Recensione “Agharta” di Orione Lambri.

TRAMA

“Non sapeva perché stesse ridendo, in realtà. E la ragione le diceva che era obbligata a essere terrorizzata. Ma non riusciva ad avere paura, in nessun modo. In una delle poche pause dalla missione a Creta si era già imbattuta nella terror news del secolo e aveva reagito con supponente indifferenza. Ora trovava la cosa proprio divertente. Come se, in vista della fine del mondo Maya annunciata per il 21 dicembre seguente, un team di buontemponi si fosse dato da fare per organizzare un formidabile stress per chiudere definitivamente le vene della logica, del raziocinio e del buonsenso alla civiltà che aveva fatto da padrone negli ultimi tremila anni. Ora, rifletteva Alice sempre più di buon umore, le possibilità di scelta per la totalità del genere umano si riducevano a due: o avere fede nel messaggio di speranza della sacerdotessa virtuale Cassiopea, oppure suicidarsi.”
Anno 2012. L’economia mondiale è in crisi, mentre catastrofi, sommosse e un’ondata di suicidi devastano il pianeta. Tutto sembra voler presagire l’Apocalisse Maya prevista per il 21 dicembre, quando il mondo finirà nello schianto di una cometa. Le religioni androcentriche non sono in grado di offrire una via di salvezza come invece promette di fare il nuovo gioco AGHARTA, una neurosimulazione interattiva di massa che conquista subito migliaia di giocatori.
La testimonial e guida del gioco è Cassiopea, una pornostar la cui scomparsa avvenuta anni prima è avvolta nel mistero. Jane Stuart Mill è tra le prime a provare il gioco che riproduce fedelmente scenari del mondo reale e in cui tutto viene governato dall’energia chiamata Vril. Ben presto però Jane si renderà conto che l’esperienza che sta vivendo ad AGHARTA è molto più reale del reale. I sogni premonitori che vive nel gioco la condurranno da Klandestina e insieme dovranno riuscire ad aprire la strada verso nuove realtà, perché in questo mondo ormai il re è nudo.
L’unica speranza è la regina.

RECENSIONE

Benché all’inizio io abbia faticato un po’ a entrare nella storia, “Agharta” di Orione Lambri, self published, è un libro che consiglio a chi è alla ricerca di qualcosa di nuovo. L’autore ha creato un mondo vastissimo e un background della storia dalle radici molto profonde; forse è per questo che si fa fatica a immergersi fin dalle prime righe. Per riuscire a raccontare tutto, a volte si inciampa su un po’ di infodump. Niente di grave: la scrittura di Orione è pulita, godibile e lineare e i personaggi a un certo punto sembrano prenderti a schiaffi per quanto sono reali. Durante la lettura si potrebbe cadere in una trappola: ecco l’ennesimo libro in cui le donne sono buone solo a fare certe cose. Ecco, non fatevi ingannare, perché “Agharta” è un inno alla figura femminile e parla d’amore in una lingua tutta sua, e un pizzico di erotismo condisce il tutto.

Che ci faceva lì, nel regno delle oblique speculazioni apocalittiche, lei che aveva fatto dell’astio bilioso nei riguardi di tutta quella paccottiglia che stava infestando il pianeta un punto fermo nella sua esistenza da zingara? Che andava cercando, lei che aveva sempre detestato con tutto il cuore i software, da Essenza in poi? Forse si stava solo prendendo troppo sul serio, come al solito. Quello era un gioco e lei era in ferie, punto e a capo. Detto fatto: si sentì una favola all’istante.

“È vero, è più interessante. Perché mi trovo qui?”

Cassiopea distese gli occhi, il volto, la schiena in un unico, raggiante, sorriso. E aprì la bocca di nuovo:

“Perché hai seguito le mollichine. Per questo sei arrivata ad AGHARTA. L’hai scelto tu, nella pienezza del tuo libero arbitrio, dopo diciannove anni di mollichine”.

Ma veniamo alla parte più importante di tutto il romanzo. Quasi come nel film “Inception”, ci ritroviamo a osservare i personaggi districarsi tra realtà e finzione, e penso che questo sia l’aspetto più curato (insieme alla pulizia del testo e la sua fluidità) del libro e, come un distopico (fantascientifico) che si rispetti, questa cura conduce il lettore a porsi diverse domande esistenziali sulla propria vita, ma anche su quella degli altri. Mi ha fatto molto piacere inoltre vedere uno studio approfondito di ciò di cui Orione ci ha voluto parlare. Valore aggiunto sono la cover e la mappa, che personalmente ho apprezzato. Complimenti!

Alla prossima,

Tania Dejoannon

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