Nuke Gaming: The Outer Worlds.

Ossequi a te, popolo Distopico! Qualche tempo fa vi avevo fatto una segnalazione riguardo un gioco per il quale nutrivo grande attesa.
Una grande attesa dettata anche e soprattutto dal rumor che vi ho accennato nella segnalazione. Orbene, se questo GDR action-fantascientifico doveva per certi versi somigliare a Fallout, non ci siamo proprio. Il gameplay è spesso interrotto da una caterva di caricamenti; essendo il sistema di Alcione suddiviso in svariati pianeti su cui è possibile esplorare solo piccole porzioni di mappa, per spostarsi di pianeta in pianeta o solo da un ponte aereo all’altro, ci vogliono decisamente troppi passaggi: vai all’astronave, caricamento per accedervi; vai al computer di bordo, scegli la destinazione, animazione e altro caricamento. No, anche meno.

Per quanto riguarda il mondo di gioco, dopo una prima buona impressione, le texture appaiono un po’ tutte uguali e ripetitive. I nemici sono “tirati via” dal punto di vista estetico e anche qui, sono un po’ sempre i soliti. Dulcis in fundo, un paio di chicche di pura genialità del male: non tutti, anzi, molti dei pianeti visualizzati sulla mappa non possono essere visitati.
Ottimo lavoro, se non fosse che c’è di più… la storia principale, e le relative quest, sono lente e soprattutto corte. Finita la storia non puoi andare avanti, non puoi finire le quest secondarie, semplicemente il gioco è finito.

Unica nota positiva è il sistema di compagni con storie ben curate e dialoghi all’altezza. In definitiva: una delusione totale. Sono passato subito ad altro e non intendo rigiocarlo.

Bene, dopo tutti questi complimenti, cari distopici, io mi congedo.

Il vostro Mirko!

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