e invecchiamento. In una remota base militare in Colorado, il governo degli Stati Uniti inizia quindi degli esperimenti genetici top secret per studiare i prodigiosi effetti di questa scoperta. È il Progetto Noah, che utilizza come cavie umane dodici condannati a morte e una bambina. L’esperimento però non procede secondo le previsioni e accade ciò che non era neanche lontanamente immaginabile: i detenuti sottoposti alla sperimentazione – i virali – trasformatisi in creature mostruose e assetate di sangue, fuggono dalla base, seminando morte e distruzione. Da quel momento gli eventi precipitano e nessuno è più in grado di controllarli, nessun luogo è più sicuro e tutto ciò che rimane agli increduli sopravvissuti è la prospettiva di una lotta interminabile e di un futuro governato dalla paura del contagio, della morte e di un destino ancora peggiore. L’unica speranza è rappresentata da Amy, piccola superstite dell’esperimento che ha scatenato l’apocalisse: su di lei il virus ha avuto effetti particolari, trasformandola in una pedina fondamentale nella lotta contro i virali. Sarà l’agente dell’FBI Brad Wolgast a salvarla da una fine terribile e a iniziare con lei un’incredibile odissea per liberare il mondo dall’incubo in cui è precipitato.

La Nona (Tamsyn Muir – 2019)

C’è molto fantasy dietro questo primo libro di una saga (la Locked Tomb) che ha comunque spopolato in tutto il mondo. Ma non mancano forti elementi fantascientifici (siamo comunque dentro un impero composto di nove pianeti) e horror (la necromanzia è alla base di tutte le casate del libro).

Da molti punti di vista, Nona sembra una ragazza come tante altre: vive con la sua famiglia, ha un impiego alla scuola locale, le piace passeggiare sulla spiaggia e incontrare cani sconosciuti. Ma Nona non è una ragazza come tante altre: sei mesi fa si è risvegliata nel corpo di un’estranea, e ora teme di doverlo restituire. La città sta crollando. All’orizzonte è sospesa una mostruosa sfera blu, pronta a smembrare il pianeta. Le forze del Sangue dell’Eden hanno circondato l’ultima caserma della Coorte e attendono solo che l’Imperatore Imperituro faccia un cenno. I loro leader vogliono fare di Nona l’arma che li salverà dalle Nove Case. Nona preferirebbe vivere un’esistenza normale accanto a coloro che ama, con Pyrrha, Camilla e Palamedes, ma sa che nulla dura per sempre. E tutte le notti sogna una ragazza con un teschio dipinto sulla faccia…

Grotesquerie (Emanuela Valentini – 2018)

In questo caso, la “Fantascienza” non è solo nella distopia di fondo, ma è declinata dalle ambientazioni tipicamente steampunk e dal sapore gotico della trama.

Inizi ‘900, Francia. La pace tra gli stati europei è effimera e messa in discussione da rivalità, sete di conquista e moti di ribellione. A Rouen vige il culto della perfezione estetica. Se i ricchi curano i loro difetti fisici con delle protesi d’oro, trasformandoli in simboli di bellezza, i poveri ritenuti più strani finiscono nel circo di Madame Grotesque, un posto macabro in cui creature emarginate e deformi si guadagnano da vivere divenendo oggetto di scherno e di divertimento dei potenti. Nel frattempo, in una prigione sotterranea segreta, i dissidenti vengono indebitamente impiegati nella costruzione di macchine da guerra… Una scrittura avvolgente e piena, un romanzo corale dall’ambientazione potente, un’avventura steampunk distopica piena di personaggi tormentati e cose che non dovrebbero accadere. Un’adolescente muta non dovrebbe essere costretta a lavorare in un circo dei mostri; una ragazza intrepida e generosa non dovrebbe essere ridotta in schiavitù; un giovane coraggioso che si affida alla poesia non dovrebbe essere ostaggio di sudici poteri.

Il trentunesimo giorno (Dario Tonani – 2023)

Cosa c’è di più terribile e “horror” di una devastazione climatica e di milioni di corpi senza vita che volano misteriosamente nel cielo a frotte?

Piogge torrenziali flagellano da un mese ogni angolo del pianeta. Il globo è avvolto in una cortina compatta di nuvole, in balia di eventi climatici estremi e devastanti che decimano la popolazione terrestre. Il trentunesimo giorno il cielo si apre e dalle ultime nubi si affacciano stormi di sagome fluttuanti. Sono cadaveri. Migliaia, milioni di corpi privi di vita che galleggiano in balia del vento e delle correnti d’alta quota. Da dove arrivano, come sono finiti lassù? Perché non cadono (e qualcuno di loro esplode)? In un mondo al collasso la sopravvivenza è un sottile equilibrio tra meschini espedienti quotidiani, mentre terrore e superstizione dilagano e la scienza ufficiale non riesce a dare un perché a un fenomeno inspiegabile. Una cosa però è chiara: bisogna tirare giù tutti quei cadaveri, dai cui abiti sbrindellati piovono ricordi e tesori personali di ogni genere. In questo scenario da incubo si muovono Evelyne, ex trapezista-bambina di un piccolo circo itinerante, e Alvaro, un uomo provato dalla vita alla ricerca di una seconda possibilità. È tempo di nuovi eroi. E che umili spazzini del cielo – gli Zavorranti – uniscano le loro forze per il bene comune.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *