Recensione 7K-SEVEN KEYS di Lala Blhite

Può la danza salvare il futuro? 7K-SEVEN KEYS è un romanzo che mescola un futuro ossessivo e fatto di apparenze, un’enorme social network in cui tutti la popolarità è l’unica moneta di scambio per ottenere diritti e libertà.

TRAMA

Nel 2040 in Italia è il momento delle Qualifiche, le selezioni che determinano per ogni individuo un posto nella società. Nova 23K, una candidata ribelle al sistema di Motus, decide di accedere a tutti i costi come ballerina, ma durante il primo giorno di Qualifiche improvvisamente si ritrova al “Giorno 7”, sola, in ospedale e non ricorda nulla dei sei giorni appena trascorsi.

Non ci sono segni di epidemie, zombie, guerre o devastazioni di alcun tipo, eppure non c’è più nessuno, se non altri cinque ballerini che indossano la stessa divisa di Nova e portano la stessa cicatrice che anche lei ha sul collo: “7K”.

Nonostante l’amnesia, Nova è convinta che le manchi qualcosa di importante: Aaron, il ragazzo che durante le Qualifiche le ha fatto scoprire il sentimento dell’amore, ormai proibito.

Tra segnali paranormali e attacchi veri e propri da parte di Motus, Nova e i suoi compagni: Valery, Isaac, Kay, Willie e Jack, cercheranno Aaron e la verità sul piano “7K” all’interno di una battaglia fisica e psicologica a cui pensano di non essere preparati.

RECENSIONE

Futuro molto prossimo. Italia del 2040. Motus, ha valicato i confini degli smartphone e ha modificato per sempre la vita delle persone. Nato come social network, ha velocemente esteso il suo controllo sulle persone fino a renderle schiave della visibilità.

Non esiste alcune libertà di scelta o legame familiare, i cognomi sono stati sostituiti dal numero di followers e il valore di visibilità permette l’accesso ai diversi livelli di privilegi e opportunità offerte dalla società creata da Motus.

In questo mondo si muove Nova 23K, una ragazza che vorrebbe poter fare la ballerina ma non ha i numeri necessari per poter accedere alla selezione. Una ribelle, che ha già fallito quasi tutti i tentativi concessi da Motus e che, invece di piegarsi al destino prestabilito dai suoi 23K, decide di giocarsi il tutto per tutto partecipando nuovamente alla selezioni da ballerina.

Nonostante le poche speranze, e con l’aiuto di Aaron (il bello e dannato della situazione), Novaa riesce a qualificarsi alle selezioni finali… ma quando riapre gli occhi non ricorda nulla. Non c’è più nulla. Ci sono solo lei e i suoi compagni che hanno partecipato alle selezioni.

Lala Blhite, nome d’arte di Laura Ferretti, convoglia nel romanzo la sua vita da ballerina e coreografa. Impregna ogni pagina con il sudore della danza e con il senso di libertà che si prova lasciandosi andare al ritmo. Ogni movimento è un’espressione e i protagonisti parlano a ritmo di musica.

Il testo ha una bella ambientazione ed è scritto in maniera molto semplice e veloce. Pulito e forse troppo concentrato sulla danza, il romanzo assomiglia a una lunga coreografia, alla sceneggiatura di uno spettacolo teatrale che usa il movimento al posto delle parole. Non a caso, oltre al testo, l’autrice ha deciso di trasformare la storia in una miniserie, di cui vi lascio qui il trailer, che sembra interessante.

Non posso dire di essere rimasto folgorato dal testo, narrativamente parlando l’ho trovato ingenuo e un po’ troppo visivo per essere letto. L’autrice, che credo sia alla sua prima prova da scrittrice, ha trasferito in ogni pagina il suo background da danzatrice e il suo amore per una disciplina che va oltre il semplice agitarsi a ritmo di musica. Ha usato i suoi sentimenti, le sue esperienze e i suoi affetti per creare una storia che, da esterno grezzo e cattivo, risulta un po’ troppo prevedibile e che da l’idea di essere stata scritta per sublimare il legame con i suoi amici. Manca il conflitto, quello vero, il dolore, la passione che brucia fino a consumarti e la caduta nel più profondo dei pozzi, da cui solo la vera protagonista può emergere.

Per essere un primo lavoro Lala Blhite ha dimostrato una buona capacità, ma deve ancora affinare un po’ la tecnica e affilare gli artigli per riuscire a creare una trama che ti resti impressa nel cuore. Il punto di partenza è buono, credo le serva un po’ più di pratica e di cinismo.

Visto che avete avuto la pazineza di arrivare fino a qui, vi faccio un piccolo regalo e vi allego anche l’episodio pilota della serie.

A presto.

Delos

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