Recensione Fumetto: Origin di Boichi

TRAMA

 Anno 2048, Tokyo: una serie di sconvolgenti omicidi scuote la metropoli. Pare che gli artefici dei cruenti delitti siano esseri non umani. A indagare per scoprire se questo sia vero è proprio un “non umano”. Il suo nome è Origin.

RECENSIONE

In un futuro non troppo lontano da oggi il Giappone sta vivendo un periodo di prosperità e di cambiamento grazie alla nuova ferrovia transcontinentale. Le barriere sono cadute, l’economia cresce e il benessere abbraccia il paese assieme anche a un aumento incontrollato della criminalità.

Concluso in Giappone col decimo volume, ma ancora in fase di pubblicazione in Italia, Origin ci racconta di come le macchine possano essere più umane dei loro creatori. Origin è un andoride senziente che cerca in tutti i modi di sembrare umano e di vivere secondo ciò che è giusto.

Se conoscete Boichi, un autore sudcoreano che lavora in Giappone, non serve che vi spieghi la sua capacità grafica e la sua abilità anatomica (la copertina del primo numero che ho inserito nella recensione credo che parli da sola). La storia non ha una trama adamantina e spesso si basa più sull’azione che sui dialoghi, ma non è un male. Origin racconta per vie traverse l’evoluzione di un personaggio attraverso gli scontri con i suoi nemici, è un manga action che non vuole sembrare un romanzo. Si menano e di uccidono senza pietà mentre il mondo continua a vivere nell’ignoranza.

Origin vuole vivere tra gli uomini, si trova un lavoro e affronta ogni giorno le sue difficoltà come farebbe chiunque. Non ha scelto lui di combattere ma non può esimersi dal farlo.

Non vi posso dire molto di più ma se vi avanza un po’ di tempo provate a leggerne un paio di numeri.

A presto

Delos

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