Recensione Mayday Memories di Storytaco.Inc

“È da qualche parte dove il governo non può raggiungerlo… Non è che non possa davvero, è più come se chiudesse gli occhi di sua spontanea volontà.”

Hansol parlando del Memory Market.

Lo so, lo so: sono mancata per un sacco di tempo. Chiedo umilmente perdono, ma mi farò perdonare.
Non ora, perché… “Le stelle non sono in posizione. Non si fa. Non oggi”

E allora vi chiederete perché sono qui. Ottima domanda al quale risponderò: sono qui per svelarvi uno dei miei più reconditi segreti.

A Zanna piacciono gli Otome.

Ecco, l’ho detto. Possiamo chiudere la recensione qui grazie!

Tuttavia, siccome Delos e i miei amati colleghi mi ammazzerebbero se finissi la recensione così, spiegherò con calma cosa ho appena detto.
Gli Otome non sono altro che un genere dei videogiochi Dating Sim (o simulazione di appuntamenti) dedicato a un pubblico femminile dove la protagonista, una giovane che non vedremo mai in volto in molti titoli di questo genere, per una (dis)avventura o (s)fortuna qualsiasi si ritrova circondata da bei tocchi di manzo di altissima levatura e qualità. Roba che se Chef Barbieri se li ritrovasse come ingredienti in cucina, ci farebbe una robina da farci sbavare anche l’anima.

Sì, più di quanto le fan di questo genere non facciano.

E di bei ragazzi ne abbiamo per tutti i gusti e stereotipi!
Abbiamo: lo scapolottino palestrato, il principe azzurro perfetto da ogni parte lo si guardi, quello scassaballe e con un carattere insopportabile ma che si rivela poi decente, il tipo taciturno, quello intelligente, lo psicopatico di turno e quello dal passato tormentato. Ci sono molte varianti a queste formule, in cui alcuni stereotipi si mischiano (ad esempio il principe azzurro può essere lo psicopatico e il taciturno è anche il bel tenebroso dal passato tormentato ecc.) ma di base le categorie sono sempre queste.
Oltre a questo, anche la protagonista è piuttosto stereotipata: si va dalla damigella in difficoltà piena di problemi e di lacrime che verserà per la maggior parte dei capitoli alla coraggiosa e cazzuta che non le manda a dire e levatevi di torno che ci penso io e voi non valete una ciola.
E allora, mi direte, perché ti piacciono gli Otome? Per la trama.
Lo so! Lo so! È come se avessi appena detto “guardo i porno solo per la trama” ma non è così. Fidatevi di me.

Alcune trame sono veramente da buttare, fanno ridere per quanto sono imbarazzanti e scritte male. Fanno concorrenza ad alcune fanfiction veramente imbarazzanti per quanto mi riguarda. Tuttavia alcune non sono poi così banali e alle volte in alcuni videogiochi del genere vi sono dei minigame piuttosto carini.

Quindi bando alle ciance e iniziamo la recensione di questo giochino!

Mayday Memories è un Otome per cellulare (io l’ho trovato sul Play Store ad esempio) prodotto dalla Storytaco.Inc. Se si va a “spizzare” il loro sito web, troverete scritto che “si impegnano a creare uno spazio dove le donne possano sognare liberamente”. Detto da una startup coreana che ha come mascotte un taco con baffoni e sombrero che suona la chitarra, beh io mi fido.

La mascotte a forma di Taco!

Ad ogni modo, questo giochino è gratuito. Hai una barra di energia che calerà man mano ad ogni capitolo e che puoi riempire nuovamente aspettando che si ricarichi, guardando le pubblicità oppure comprando dei boost coi soldi veri. Stessa cosa con le gemme che servono per sbloccare le interazioni speciali. Ci sono anche delle casseforti a tempo dove puoi ottenere regali appositamente per i tuoi manzi, così da aumentare la loro affinità. Ogni volta che si effettua l’accesso si hanno dei premi giornalieri… Insomma, il classico gioco dove devi pagare se vuoi levartelo immediatamente dalle balle.

La trama è molto semplice: Siamo nel 2099. Dell, è stata risvegliata dai membri della “Vigil” un’agenzia investigativa privata ma non ricorda nulla di ciò che è accaduto prima di questo evento. L’unico oggetto in suo possesso è un orologio fermo. La Vigil viene ingaggiata da un famoso attore, Ain, che ha perso ogni suo ricordo. Sarà nostro compito scovare le sue memorie e capire chi o cosa ci sia dietro un’amnesia di massa e un’organizzazione di esaltati che promette di far riavere i ricordi perduti con delle pillole di Baobab.

In questo gioco gli stereotipi sono molto semplici: abbiamo Dell, protagonista perennemente scazzata e con un debole per i bei ragazzi; Syd, suo collega di lavoro che se la cava sempre con battute ignobili e un sarcasmo da due soldi che ogni tanto ti fa veramente chiedere perché tu stia giocando a questo gioco; Ain, il cliente che ci ha ingaggiati nonché principe azzurro del gioco che farà colpo sulla protagonista perché è un bel ragazzo, per poi rivelarsi uno svampito di prima categoria; Hasol, lo stereotipo del taciturno e intelligente, praticamente è l’hacker dell’agenzia che sembra farne parte ma in realtà no (un po’ come il Power Ranger nero della serie). Ci sono anche altri personaggi secondari non romanzabili come Jeff, il nostro capo che è indebitato fino alla punta dei capelli con Hansol e ci chiediamo come ancora non sia in bancarotta, Mode, un robottino a forma di coniglio che è la nostra mascotte, e infine Adrian. Però non vi parlerò di quest’ultimo perché se volete giocarci, anche se ne dubito, non vi spoilero nulla.

Il gioco sarà molto lento se non acquisterete nulla: la barra dell’energia si ricarica piuttosto lentamente e le gemme non bastano mai. I capitoli sono 36 (37 se includiamo il prologo) e i finali quattro: quello normale più uno speciale per ogni ragazzo, sbloccabile facendo determinate scelte e portando al massimo l’affinità con lui. Io ho sbloccato il primo per poi aspettare di aver accumulato abbastanza gemme per gli altri. Cosa molto utile, basterà finire il gioco la prima volta per ottenere i capitoli a 0 energia e andare spediti verso gli altri finali. C’è anche un DLC, purtroppo a pagamento, ma non influisce davvero sul resto della storia.
Devo dire che la storia mi è piaciuta: non è così impegnativa o profonda, ma è interessante che abbiano inserito un’ambientazione futuristica/distopica diversa dalla solita “Apocalisse zombie”. Qui siamo in un futuro altamente tecnologico dove tutto si può risolvere con applicazioni o dispositivi, così come si può mandare tutto allo sfacelo con gli stessi apparecchi.
Abbiamo un gruppo di persone che vorrebbe proteggere Madre Natura da questa corsa al progresso, scienziati che non hanno scrupolo alcuno per raggiungere i propri scopi, una setta di esaltati… Insomma, il mondo va avanti ma gli esseri umani sono sempre gli stessi. In alcuni capitoli del gioco dovremmo trovare “indizi” cliccando sullo schermo fino a raccoglierli tutti, un giochino che non aggiunge alla fine nulla.

Molto carino per passare il tempo, io ad esempio l’ho giocato mentre aspettavo i mezzi o per riempire le attese alle poste o dal dottore. Quindi belle donzelle, se volete un gioco fatto appositamente per voi con dei bei ragazzi in 2D che si dispensano in sorrisi, battute tremende e situazioni di puro e struggente amore nemmeno foste l’unica ragazza sulla terra, a volte perché DAVVERO lo siete altre perché l’alternativa è così brutta da risultare comunque inesistente, questo è uno di quei giochini che fa per voi!

…Mi rendo conto solo ora che gli Otome forse sono un pochino sessisti. Un pochino.

A partire da sinistra: Jeff, Mode, Dell, Syd e Hansol

A presto!!!

Code Zanna

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