Recensione: “Snow Crash” di Neal Stephenson.

Snow Crash - Rizzoli Libri

TRAMA

Los Angeles, ventunesimo secolo, CosaNostra Pizza comanda il mercato delle consegne a domicilio delle pizze. Appena uscita dal forno, la pietanza viene caricata sulle automobili che volano a tutta velocità verso la casa di chi ha effettuato l’ordine. I corrieri hanno mezz’ora di tempo per portare a termine la consegna. Scaduto il tempo, è meglio non farsi vedere da Zio Enzo, che li farà rimpiangere del ritardo. Hiro, hacker squattrinato, fa consegne a tempo perso e prova a battere il tempo passando per una enclave privata, una specie di residence chiuso all’esterno. Il cancello si sta chiudendo, riesce a passare all’ultimo, ma sfortunatamente si trova davanti una piscina vuota, che non ricordava dall’ultima consegna. Fortunatamente Y.T., una thrasher che si era arpionata alla sua vettura, riesce a consegnare in tempo il cartone. L’inatteso incontro fa nascere un sodalizio lavorativo fra i due, che dalle consegne a domicilio passano alla vendita di informazioni private alla CIC, una società nata dalla fusione di CIA e Library of Congress. La ricerca di news avviene nel cosiddetto “Metaverso”, una sorta di realtà virtuale che ricorda Second Life, in cui ogni utente può costruirsi un avatar e una vita nuova. Lì Hiro incontra Raven, un losco figuro che tenta di fargli provare una nuova droga, lo Snow Crash, attraverso la lettura di una smart card. Lo stesso virus/droga farà collassare Da5id, il suo migliore amico hacker. Cosa si nasconde dietro allo snow crash? Chi è in verità Raven? E perché nel club per hacker “Sole Nero” è ricomparsa Juanita, l’ex di Hero?

RECENSIONE

Snow Crash è un libro del 1992 che anticipa i tempi, prevede con inquietante chiarezza alcuni dei simboli del nostro tempo.

In un mondo sempre più veloce, dove l’autorità statale è stata schiacciata dal potere economico delle grandi corporazioni, le persone sono costrette a vivere in una società brandizzata in cui l’anarchia capitalista domina il bene comune.

Franchise internazionali, governo come entità istituzionali le porzioni di territorio che hanno conquistato. Il Metaverso assorbe le vite delle persone, le costringe in una vita digitale per sfuggire agli appartamenti minuscoli in cui vivono e li inebria con una conoscenza incondizionata del software Bibliotecario in grado di annullare ogni forma di studio.

Attraverso le vicende tragicomiche di Hiro, Neal Stephenson trascina il pubblico in una narrazione ricca di avvenimenti e di intrighi, ci mostra il mondo corrotto e la decadenza di coloro che ci vivono… come sempre il resto vi lascio il piacere di scoprirlo leggendo il libro.

La storia ricorda vagamente una fusione tra Neuromante e Ready Player One, non so se Ernest Cline abbia mai letto Snow Crash o se si tratti del solito caso di coincidenze letterarie. Anche se ci sono molti punti in comune tra le due storie, il punto di vista è completamente differente. Snow Crash ha un taglio più diretto, non fa riferimenti pop e l’universo narrativo che mostra è basato su una proiezione della realtà di inizio anni Novanta. I protagonisti, che a tratti assumono sfumature quasi caricaturali, si muovono tra le disgrazie con la rassegnazione tipica del cyberpunk, non combatto in nome di un ideale e non sono interessati a fare la cosa giusta, vogliono solo tirarsi fuori dai guai!

Il titolo, come spiega l’autore, deriva dal malfunzionamento dei primi Apple. Un particolare stato che permette di vedere il cuore del sistema dopo averne causato un errore irreversibile.

Quando tutto va al diavolo e la CPU incomincia a sputar fuori bit a caso, il risultato su un Computer è un’interminabile serie di caratteri ASCII senza significato questo viene detto “Andare in Cirillico”. Ma sui MacOS il sistema è fatto per visualizzare grafica e non solo caratteri, perciò in questo caso sullo schermo viene visualizzata una Bitmap, costruita sputando sullo schermo una porzione della memoria del computer. Questa immagine assomiglia vagamente a quando si guarda in un televisore rotto, un turbine di puntini bianchi e neri, uno “snow crash”.

Ho trovato Snow Crash molto interessante, se vi capitasse di scorgerlo tra qualche bancarella vi consiglio vivamente di recuperarlo. Sa intrattenere e suscitare la giusta dose di interrogativi nel lettore.

Se vi capitasse di leggerlo, fatemi sapere cosa ne pensate.

A presto.

Delos

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