Recensione: “The young world” di Chris Weitz.

The young world: Amazon.it: Weitz, Chris, Pastorino, G.: Libri

TRAMA

Il mondo che conosci è finito. Da oggi non conta chi sei stato, ma solo chi saprai essere. Sono bastati due mesi perché un misterioso virus decimasse la popolazione di tutto il mondo: uomini, donne, bambini. Solo gli adolescenti sono stati risparmiati. In questa nuova società senza regole, dove ogni ordine sociale è scomparso, i giovani sopravvissuti si sono organizzati in tribù e hanno imparato, a modo loro, a farsi strada in una realtà sempre più ostile. New York è ormai una città fantasma e la violenza regna sovrana. Ma a Washington Square, il giovane Jeff è riuscito a ricostruirsi una vita, seppur precaria, insieme al fratello maggiore Wash e Donna, la ragazza di cui è segretamente innamorato. Quando però, raggiunti i diciotto anni, Wash viene colpito dal virus e muore, Jeff decide di avventurarsi nella città insieme ai suoi amici. Perché qualcosa gli dice che là fuori c’è un modo per far tornare tutto come prima e salvare l’umanità…

RECENSIONE

Oggi vi parlo di uno dei tanti, tantissimi libri, che ho nel mio scaffale digitale in attesa di essere letti. The Young World, uno dei tanti figli del filone di Hunger Games, Maze Runners e tutti gli YA distopici.

Narrato attraverso il punto di vista di Jefferson e Donna ci viene mostrato un futuro in un cui virus ha quasi estinto l’umanità, solo gli adolescenti sono sopravvissuti e sono gli unici che possono fare qualcosa. In poche settimane la Malattia è dilagata in tutto il pianeta, la civiltà è caduta e i sopravvissuti si sono organizzati in tribù.

Sullo sfondo di un’ambientazione di distopica ben delineata, cinque eroi attraversano una New York al collasso in cerca di una cura alla piaga. Le pagine scorrono veloci e il ritmo narrativo è altissimo, più che un libro sembra un film action adolescenziale.

Di base, pur non essendo il mio genere, è scritto bene e si legge a una velocità folle. Il vero problema sono, almeno per il mio punto di vista, i traguardi e i costrutti prestabiliti dall’autore. Tutto troppo studiato al tavolino per essere realmente inconsueto.

Cinque protagonisti, e già sapete che ci sarà una storia d’amore che inizia d’improvviso in una pagina. Uno è il cervellone, capace di fare da solo ciò che mille scienziati non sono riusciti a fare. Uno è nero e omosessuale, e viene inserito nel gruppo solo perché salvare il mondo sembra cool, e il picchiatore del gruppo è una esile ragazza. Manca il miliardario playboy e una spia russa e abbiamo tutti i cliché possibili.

Il romanzo è bello, è realmente adrenalinico, ma i personaggi sono delle macchiette. Sono poco credibili, il gruppo è forzato e ho trovato fastidioso il modo in cui vengono presentati i vari membri.

L’alternanza dei punti di vista narrativi è ben fatta, non ci sono scivoloni, ma anche qui si denota un’estrema rigidità dei luoghi comuni. Il PoV di Jeff è secco e ben delineato, lui è l’alfa, quello di Donna oscilla tra la sua forza e una lunghissima serie di digressioni ansiotiche che contrastano con il suo personaggio.

Ve lo consiglieri? Sì, ma solo se avete amato altri libri del genere. Quel genere di storie che danno conforto, quelle dove sapete che nonostante tutto ci sarà un po’ d’amore, qualche bella scena adrenalinica e una lunga corsa verso il traguardo finale. Che, tanto per dire, non so qual è visto che non ho letto gli altri due romanzi della trilogia.

A presto

Delos

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