Recensione: Io non posso uccidere di Giulio Galli

Pubblicato da LibroMania, marchio appartenente al gruppo DeAgostini, Io non posso uccidere è un thriller che parte dalla prima regola della robotica e si sviluppa in un’indagine che va oltre la semplice ricerca del colpevole.

TRAMA:

Saul è un umanoide superevoluto, fisicamente indistinguibile da un essere umano. Come altri novantanove prototipi della Beyond Inc., viene affidato per gli ultimi test a un “umano di riferimento” a Washington. Finisce così nella casa di Daniel Wayne, sedicenne appassionato di robotica e figlio di un membro del Congresso. E a poco a poco crea con lui un rapporto di amicizia e complicità.

Daniel è emotivamente fragile e sta vivendo una storia complicata con la coetanea Rebecca. Un amore possessivo che sfocerà in un misterioso delitto. Saul è tra i principali sospettati. Eppure, per le leggi della robotica, Saul non potrebbe uccidere.

Qualcuno vuole incastrarlo? Cosa sta succedendo davvero? E perché tutti mentono al capitano Pierce, incaricato di risolvere rapidamente il caso? In un vortice di eventi, il delitto rischia di avere ripercussioni gravissime sul piano internazionale, con danni enormi non solo per la Beyond Inc., che ha investito miliardi sui nuovi umanoidi, ma anche per il Governo degli Stati Uniti.

RECENSIONE:

Saul è un umanoide, una macchina, indistinguibile dagli esseri umani. Esteticamente perfetto e dotato di una capacità di mentale sorprendente, Saul viene affidato a un adolescente per imparare e apprendere i meccanismi del pensiero.

Daniel, il ragazzino incaricato di fare da modello all’umanoide, è fragile e costantemente pressato dalla sua posizione di “figlio di un membro del Congresso”. Non è facile essere un adolescente, e lo è ancora di più se non si hanno amici. Per questo Daniel si aggrappa in maniera quasi ossessiva a Saul, trasformandolo da “macchina da istruire” ad amico in pochissimo tempo.

Un legame che ben presto diventa amicizia, che fa sviluppare la mente di Saul oltre le aspettative e che fa dubitare di trovarsi difronte a una macchina programmata per imparare. Saul infatti, come nota il Senatore Wayne, sembra aver preso coscienza di sé stesso. Un problema che diventa tangibile, e preoccupante, nel momento in cui viene ritrovato un cadavere in casa e Saul, unico possibile testimone, è sospettosamente spento.

Toccherà all’Ispettore Pierce scoprire l’assassino… e da qui in poi non dico altro, è un thriller e ogni indizio sarebbe uno spoiler.

Mi prendo invece qualche riga per parlarvi della sensazione che lascia questo romanzo.

Ammetto che è il primo testo che leggo di Giulio Galli e non mi è dispiaciuto. Scritto bene e molto ben cadenzato, il testo trasmette una sorta di ansia latente fin dai primi capitoli. L’atmosfera e le implicazioni tecnologiche-sociali che mergono dalla narrazione sono ben calibrate, ogni scena ha una sua logica e le sotto tracce che emergono dalla lettura si prestano ad arricchire l’ambientazione.

Da punto di vista della trama principale non è stato inventato nulla. Interrogarsi sui limiti che separano gli uomini dalle macchine è un tema già molto ben sviluppato nell’ambito fantascientifico, così come indagare contro una macchina accusata di omicidio. Ma nonostante questo il romanzo si fa leggere bene e, per uno come me che non è un patito di thriller, è risultato piacevole.

Piccola nota di demerito, ma del tutto personale, è l’ennesima ambientazione americana. Ogni tanto mi piacerebbe vedere un po’ di Italia del futuro anche in questi frangenti. In fondo è un romanzo fantastico, perché non illudersi di poter essere noi i nuovi pionieri della tecnologia?

A presto.

Delos

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