Recensione Lo chiamavano Jeeg Robot

Buongiorno popolo di LDFO!

Alzi la mano chi, come me, nell’anno 2015, all’uscita nelle sale del film Lo Chiamavano Jeeg Robot si è messo le mani nei capelli pensando alla fusione delle parole supereroi’ e cinema italiano’?

“Se non siamo neanche in grado di mettere su una commedia decente figuriamoci un film di fantascienza!” ho pensato. Maledetti pregiudizi! Colpiscono anche me ogni tanto. Motivo per cui ho recuperato questo film, se non ricordo male, solo un paio di anni fa.

Milano era in piena zona rossa, o arancione, per via del Covid, ed io, spulciando sul web, ricordo di essermi imbattuta in commenti molti positivi riguardo a questo film; allora mi son detta: “Va beh, diamogli un tentativo.”

TRAMA DI LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT

La trama ruota attorno a Enzo Ceccotti, un piccolo criminale di Roma che, in seguito a un incidente, acquisisce straordinari poteri. Enzo si ritrova coinvolto in una serie di avventure, dove deve fare i conti con la sua coscienza e cercare di diventare un vero eroe nonostante le sue origini poco onorevoli.

RECENSIONE DI LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT

Ebbene: grazie al cielo esistono registi come Gabriele Mainetti!

Negli ultimi anni penso sia stato il solo capace di distinguersi dal solito panorama cinematografico italiano, e lo ha fatto anche magistralmente, dando secondo me una bella lezione a tanti registi: ovvero che non c’è sempre bisogno di strafare. 

La trama, come abbiamo potuto notare, è semplice: supereroe contro cattivo; chiaramente è un qualcosa che tutti abbiamo già visto, sentito; è una storia di cui sappiamo già il finale; ma allora cos’è che rende Lo Chiamavano Jeeg Robot un film speciale

Mainetti ci insegna fin da subito che non è il COSA si racconta ma è il COME la si racconta a rendere una storia bella e coinvolgente. È la sua capacità di mescolare sapientemente il genere supereroistico con il realismo del contesto urbano italiano a rendere il film davvero unico. 

Il regista ci presenta una visione cruda e senza filtri della vita nella periferia di Roma, esplorando temi come la disperazione, la violenza e la solitudine. Questo approccio realistico dona anche profondità e autenticità ai personaggi, rendendoli incredibilmente umani nonostante le circostanze straordinarie. 

A tal proposito, sono davvero rimasta colpita dalle notevoli performance degli attori: da Claudio Santamaria, che si distingue nel ruolo di Enzo, portando sullo schermo una grande profondità emotiva, al celebre Luca Marinelli nel ruolo dell’antagonista Zingaro, fino ad Ilenia Pastorelli nel ruolo di Alessia.

Ad arricchire ulteriormente il tessuto narrativo Mainetti ci offre un ulteriore elemento di potenza da non sottovalutare, ovvero una colonna sonora – composta da Michele Braga – che si sposa perfettamente con l’atmosfera del film, e sottolinea maggiormente le emozioni dei personaggi. 

Ovviamente un applauso, va proprio alla regia: ho trovato le sequenze d’azione ben coreografate, capaci di mantenere il ritmo del film sempre alto.

In definitiva posso tranquillamente affermare che Lo Chiamavano Jeeg Robot è un’opera cinematografica italiana eccezionale che merita di essere vista. 

Se siete in cerca di qualcosa di diverso e originale nel panorama dei film supereroistici, questo sicuramente da non perdere.

Voi che lo avete visto siete d’accordo con me?

Per chi invece se lo fosse perso, avviso che attualmente è disponibile su varie piattaforme, volendo anche su RaiPlay senza costi aggiuntivi.

Come sempre, vi lascio qua sotto il trailer.

Alla prossima!

Maria Cristina

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