Recensione fumetto: “GANTZ” di Hiroya Oku.

Gantz - Wikipedia

RECENSIONE

Pubblicato in Giappone da luglio 2000 fino a maggio 2013, e proposto in Italia da Planet Manga 2002-2014, Gantz è stata una delle opere più vendute al mondo e racconta di un sanguinoso gioco in cui bisogna uccidere per non essere uccisi.

Ambientato in una Tokyo reale il gioco è gestito da una misteriosa sfera nera, detta Gantz, che recluta i giocatori, i gantzer, un istante prima della morte per proiettarli in una battaglia senza regole e spiegazioni.

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Trascinati in una stanza vuota, in cui c’è solo la misteriosa palla nera, i giocatori hanno a disposizione una manciata di minuti per armarsi e prepararsi alla battaglia. Sono persone normali, spesso distrutte da un esistenza anonima, individui nella moltitudine che non sanno dove si trovano e che non hanno idea di cosa dovranno fare. Nessuno conosce le regole, molti non sanno nemmeno di dover combattere, all’inizio dello scontro la maggior parte dei gantzer viene massacrata come bestie.

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Non c’è pietà, si lotta per la vita con l’unico scopo di fare abbastanza punti da poter vincere il gioco e essere liberi.

Quello che inizialmente sembra solo un enorme gioco splatter col tempo si rivela una lotta per la libertà, uno scontro tra i dominatori e i poveri esseri umani, una battaglia in cui i migliori gantzer dovranno combattere in diretta mondiale per liberare l’umanità dal terrore dell’oppressione.

Vi ricorda niente? Immagino di si. In molti hanno attinto da Gantz, e da Battle Royale, per promuovere in maniera più occidentalizzata le idee distopiche/sanguinarie narrate anni prima da grandi maestri del Sol Levante.

Leggendo Gantz possiamo ritrovare clichè “classici” ampiamente utilizzati negli ultimi 15 anni: come l’eroe che si sacrifica per il fratellino e che combatte per poter tornare da lui, l’amore piegato dal gioco, l’eroismo delle persone comuni (soprattutto nei più giovani), la morte che diventa show televisivo etc…

Non a caso Gantz è stata una delle opere più influenti per alcuni generi narrativi, il suo successo è stato tale da trarne una serie di Anime e tre film molto interessanti, che però non vi consiglio di vedere se non avete letto il manga.

Caratterizzato da tavole ricche di particolari ed estremamente realistiche, il manga ha saputo trascinare i lettori in un mondo “credibile” in cui tutti avremmo potuto diventare dei gantzer.

Cyberluke blog: [recensione] Gantz - l'inizio

L’abilià di Hiroya Oku emerge in ogni tratto, affascina con una dovizia di particolari unica, da spessore all’opera trasformando la lettura in un’esperienza visiva.

Gantz è, a mia modesta opinione, un’opera che va letta. Se si è appassionati di fantascienza e di distopia non può essere ignorata, l’unica controindicazione è il rischio di diventare come me, di vivere un continuo senso di “già visto” ogni volta che si prende in mano un romanzo o un nuovo fumetto che si basa su tematiche simili.

A presto.

Delos

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