Recensione Paper Please di Lucas Pope

Con il clima che c’è di recente nell’aria, quale momento migliore per recensire questo bellissimo gioco?
“Paper Please” è gioco disponibile su Steam, Google Play e quindi sia per PC che Mac e Android, sviluppato da Lucas Pope. Un gioco piuttosto semplice a guardarlo dall’esterno, ma dannatamente infernale sia moralmente che a livello di gameplay man mano che si avanza coi livelli.

Gloria ad Arstotzka.

Frase con cui si conclude qualsiasi avviso

Congratulazioni. La lotteria del lavoro di ottobre è terminata.
È stato estratto il tuo nome.
Fai rapporto al Ministero dell’Accoglienza presso il presidio di frontiera Grestin per il collocamento immediato.
Alla tua famiglia verrà assegnato un appartamento di classe 8 a Grestin Est.Gloria ad Arstotzka.

Questa è ciò che ci viene detto nei primi secondi del gioco. Siamo un ispettore di frontiera nel paese di Arstotzka, un regime comunista. Il nostro lavoro è semplicissimo: controllare che i documenti delle persone che vengono da fuori siano in ordine per poterli ammettere. In caso contrario, un bel timbro rosso sulla loro carta di identità e il poveretto tornerà indietro.
“Nulla di così eclatante”, direte voi.


Certo, almeno fino alla fine del primo giorno di lavoro, dove riceveremo una lista dove sono presenti: il denaro che abbiamo guadagnato e possiamo spendere questo denaro per dar da mangiare alla nostra famiglia, impedire che abbiano freddo o, nel caso siano ammalati, dare loro delle medicine. Oppure per avere un appartamento di classe più avanzata rispetto a quello in cui siamo.

Giorno dopo giorno, nel mese di tempo previsto nel gioco, avremo a che fare con ogni tipo di persona: terroristi, criminali, trafficanti di droga che diventeranno nostri amici per quante volte proveranno a superare il confine con documenti falsi, prostitute, persone che cercano fortuna nel nostro paese o scappano dal loro per vari motivi. E più questi pericoli aumentano, più i controlli si infittiscono: dal semplice passaporto che richiederemo si aggiungeranno visti, permessi di soggiorno, documenti di lavoro, richieste di asilo, impronte digitali, carte di identità, delle foto segnaletiche di criminali che vorranno fuggire passando il confine e tantissimi altri documenti. Avremo anche la possibilità di controllare in maniera minuziosa queste persone, arrivando anche a interrogarle, controllandogli le impronte e perfino facendoli passare sotto i raggi X.
E presto non si tratterà solo di vidimare o rifiutare i loro passaporti, ma anche di arrestarli o, nei casi peggiori, sparare a chi tenta di passare il confine saltando la fila.

Cosa succede se sbagliamo e lasciamo passare qualcuno con i documenti non in regola? Semplicissimo! Ti si decurta lo stipendio: da 5 denari come decurtazione minima, fino ad arrivare ad uno stipendio in negativo man mano che si sbaglia, sempre in multipli di 5.

Insomma, un bel posto dove lavorare!

Ogni volta che ci recheremo al lavoro, il giornale del paese sarà alla nostra postazione a tenerci informati e dirci su quanto sia glorioso il nostro paese e quanto cattivi siano quelli che sono all’esterno delle nostre mura. Tuttavia, persona dopo persona, ci renderemo conto che la nostra “amata” Arstotzka non è così gloriosa come vuole far credere. I rapporti diplomatici fra questa nazione e le altre sono incrinati e sempre più in declino a causa di frequenti attacchi terroristici, i cittadini vivono in un regime distopico e sono comandati con il pugno di ferro e noi non facciamo eccezione.
Qualsiasi cosa faremo che non piacerà al regime lo pagheremo sia noi che la nostra famiglia.

E questa cosa non sarà affatto facile da ricordare quando avremo davanti persone che non hanno i documenti necessari ma vogliono passare perché sono disperati.

Ci ho giocato assieme al mio ragazzo, dandoci il cambio di tanto in tanto. Non riesco a fare battute in questa recensione perché il gioco mi ha preso per la gola. Ci sono dei personaggi che ti portano a fare delle scelte e a sacrificare i tuoi guadagni per farli passare, oppure ad essere brutale perché altrimenti non si hanno abbastanza soldi per prendere le medicine per tuo figlio malato, ogni volta che controllavo i documenti di qualcuno avevo PAURA di ritrovarmi con un richiamo perché qualcosa era sbagliato. Più volte, entrambi, ci siamo fermati a riflettere: vale la pena lasciarla passare? Ce lo possiamo permettere? Forse se arrestassimo più gente potremo rientrare con le spese, tanto ci danno un bonus per ogni due arresti. A volte invece, le ragioni dei personaggi del gioco non potevano essere discusse, se non li avremmo lasciati andare ci saremmo sentiti delle persone orribili. Queste sensazioni che ti mettono con le spalle al muro sono il mio pane quotidiano nei giochi.
Magari direte: Zanna, ma è solo un gioco!
Vero, ma se si potesse applicare alla vita reale?

Faremo la conoscenza di una rete di ribelli che cerca di sovvertire questo regime e richiede il nostro aiuto: starà a noi se diventare parte della resistenza oppure ignorare le loro richieste per essere fedeli al nostro paese. E se decidessimo di tradirlo? Beh, allora dovremo avere a che fare con un ispettore e magari decidere di scappare. Da soli? Una scelta coraggiosa e immediata, ma che ne sarebbe della nostra famiglia? Ci servono passaporti per andare via, ma come fare se siamo nel mirino del regime? In quel caso dovranno essere falsificati e ci ritroveremo subito dall’altra parte della barricata. Questo sì che si chiama Karma!

Ci sono in tutto 20 finali, alcuni molto simili fra loro e altri completamente diversi che cambieranno in base alle decisioni che prenderemo durante il gioco più 13 gettoni collezionabili che otterremo in base ai finali che sbloccheremo o ci verranno dati in dono da determinati personaggi che passeranno per i controlli.

Alcuni di loro cercheranno lavoratori e si appelleranno a noi per trovarne, allungandoci mazzette come ringraziamento, così come altri che vorranno corromperci per passare. Insomma, l’entrata per Arstotzka è ambita e alcuni non guarderanno in faccia nessuno pur di passare.

Il ritmo del gioco diventa sempre più frenetico man mano che si va avanti con i livelli: troppi documenti da controllare e il tempo sarà sempre lo stesso, dunque a volte correremo contro di esso per guadagnare di più. Oltre alla frenesia si aggiunge il senso di soffocamento e pesantezza che lascia intendere anche la musica iniziale del gioco: sembra una marcia militare con richiami all’Est Europa, quasi sovietici.

Un gioco che ho apprezzato molto, sia per la sua semplicità che diventa complessa man mano che si va avanti che alle informazioni che riesci a cogliere solo tramite alcune conversazioni oppure nel giornale, sebbene alcune siano confuse e richiedono un’interpretazione personale. Di certo un titolo che nella maggior parte dei finali mi ha lasciato con l’amaro in bocca.

Alla prossima!!!

Code Zanna

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