Recensione: “La caduta del sole di ferro- N.E.O Vol.1” di M.Bussi.

Bentrovati distopici!

Oggi ho il piacere di proporvi la recensione di un romanzo un po’ unico nel suo genere. Si tratta del nuovo libro del celebre scrittore francese, Michel Bussi. Una storia sorprendente che si discosta un po’ dalle precedenti produzioni di Bussi. Infatti, Michel è noto al pubblico per aver scritto romanzi di genere giallo/poliziesco. Personalmente, non avevo mai letto nulla e questo primo approccio è stato più che positivo. Prima di rivelarvi cosa ne penso vi lascio la TRAMA :

Una catastrofe ambientale ha spopolato il mondo. A Parigi gli unici sopravvissuti sono due gruppi di dodicenni, i ragazzi del tepee e i ragazzi del castello. Cresciuti senza genitori e senza l’assistenza di nessun adulto, i ragazzi del tepee sono una tribù abbastanza selvaggia che vive nella torre Eiffel tappezzata di pelli (il tepee, appunto) e si nutre andando a pesca sulla Senna o a caccia al Bois de Boulogne nel frattempo diventato una foresta. Anche i ragazzi del castello (il Louvre) sono cresciuti senza adulti, ma fin dalla loro nascita si sono ritrovati inseriti in un sistema di apprendimento che ha consentito loro di sviluppare un’organizzazione di vita diametralmente opposta a quella del tepee: sono vegetariani, coltivano loro stessi gli ortaggi che mangiano, sono istruiti. I due gruppi, pur sapendo dell’esistenza l’uno dell’altro, non sono mai venuti in contatto. A cambiare quello stato di tregua prolungata basato sulla reciproca diffidenza interviene uno strano avvelenamento dell’ambiente che comincia a sterminare uccelli e piccoli mammiferi. I ragazzi del tepee sono convinti che a diffondere il veleno siano quelli del castello. La guerra sembra inevitabile.

RECENSIONE:

Parigi. In un futuro neanche troppo lontano, l’ intera popolazione adulta muore, in seguito all’esposizione continua a sostanze tossiche che si nascondono nell’aria. Le poche donne sopravvissute danno alla luce gli ultimi bambini che saranno destinati a essere i soli abitanti della città. La storia narrata da Bussi parte proprio da qui.

Parigi oggi. La ville lumiere ospita due gruppi di bambini, tutti dodicenni, uno che abita nella Tour Eiffel e l’altro nell’ormai in disuso museo del Louvre. I primi, più primitivi e liberi, mentre i secondi più colti e organizzati. Tra i due gruppi non corre buon sangue, ma la convivenza da sempre è pacifica, sino a quando qualcosa cambia: gli animali di cui si cibano i ragazzi del tepee (come vengono comunemente appellati dai ragazzi del castello) stanno, misteriosamente morendo, cosa li sta avvelenando? Una spia viene mandata in missione, cosa riuscirà a scoprire?

Il romanzo mi è piaciuto, anche se sino in fondo non sono riuscita a quantificarlo. La storia, inizialmente, mi sembrava un po’ banale e scontata. Qualcosa di molto simile ad una favola della buona notte e niente di più. Sono rimasta quasi delusa e attendevo con ansia, pagina dopo pagina, la svolta che, alla fine, c’è stata! In seguito ho apprezzato maggiormente il romanzo. Lo stile dell’autore è semplice e fluido la storia si snoda davanti agli occhi del lettore che si meraviglia davanti alle vicende narrate e si appassiona alle vicende dei suoi personaggi. Le ambientazioni sono descritte con precisione e in maniera attenta e dettagliata. Impossibile non immaginare questa Parigi abbandonata nella quale la vegetazione la fa da padrona e attraverso la quale si aggirano animali e bambini. Narrato dal punto di vista di questi ultimi che sono i personaggi principali. Questi sono ben sviluppati e descritti, impossibile non amarli e  non appassionarsi alle loro vicende. Un libro decisamente originale, ben costruito in ogni suo aspetto fondamentale che ricalca prettamente e in ogni suo forma il genere distopico. Le due fazioni di piccoli protagonisti mi hanno ricordato per tantissimi aspetti e particolarità sia i noti “bimbi sperduti” della nota favola di Peter Pan, ma anche la tribù de “Il signore delle mosche”.

Un romanzo originale, incantevole e per nulla scontato. Lo consiglio in attesa del secondo volume, questo, ovviamente è il primo libro. Ringrazio la casa editrice e/o per avermi omaggiato della copia cartacea!

Valentina Meana

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