Recensione: “Come una fenice” di Chiara Cavini Benedetti.

Trama

Un mondo distrutto dalla guerra.
Una città fondata sulle menzogne.
Un segreto troppo oscuro, ormai dimenticato. Un’unica via di salvezza, che potrebbe esigere un prezzo troppo alto da pagare. La scelta spetta ad Alex: scappare dal dolore che quel segreto le infligge, o affrontare le sue paure e rischiare la vita? Dicono che l’amore spesso porti al dolore. Lei sarà pronta a soffrire?

Recensione

Piazzatemi un mistero misterioso tra le prime pagine e mi avrete fatta felice. Se poi aggiungete un ritmo serrato e le emozioni dei protagonisti che sbrodolano da tutte le parti, allora avrete fatto centro.

Mi trovavo in bilico su un precipizio e sotto di me infuriava un mare di follia, che si scontrava implacabile contro le scogliere, mentre un filo invisibile mi attirava proprio in mezzo a quelle onde spietate, per inghiottirmi e non lasciarmi mai più risalire in superficie.

Ho come il sentore che la scrittrice questa storia se la sia portata dentro così tanto tempo, da doverla raccontare, perché spingeva contro le pareti della testa e del cuore, bisognosa di raggiungere noi lettori. Ho provato tantissime emozioni nel leggere questo distopico che non ha nulla da invidiare alla saga di Hunger Games o a quella di Divergent. Ci troviamo alle prese con una protagonista tecnicamente presentata in maniera eccellente, che si muove in un mondo fatto di menzogne, accanto ad altri protagonisti davvero realistici. Una cosa che ho notato, è stata lo studio approfondito che ha fatto l’autrice sulle reazioni di ognuno di loro (comprese le scelte sbagliate): ho apprezzato la parlantina di Juliette, l’innocenza di Claire, il carattere di Nicholas… ma il mio personaggio preferito, insieme alla protagonista Alex, è stata Liz. Perché rappresenta una categoria di persone che spesso viene messa da parte, ma che fondamentalmente vive solo di insicurezze e non è davvero cattiva.

Ora veniamo alla componente romance.

Subito dopo sentii le sue labbra sulle mie. Calde, furiose, travolgenti, come fiamme che temprano il metallo, come acqua che modella le rocce.

Va da sé che quando si scrive d’amore, il cliché è dietro l’angolo, ma non sempre il cliché è un male, anzi; se gestito bene, può diventare un valore aggiunto ed è proprio questo il caso. Il rapporto tra Alex e Nicholas ci viene mostrato comprensivo delle preoccupazioni di entrambi, senza tralasciare quelli che sono dei pensieri naturali che scaturiscono dalle teste di due persone che a tutto possono pensare, tranne che all’amore, in determinate circostanze. Questo libro, dalla prima pagina, fino all’ultima parola nei ringraziamenti, mi è piaciuto e mi ha appassionata (oltre ad avermi fatto scendere la lacrimuccia finale). Posso dire che questo primo volume è entrato nella mia top 3 tra i libri distopici con componente romance.

È un libro privo di difetti? Assolutamente no (e si parla di sciocchezze). Posso dire di aver amato anche quelli? Decisamente sì. Infatti acquisterò il cartaceo e aspetterò con ansia il secondo volume in uscita a novembre. Complimenti a Chiara e alla Queen Edizioni!

E ricorda:

«Alla fine, anche tu, risorgerai dalle ceneri.»

Alla prossima,

Tania Dejoannon

Ringrazio @tuttacolpadiunlibro (profilo instagram) per avermene parlato!

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